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05/06/2012

Sintomi depressivi. una sfida per la comunità aquilana dopo il terremoto del 2009

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Nel corso del 2010, a L’Aquila, gli adulti tra 18 e 69 anni positivi al test Patient-Health Questionnaire-2 (PHQ-2), che valuta la presenza di sintomi di umore depresso e anedonia (perdita di interesse per tutte o quasi tutte le attività), sono stati circa il 16%, un dato significativamente più elevato di quello corrispondente (10%) rilevato nel 2007- 08 nella stessa Asl, in un campione proveniente dalla stessa popolazione. L’elevata prevalenza di sintomi depressivi, rilevata dopo 14 -19 mesi dal terremoto, potrebbe verosimilmente comportare un aumento nella richiesta di assistenza ai servizi di base e specialistici e, allo stesso tempo, limitare le capacità di reazione della popolazione che ha davanti a sé la sfida della ricostruzione.

Le conseguenze a medio termine del terremoto sullo stato di salute mentale della popolazione

Il 6 aprile 2009, un terremoto di magnitudo 6,3 della scala Richter ha colpito l’Italia centrale con epicentro nei pressi della città de L’Aquila. Le conseguenze hanno riguardato danni alle abitazioni e alle infrastrutture, oltre 25.000 persone spostate in alloggi temporanei, circa 1.500 feriti e 305 morti.1

Per valutare, oltre gli effetti traumatici immediati, l’impatto del terremoto sulla salute della popolazione colpita, la rete Passi Abruzzo ha effettuato uno studio, dal 28 maggio al 15 novembre 2010, intervistando telefonicamente un campione casuale di 957 assistiti iscritti all’anagrafe sanitaria, di età 18-69 anni, residenti nei comuni aquilani più colpiti dal sisma. Il tasso di risposta è stato del 91,2%, e il tasso di rifiuti del 4,3%.

Nello studio è stata valutata la presenza, negli ultimi 14 giorni, dei sintomi di umore depresso e anedonia con lo strumento Patient Health Questionnaire 2 (PHQ-2), un set di due domande raccomandato sia come test di screening nei servizi primari di assistenza per individuare persone a rischio di depressione maggiore,2 sia come proxy nei sistemi di sorveglianza condotti in ampi campioni della popolazione generale,3 e già utilizzato in Italia.4

Dei 937 rispondenti al PHQ-2, 147 persone, pari al 15,7% (IC95%: 13,5-18,1) hanno soddisfatto i criteri, secondo il PHQ-2, di episodio attuale o rischio di episodio attuale di depressione maggiore.

Va segnalato che la prevalenza osservata in questo studio è significativamente più elevata di quella, relativa agli stessi sintomi, osservata nelle precedenti rilevazioni PASSI in Abruzzo. Infatti, nel 2007-2008, i sintomi di umore depresso e anedonia erano stati riferiti dal 10% degli intervistati residenti a L’Aquila (N=279) e da circa l’8% degli intervistati residenti in tutto l’Abruzzo  (N=2.359).  In Italia, nel 2010, la prevalenza dei suddetti sintomi è stata del 6,4% (IC95% 6,1-6,7%).

La presenza di umore depresso e anedonia è risultata più frequente nelle donne, le persone con bassa scolarità, e quelle con molte difficoltà economiche. Tuttavia un aumento della prevalenza è stato riscontrato in tutti gli strati, nelle donne come negli uomini, nelle persone sia con alta sia bassa scolarità, in quelle con difficoltà economiche, ma anche in quelle senza tali difficoltà. 

Relativamente agli eventi stressanti vissuti nel sisma, i sintomi depressivi sono risultati più frequenti, anche se non in misura statisticamente significativa, in chi ha subito perdite di familiari e di persone care, in chi ha subito danni economici, in chi ha perso il lavoro e in chi ha dovuto lasciare la propria abitazione.

L’elevata prevalenza di sintomi depressivi riscontrata a L’Aquila, trascorso più di un anno dal sisma, richiama l’attenzione su problemi che potrebbero determinare un aumento della richiesta di assistenza e cure da parte dei cittadini al servizio sanitario, sia a livello dei servizi di base sia specialistici.

Inoltre, il fatto che all’incirca un adulto su sei riferisca sintomi depressivi dovrebbe essere considerato con attenzione dai rappresentanti politico-amministrativi e dalle autorità che guidano la ricostruzione, perché questi sintomi potrebbero verosimilmente interferire con le capacità di reazione e resilienza.5

Bibliografia

  1. Alexander, D.E., (2010) The L'Aquila Earthquake of 6 April 2009 and Italian Government Policy on Disaster Response.  Journal of Natural Resources Policy Research 2: 325-342.
  2. O'Connor EA, Whitlock EP, Beil TL, Gaynes BN. Screening for depression in adult patients in primary care settings: a systematic evidence review. Ann Intern Med 2009;151:793-803.
  3. Freeman EJ, Colpe LJ, Strine TW, Dhingra S, McGuire LC, Elam-Evans LD, et al. Public health surveillance for mental health. Prev Chronic Dis 2010;7(1):A17.
  4. Binkin  N, Gigantesco A, Ferrante G, Baldissera S. Depressive symptoms among adults 18–69 years in Italy: results from the Italian behavioural risk factor surveillance system, 2007. Int J Public Health 2009, DOI 10.1007/s00038-009-0106-y
  5. Castleden M , McKee M , Murray V , Leonardi G. Resilience thinking in health protection. Journal of Public Health .2011 (33) 3, 369–377
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