Rubriche
10/03/2025

Una storia della sanità che motiva l’impegno civile per un SSN equo

Chiara Giorgi
Salute per tutti
Storia della Sanità in Italia dal dopoguerra ad oggi

Bari, Editori Laterza, 2024
304 pagine; 24,00 euro

Il libro di Chiara Giorgi si legge con grande piacere e lascia il segno. L’autrice ci accompagna, nei diversi capitoli, che seguono un ordine cronologico, in un viaggio attraverso le trasformazioni del mutualismo ereditato dal fascismo fino alle battaglie degli anni Settanta per un sistema universalistico culminato con la Legge 833 del 1978. Non manca di contestualizzare la situazione italiana nell’ambito delle trasformazioni che avvengono a livello internazionale, prosegue con l’avvento dell’aziendalismo, racconta le modifiche legislative cicliche, analizza il ruolo del privato e del mercato e si confronta con il tema dell’autonomia delle Regioni e del rapporto Stato-Regioni fino ad arrivare ai giorni nostri e ai temi della sostenibilità economico finanziaria del SSN.
È un libro importante, in cui il rigore dell’analisi convive con una grande passione civile. Il libro, pur molto analitico e ben documentato nella ricostruzione di come si è trasformato il sistema sanitario negli ultimi decenni, trasmette e fa quasi rivivere quel clima di passione, di impegno civile e politico che ha portato alla nascita di un servizio sanitario universalistico. 
Ciononostante, non è un libro nostalgico, ma sottolinea le contraddizioni insite nel sistema in tutte le sue fasi di trasformazione. Un libro che non nasconde la complessità ed evidenzia un percorso punteggiato da contraddizioni e da compromessi. 
È un libro scritto da una giovane studiosa di storia che non solo racconta cosa è successo, ma ne dà una propria interpretazione, prendendo posizione. L’autrice, pur essendo una storica e non una professionista sanitaria, intuisce che il tema della salute è l'ambito che più può offrire risposte alle domande di uguaglianza e libertà. Come diceva Giovanni Berlinguer, più volte citato nel libro: «la salute è una forma essenziale di liberazione umana».
Pur essendo un libro che segue un ordine cronologico, affronta alcuni temi trasversali a tutte le fasi storiche, per poi discutere le implicazioni per l’oggi, ma anche per il domani. Il libro riparte dai concetti fondamentali di universalismo e uguaglianza. Suggerisce un’interpretazione di universalismo non inteso come garanzia di un accesso generalizzato alle prestazioni a prescindere dalle disponibilità economiche. Non tutto a tutti, ma quello che serve a chi serve: un universalismo rispettoso delle differenze e della singolarità di ciascuno. Pur essendo i bisogni molto differenti, la logica mercatista che sembra prevalere negli ultimi anni tende, invece, ad appiattire queste differenze e riconosce un ipotetico diritto di accedere alle prestazioni, sacrificando la dimensione collettiva a vantaggio di quella individuale. «In un sistema pubblico questa logica non si applica, come ci ha ricordato Elena Granaglia, ma è necessario costantemente rapportare le nostre domande alle conseguenze sugli altri». Il libro denuncia una perdita del senso di collettività che è proprio di un sistema pubblico. Ridurre la sanità a una logica produttiva e prestazionale fa perdere di vista la missione principale di un sistema sanitario, che è quella di produrre salute e non prestazioni. Il libro fa un richiamo esplicito a un universalismo che guarda alla salute, alla partecipazione informata, a un sapere condiviso. Un altro tema ricorrente è l’importanza del trasferimento dei risultati della ricerca alla popolazione affinché faccia scelte consapevoli per la propria salute. In tutti gli ambiti e per tutti i determinanti della salute, dall’ambiente agli stili di vita.
La salute tra dimensione individuale e dimensione collettiva è un’altra chiave di lettura su cui si torna in diversi passaggi e che Carlo Saitto definisce come una tragedia per i sistemi burocratici di sanità pubblica e una condanna dei sistemi di mercato: «Il sistema di sanità pubblica vive questa contraddizione e prova a contemperarla, scivolando sempre verso un interesse generale, ma la salute è fatta di interessi particolari e la sanità nel rapporto con la cura lo è ancora di più. In questa dimensione, l’esperienza unica dell’essere sani o dell’esser malati, e l’esperienza collettiva di star bene, della salute di popolazione sono due cose che non si sciolgono facilmente, che entrano in contraddizione, che c’erano già nel sistema mutualistico e ce lo ritroviamo disperatamente anche ora dove il problema è chi arriva ad accaparrarsi le prestazioni sanitarie».
Il libro di Chiara aiuta ad acquisire o consolidare quelle conoscenze storiche che sono fondamentali per motivare la comunità degli epidemiologi a un impegno civile e informato per un sistema sanitario equo che abbia al centro la salute!

Per questa recensione mi sono avvalsa anche di alcune riflessioni di Carlo Saitto e di Elena Granaglia emerse nel corso di una presentazione del libro di Chiara Giorgi promossa dalla Biblioteca Alessandro Liberati della Regione Lazio, insieme al Pensiero Scientifico Editore e al Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio – ASL Roma 1, il 5 novembre 2024.

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