Rubriche
09/03/2021

Tossiche verità

Thom Davies, Alice Mah (eds.)

Toxic truths.
Environmental justice and citizen science in a post-truth era

Manchester, Manchester University Press, 2020
335 pagine; versione digitale open access

 

Il libro Toxic truths: environmental justice and citizen science in a post-truth era, pubblicato nel luglio 2020, raccoglie i contributi di una riflessione multidisciplinare che ruota attorno al tema della giustizia ambientale in associazione con quelli della citizen science e della post-verità.
Il tema della giustizia ambientale ha avuto le sue origini nel contesto statunitense all’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso, come frutto di movimenti di protesta da parte delle comunità di African American per la localizzazione iniqua di discariche di rifiuti tossici e complessi industriali nelle aree da loro abitate. Il suo significato si è sviluppato nel tempo assumendo molteplici valenze, tanto che il paradigma della giustizia ambientale rappresenta oggi il riferimento più evoluto e omnicomprensivo nel trattare le questioni di equità nella distribuzione di rischi e benefici ambientali.1,2
Nel testo vengono riportate molteplici esperienze relative alla promozione della giustizia ambientale a livello di comunità. Tali esperienze rappresentano una realtà multiforme, essendo state svolte in Paesi e continenti diversi, dalla Cina, all’Africa, all’Europa, fino al Nord e Sud America. I vari contributi presentano anche prospettive differenti, muovendosi tra la geografia, l’antropologia, la sociologia e discipline a carattere più strettamente tecnico-scientifico, come l’epidemiologia. Questa molteplicità si manifesta in diversi modi di:

  • percepire, testimoniare, documentare e interpretare le ingiustizie ambientali;
  • declinare le politiche per promuovere la giustizia ambientale;
  • definire modalità di ingaggio e interazione con i cittadini per l’acquisizione di evidenze attraverso esperienze di citizen science.

Nell’introduzione, i curatori indicano le motivazioni che hanno stimolato la riflessione intorno ai tre temi chiave sopra esposti. Le discussioni riguardo la scienza, i fatti e i valori hanno da sempre caratterizzato le lotte per la giustizia ambientale. Per decenni, gli attivisti nella giustizia ambientale hanno condotto campagne contro la manipolazione della scienza per rappresentare e tutelare gli interessi delle industrie inquinanti e dei decisori cha hanno avallato tali interessi, a scapito dell’emergere dei rischi (iniquamente distribuiti) per l’ambiente e per la salute umana. Allo stesso tempo, si sono impegnati in attività di citizen science guidate dalle comunità. Oggi le politiche basate sulla post-verità (ossia guidate esclusivamente da correnti di opinione, emozioni e credenze personali piuttosto che da valutazione dei fatti) minano l’autorevolezza e la credibilità della scienza stessa. Nel tempo presente, per leggere la realtà e combattere le ingiustizie ambientali, ovvero promuovere la giustizia ambientale, è necessario ridefinire le modalità di interazione tra coloro che producono conoscenze e coloro che ne fruiscono. Il libro fornisce esempi, spunti e stimoli per muoversi in questa direzione.
Il testo è diviso in quattro sezioni. La prima, «Environmental justice and participatory citizen science», riporta quattro casi studio pionieristici di ricerca partecipata nel settore della giustizia ambientale. La seconda, «Sensing and witnessing injustice», si focalizza su metodi innovativi adottati da ricercatori e comuni cittadini per testimoniare, studiare e comprendere le ingiustizie ambientali. La terza, «Political strategies for seeking environmental justice», riporta casi che mettono in luce come l’inquinamento e le ingiustizie ambientali possono essere affrontati in ambito decisionale-politico, a seguito dello sviluppo di attività in grado di produrre evidenze poi trasformate in azioni. In questa sezione è riportata l’esperienza italiana che documenta la genesi e l’evoluzione del sistema di sorveglianza epidemiologica delle comunità residenti nei principali siti contaminati sul territorio nazionale (SENTIERI).3 Un sistema che, migliorando progressivamente la capacità di documentare le relazioni tra inquinamento ambientale, salute e condizioni socioeconomiche, intende migliorare al contempo la capacità di indicare priorità d’intervento. L’ultima sezione del libro, «Expanding citizen science», esplora le potenzialità e i limiti (in termini concettuali, pedagogici e politici) della citizen science nella promozione della giustizia ambientale.

Il libro è pubblicato dalla Manchester University Press e tutti i contenuti sono disponibili anche in versione open access.4

Bibliografia

  1. Rosignoli F. Giustizia ambientale. Come sono nate e cosa sono le disuguaglianze ambientali. Roma, Castelvecchi editore, 2020.
  2. Pasetto R, Marsili D, Rosignoli F et al. Promozione della giustizia ambientale nei siti industriali contaminati. Epidemiol Prev 2020;44(5-6).
  3. Zona A, Pasetto R, Fazzo L, Iavarone I, Bruno C, Pirastu R, Comba P (eds). SENTIERI - Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento: Quinto Rapporto. Epidemiol Prev 2019;43(2-3) Suppl 1:1-208.
  4. Versione open access disponibile all’indirizzo: https://www.manchesteropenhive.com/view/9781526137005/9781526137005.xml
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