Il contributo di natura storico-letteraria sulle pestilenze si inserisce nell’abbondante letteratura di tipo storico fiorita in occasione dell’attuale pandemia e introduce elementi di una disciplina interessante, la clioepidemiologia (da Clio, la musa della Storia). Essa si propone di ottenere informazioni utili da vicende sanitarie del passato, per scavare nella messe di dati tramandati nei secoli da storici e non per rivalutarli e operare una nuova storicizzazione che va al di là del semplice esercizio accademico o della soddisfazione di curiosità.
Il saggio si sviluppa in 5 capitoli; il primo vede in esergo una breve e intensa nota, Discours de la peste a ses administreés, scritta in precedenza e pubblicata nel 1947, assieme a un’altra più lunga, Exhortation aux médecins de la peste, lo stesso anno nel quale comparirà in Francia da Gallimard il suo romanzo La Peste. La prima nota, ancora inedita in Italia, è stata tradotta da chi scrive, confortato dalla revisione fatta da Christine Vernière.
Nel secondo capitolo si parla della peste di Orano della quale tratta Camus, che non si è mai verificata, ma è in realtà una metafora non solo del nazismo, ma di qualsiasi pestilenza. Camus ha creato questa metafora dopo un attento studio della letteratura specializzata: narra di un dramma storico con valore universale dove ogni essere umano è assurdamente vulnerabile, soggetto alla sofferenza e alla morte in qualsiasi momento. Vengono messi a nudo la natura umana e i crismi sociali che si osservano in maniera sostanzialmente stereotipata in tutti i periodi storici, perché in ognuno di essi si è verificata una pestilenza.
Il terzo capitolo illustra l’epicrisi storica e scientifica sulla peste di Carlo M. Cipolla: un’autorevole sintesi comprensibile ed esaustiva della maggior parte delle questioni storiche e scientifiche legate alla peste, in particolare di quella capitata in Italia nel corso del Seicento. Vengono ripresi e discussi alcuni elementi della sintesi: sintomi e segni, diagnosi, contagiosità, prognosi, mortalità, morbilità, differenze di morbilità di mortalità e di letalità, il corso della malattia e dell’epidemia.
Nel quarto capitolo vengono descritte la nascita e l’affermazione del concetto e del termine “influenza” a partire dai testi dei cronisti fiorentini del Trecento che scrivono di «influenza di costellazioni» e per «troppa sottigliezza d’aria nel tempo della vernata». Tra Trecento e Ottocento, la malattia è identificata con nomi differenti a seconda della realtà italiana che si considera: Mal mattone, Mal galante o galantino, Male della zucca Mal del bazzucolo, Bissa-bova a Faenza, Male del castrone, Mal del molton e tanti altri. Nomi altrettanto fantasiosi e popolari vengono adottati in ogni altro Paese per intendere un’infezione permanente qua e là sempre viva, ma con diversa intensità, e con scatti o risalti epidemici o pandemici, tanto da rendere il fenomeno primo fra i morbi infettivi acuti per rapidità e potenza di diffusione. Si giunge poi ai contributi dei medici tedeschi, inglesi e italiani dell’Ottocento, nei quali il termine si afferma proprio col nome italianizzato nella letteratura medica, prima all’estero che in Italia, per connotare un quadro nosologico abbastanza definito.
L’ultimo capitolo si sofferma a lungo sull’influenza o “epidemia di febbre catarrale” occorsa in Italia nell’anno 1580, non soltanto perché ben illustrata da medici, storici e letterati – più di quanto è capitato nel Novecento per la Spagnola –, ma anche perché potrebbe proporre analogie con quella attualmente in corso. A richiamare l’attenzione su questa epidemia è stato il ritrovamento di due lettere manoscritte che il famoso naturalista bolognese Ulisse Androvandi invia tra agosto e settembre 1580 a Roma al fratello Monsignor Teseo; alla prima lettera è aggiunta, manoscritta, la Canzone sopra il Mal Mattone di Giulio Cesare Croce.
Nel testo compaiono tre tabelle sui periodi epidemici di peste e su cronologia e andamento delle principali epidemie di influenza occorse in Italia.
Completano i capitoli 20 allegati, un florilegio di autori che hanno scritto sulle pestilenze, costruita con ordine cronologico e capace di far comprendere meglio l’evoluzione delle conoscenze scientifiche sulle epidemie, ma anche il loro impatto sociale e culturale. Tra questi testi, alcuni potrebbero risultare di particolare interesse o perché meglio illustrativi di alcuni aspetti delle pestilenze o perché trascurati in altre antologie ben più corpose di questa e ora riscoperti.
I testi sono giustificati da oltre 250 voci bibliografiche accumulatesi nel corso degli studi della materia “epidemie”, ma mantenute per un possibile interesse di qualche lettore.
Prima pagina di copertina della edizione italiana de La Peste del 1948 e ritratto del suo autore, Albert Camus (1913-1960).
Trittico di San Sebastano (particolare), attribuito a Giovanni del Biondo (notizie dal 1356 al 1398), Museo dell’Opera del Duomo, Firenze
Sifilide di Gateano Zumbo (1656-1701), cera, Museo della Specola, Firenze
Scène du choléra. Souvenir de l'épidémie de 1854 dans le Jura di Paul Van Ryssel (1828-1909), olio su cartone, Musée d'Orsay, Parigi
Santa Tecla prega per le vittime della peste del 1630 di Giambattista Tiepolo (1696-1770) olio su tela, Duomo di Este
La peste di Arnold Böcklin (1827-1901), tempera su tela, Museo d’Arte di Basilea
Clio (Musa della storia) di Artemisia Gentileschi (1593-1653 o 1652), olio su tela, Palazzo Blu, Pisa
Prima pagina di copertina di Russ,1989
Prima pagina di copertina di Herbert, 1984
Prima pagina di copertina di Lipperini, 2020
La Madonna della Formica di Offlaga libera il popolo dall’epidemia di polmonite, Imola 1768, Ex voto, Collezione Parenti, compare in Cerasoli, 2020
Giovane guarita dalla peste, fine del secolo XV, Ex voto, Trevi, Pinacoteca comunale, compare in Cerasoli, 2020
Sovracoperta di Henderson, 2019
Frontespizio interno del Dialogo della peste di Fra Paolo Bellintani che compare nel volume di Odorici, 1857
Il colera a Palermo del 1835 di Gabriele Castagnola (1828-1883), litografia, Wellcome Library
I Gobbini (due bambini ammalati e morti per tabe scrofolosa) di Stefano Ussi (1822-1901), opera ispirata dal medico Giuseppe Barellai (1813-1884), il fondatore degli ospizi marini per i bambini affetti da tubercolosi, olio su tela, conservato presso la Pia Casa di Lavoro Montedomini di Firenze
Vaccination di Diego Rivera (1886-1957), uno dei 27 murales del “Rivera Court”, Detroit Institute of Art, dipinti su commissione di Edsel Bryant Ford (1893–1943) tra il 1932 ed il 1933. viene rappresentato una sorta di moderno presepio laico per illustrare la ricerca scientifica ed in particolare quella chimica che da una parte porta morte con la costruzione di bombe (illustrata in un altro pannello), dall’altra i vantaggi a tutta l’umanità con la scoperta dei vaccini. Sullo sfondo si vedono dei ricercatori di diverse credenze che vivisezionano un animale. Gli animali simbolici messi in primo piano sono anche quelli utilizzati in passato per ottenere vaccini ed altri farmaci. Nel centro William Reinhold Valentiner (1880-1958), allora direttore del Detroit Institute of Art, è nelle vesti del medico vaccinatore assistito da un'infermiera con le sembianze di una bionda star del cinema di Hollywood mentre il bambino inoculato rappresenta il figlio di venti mesi di Charles Augustus Lindbergh (1902-1974), rapito per ottenere un riscatto e trovato morto nel 1932. L’immagine compare in Hurlburt, 1989
Si conosce anche uno splendido disegno preparatorio del murale di Diego Rivera, conservato presso il Detroit Institute of Art
Frontespizio della traduzione in italiano dell’opera di Ripamonti, 1841
Frontespizio di Anonimo, La sentenza data a Guglielmo Piazza e Gio. Giacomo Mora, 1631
Lazzaretto di Verona, compare in Brusatin, 1981
Le isole del Lazzaretto nuovo, del Lazzaretto vecchio e di San Giacomo di Paludo, compare in Preto, 1978
La chiesa del Redentore a Venezia, eretta nel 1577 su disegno di Andrea Palladio (1508-1580) per esaudire il voto formulato dalla Repubblica durante la peste
Largo Mercatello a Napoli durante la peste del 1656 di Micco Spataro (Domenico Gargiulo, 1609/10-1675 circa), olio su tela, Museo di San Martino, Napoli
Prima pagina di copertina di del catalogo della mostra omonima, AA. VV., Venezia e la peste, 1979
Ricetta per una “Palla odorifica” contro la peste, compare in AA. VV., Venezia e la peste, 1979
Sovracoperte delle edizioni italiane dei Taccuini di Albert Camus, edizioni 1962 e 1965
“Sacchetto” usato da Papa Adriano VI (1459-1523) contro la peste, compare in AA. VV., Venezia e la peste, 1979
“Pasta confortativa” contro la peste, compare in AA. VV., Venezia e la peste, 1979
Composizione della “Teriaca” della Farmacia dello Struzzo, compare in AA. VV., Venezia e la peste, 1979
“Capi dello spurgo”, “Fanti della sanità” e “Pizzigamorti” in una relazione sul contagio di Gorizia, compare in AA. VV., Venezia e la peste, 1979
Pinze per dare comunione a distanza, compare in AA. VV., Venezia e la peste, 1979
Pinza per forare e disinfettare la posta in uno nel lazzaretto di Marsiglia, compare in AA. VV., Venezia e la peste, 1979
Maschera utilizzata a Venezia per la difesa contro la peste
Prima pagina di copertina dei saggi di Cipolla, 2012
Frontespizio del volume di Pellicini, 1630
Frontespizio del volume di Parisi, 1593
Prima pagina di copertina del volume di Cosmacini, D’Agostino, 2008
Frontespizio del volume di Ingrassia, 1576
Frontespizio del volume di Contardo, 1630
Frontespizio della Orazione di Ramazzini del 1711 pubblicata a Lipsia nel 1713
San Sebastiano di Giuseppe Veneziano, disegno su carta, compare su una prima pagina de La Lettura del Corriere della Sera, 2020
San Sebastiano di Leonardo da Vinci (1452-1519), disegno su carta, collezione privata
Facciata Nord-Est della Scuola Grande di San Rocco a Venezia, sede della Confraternita intitolata al santo a cui la città si votò durante l’epidemia di peste del XV secolo che contiene i grandi teleri di Jacopo Tintoretto (1516-1594)
Frontespizio del volume di Villani, 1834
Frontespizio del volume di Buoninsegni, 1580
Frontespizio del volume di Landucci, 1883
Indice del numero della rivista e prima pagina del saggio di Corsini, 1919
Mattia Preti (1613-1699), Bozzetto per l’affresco di Porta San Gennaro a Napoli ex voto per la fine della peste del 1656, Museo di Capodimonte, Napoli
Prime pagine di copertina dei primi 3 volumi degli Annali delle epidemie occorse in Italia dalle prime memorie sino al 1850 di Corradi
Prima pagina di copertina della monografia di Corradi, 1890
Alfonso Corradi (1833-1892)
Frontespizio del volume di Gluge, 1837
Frontespizio del volume di Campi, 1586
Frontespizio del volume di Guarinoni, 1610
Frontespizi di autori tedeschi dell’Ottocento (Schnurrer, 1825. Haeser, 1862. Hirsch, 1883)
Ulisse Androvandi (1522-1605)
Giulio Cesare Croce (1550-1609), incisione attribuita ad Agostino Carracci
Antiporta e frontespizio del Dialogo di Croce, 1627
Mattia Preti, Disegno, studio per gli affreschi sulle porte di Napoli, ex voto per la fine della peste del 1656, collezione privata
Frontespizio del volume di Coytard de ThaireÌ, 1580
Frontespizio del volume di Huxham, 1764
Frontespizio e pagina del volume dove è riportato un “catalogo” delle epidemie menzionate nelle cronache fiorentine, Targioni Tozzetti, 1752
Frontespizio del volume dei Thompson, 1890
Frontespizio del saggio di Munster, 1934
Sovracoperta del volume di Patterson, 1986
Prima pagina di copertina del volume curato da Giles-Vernick e Craddock, 2010
Prima pagina di copertina del volume della prima edizione della monografia di Tognotti, 2002
Prima pagina di copertina del volume di Cutolo, 2020
Prima pagina di copertina del volume dell’opera di Mortara, 1925
Teschi di morti di peste, Cimitero delle Fontanelle, Napoli
Date fondamentali nel processo che ha portato a riconoscere le cause dell’influenza, Mamelund 2008
Gravità delle pandemie influenzali del Novecento, modificata da Reed, Biggerstaff, Finelli et al., 2013
Prima pagina della Circolare del Ministero dell’Interno sulla Epidemia influenzale del 28 ottobre 1918
Figura che illustra la mortalità per influenza in Italia dal 1883 al 1950 che compare in Puntoni, 1964
Vignetta di Giuseppe Scalarini (1873-1948) che compare sull’Avanti! del 30 settembre 1918
Vignetta di Giuseppe Scalarini che compare sull’Avanti! del 13 ottobre 1918
Pubblicità che compare in Il Resto del Carlino nel novembre 1918
Pubblicità che compare in Il Resto del Carlino nel dicembre 1918
Pubblicità di un filtro per baciare in sicurezza in tempo di pandemia influenzale, compare negli Stati Uniti nel 1918-1919
Pangolino, fumetto comparso durante la “quarantena”, 2020
“Fede di sanità” rilasciata a Napoli nel 1685 a “Fra Nicola Tomei, carmelitano di statura giusta e di pelo castan”, che si reca a Genova
Prima pagina di copertina, di Geddes e Geddes, 2015
Busto di Ippocrate (460 a, C. circa-377 a. C.)
Ritratto di Girolamo Savonarola (1452-1498) di Fra Bartolomeo (1472-1517), , olio su tavola, Museo di San Marco, Firenze
La predica di Girolamo Savonarola, incisione, compare in Gruyer, 1879
Prima pagina di copertina dell’opera di Michele Savonarola (1385-1468), 1953
Statua di Girolamo Fracastoro (1478-1553) “Con la bala in man”, Piazza Dante, Verona
Frontespizio di una edizione postuma delle opere di Fracastoro, 1555
La madonna della sifilide, compare in Grunpeck, Brant, 1496
Ritratto di Francesco Berni (1497-1535), incisione
Frontespizio del volume di Berni, 1552
La peste a Firenze nel 1630 di Anonimo, olio su tela, Museo della Misericordia, Firenze
Ritratto Bernardino Ramazzini (1633-1714), incisione di Salvatore Romano
Frontespizio dell’opera di Defoe, 1722
Ritratto di Domenico Gusmano Maria Galeazzi (1686-1776), incisione
Il monumento del popolo romano al suo poeta, Giuseppe Gioachino Belli (1791-1863)
Ritratto di Luigi Capuana (1839-1915), disegno di Antonino Gandolfo (1841-1910)
Prima pagina di copertina del volumetto di Capuana, 2020
Prima pagina di copertina della prima edizione di De Amicis, 1869
Prima pagina di copertina di De Roberto, 1977
Prima pagina di copertina di De Roberto, 2018
Frontespizio del volume di Verga, 1887
Locandina del film Pest in Florenz del 1919, regia di Otto Rippert (1869-1940), sceneggiatura di Fritz Lang (1890-1976)
Sovracoperta e prima pagina di copertina dei volumi di London (1941 e 2009)
Prime pagine di copertina di due edizioni italiane del volume di Porter (1946 e 2009)
Prime pagine di copertina di due edizioni italiane del volume di De Angelis (1943 e 2006)
Prima pagina di copertina del volume di Chiara, 1977
Prime pagine di copertina di due edizioni italiane del volume di Bufalino (1981 e 2018)
Sovracoperta del volume di Calvi, 1984
Sovracoperta del volume di Maraini, 2020
Prime pagine di copertina di due volumi di Abbate (1997 e 2020)
Malaria di Giulio Aristide Sartorio (1860-1932), olio su tela, Museo Nacional de Bellas Artes, Buenos Aires
Petalo di rosa (Tisi galoppante) di Giovanni Segantini (1858-1899), olio su tela. Collezione privata