Letteratura post-precaria: itinerario di lettura aggiornato su lavoratori, lavoro e dintorni
Cristian Giodice Libro incisivo e breve, come brevi sono i contratti dei precari, i loro progetti futuri, le relazioni con i colleghi di lavoro. Il focus è, infatti, non la situazione lavorativa in sé, ma come questa incide sulla vita privata dei lavoratori, i sensi di insicurezza e ansia che crea, l’annullamento personale che i precari si trovano a sperimentare. Si parla di precari, coloro che sono «come chi cammina su una corda tesa da una parte all’altra di due grattacieli. E il bastone per tenere l’equilibrio è di burro, e tira vento». |
Giorgio Falco Acclamato e lodato dalla critica, classificato ora come indagine sociologica creativa ora come autobiografia, è un riuscito romanzo di formazione con l’inserimento di effetti comici, rielaborati da storie reali. Si racconta il mondo del (non) lavoro, l’influsso che i continui cambiamenti hanno su corpo e mente del protagonista e di coloro che incontra. Si mette in scena «lo sgretolamento di un Paese incarnato nel corpo e nella vita di un uomo». |
Federico Bellono, Filomena Greco È una raccolta di 15 storie lavorative di ex metalmeccanici e metalmeccaniche che hanno operato in alcune delle fabbriche piemontesi che hanno fatto la storia dell’industria italiana. Con dovizia di particolari, gli operai rendono conto dell’ingravescente trasformazione di rischi e danni di ordine psichico, fisico e sociale a carico delle persone interessate e dei loro familiari. Si analizza il significato che ha per l’individuo il continuo cambiare posto di lavoro, il passare da un contratto all’altro, l’imparare mansioni sempre nuove e il dover lavorare sempre più in fretta. |
Gad Lerner Questo volume nasce da una storia a cui la cronaca italiana si è dedicata per non più di 24 ore. Il 27 giugno 2017, Concetta, di origine calabrese e addetta alle pulizie in una birreria di Settimo Torinese, licenziata sei mesi prima, si dà fuoco davanti a uno sportello dell’Inps, poiché la sua richiesta di sussidio di disoccupazione, accolta solo il giorno precedente, non era stata seguita dall’accreditamento del denaro dovuto. Lerner compone un’inchiesta in cui dà voce a Concetta, al fratello Giuseppe e ai personaggi che girano intorno alla vicenda. |
Matteo Bonfigli Operetta agile, ironica, tecnicamente dettagliata, impregnata, a partire dal titolo, di cultura letteraria cinematografica e specialmente musicale nato quasi involontariamente, sui food pusher, gli “spacciatori di cibo”, che vivono tra una consegna e l’altra e non riescono a fare un’esperienza personale. Parlando in seconda persona, la voce narrante trascina l’autore – e sul sedile posteriore il lettore – su un motorino elettrico per le strade di Roma prendendo e recapitando cibo denunciando i pericoli del percorso, ma illustrando anche incontri curiosi e situazioni varie. Da sottolineare che l’autore è attualmente impiegato presso una ditta di consegne di cibo a domicilio, dove lavora come fattorino dal 2016. |
Francesco Targhetta L’opera mette in scena trenta-quarantenni che si trovano imbrigliati nel mondo dell’e-commerce in un’impresa che si occupa di programmi informatici e comunicazione sui social. La ditta sorge sulle rovine di un’industria simbolo della produzione dl Novecento, fonte di sofferenze e morti mai accertate. I protagonisti-colleghi si muovono fra competitività, inganni e disperato antagonismo. |
Alberto Prunetti Con tono tragicomico, l’autore racconta di lavoratori precari in balia di “capetti”, sfruttati e che non possono contare su nessuna sicurezza, alcuni più consapevoli, quindi rabbiosi verso quella situazione, altri fatalisti, arresi alla situazione. Non si parla solo di precariato in Italia, ma di “fuga di cervelli” vista come una guerra fra poveri, fra chi arriva prima all’agenzia interinale per accaparrarsi il posto migliore. Si ironizza anche sulla terminologia usata attualmente nel mondo del lavoro: Prunetti stesso è stato prima pizza chef (pizzaiolo), poi kitchen assistant (sguattero) e infine cleaner (pulitore di servizi igienici). |
Alessandro Principe Si tratta di una sceneggiatura che racconta l’impresa di un gruppo di operai del cuneese che ha creato una cooperativa per rilevare la propria azienda destinata alla chiusura. Il sottotitolo vuole mettere in luce un aspetto del lavoro diverso dalla fonte di reddito: la fabbrica è anche luogo di relazioni umane, valori, passioni e coraggio, che trovano nella creazione della cooperativa la loro incarnazione. |
Sonia Maria Luce Possentini Per necessità e per curiosità, la protagonista (che è poi l’autrice stessa) entra in fabbrica. E la dura vita di fonderia, il lavoro alienante e il tempo scandito dal suono delle sirene sono raccontati dalla Possentini attraverso frasi quasi fiabesche e metafore delicate, accompagnate dalle immagini che lei stessa ha creato. |