Il sapiens e le epidemie
Donato Greco con Eva Benelli
Le mie epidemie:
dal colera a Ebola al COVID-19,
mezzo secolo di emergenze sanitarie in Italia e nel mondo
Trieste, Scienza Express Edizioni, 2021
319 pagine, 21 euro
Proprio quando cominciava a soffiare forte il vento dell’epidemiologia delle malattie croniche, un medico napoletano di 26 anni, Donato Greco, si vota definitivamente all’epidemiologia delle malattie infettive da svolgere “sul campo”, nonostante la famosa sentenza degli ultimi anni Sessanta del Surgeon General, la massima autorità sanitaria statunitense: «It’s time to close the book on infectious diseases [...] the war against pestilence has been won».
Oggi Donato, confortato da una brava divulgatrice scientifica, Eva Benelli, si è trovato finalmente nelle condizioni di dover socializzare la sua esperienza di circa mezzo secolo.
Greco scrive con schiettezza, con tratti di ironia, parla da un pulpito privilegiato, perché ne ha titolo, perché ha svolto l’inchiesta in prima persona, perché svolgendo l’indagine ha accresciuto il suo titolo. Il volume ha una prefazione di Silvio Brusaferro, attuale presidente dell’ISS, il quale focalizza opportunamente il lungo training del giovane, la sua vocazione alla prevenzione e il sistema di lavoro adottato precocemente da Greco. Seguono due note introduttive: quella di Donato dove si mette l’accento sul primato delle “indagini di campo” che, per essere svolte, hanno bisogno di “una squadra”. Nel suo breve testo, Eva Benelli ricostruisce come, grazie agli stimoli di Donato, sia nato, a partire dalla sperimentazione della terapia Di Bella, il suo interesse per la “comunicazione di crisi” e per la “comunicazione istituzionale”. Il cuore del lavoro è rappresentato da 16 studi di caso racchiusi in un arco di tempo che va dal 1973 al 2009.
Frank M. Snowden
Storia delle epidemie.
Dalla Morte Nera al COVID-19
Gorizia, Leg Edizioni, 2020
(edizione originale: New Haven, Yale University Press, 2019)
618 pagine, 24,00 euro
Frank M. Snowden è professore emerito di storia e di storia della medicina alla Yale University.
La sua opera più recente è frutto di un settennale ciclo di lezioni universitarie corredata da una buona bibliografia selezionata e da un indispensabile indice analitico. L’autore costruisce uno scenario di lungo periodo, nel quale colloca la maggioranza delle malattie epidemiche che hanno colpito il mondo, dalle tre epidemie di peste nera alla SARS, all’Ebola, dal vaiolo al colera; dalle malattie infettive veicolate dalle guerre napoleoniche alla tubercolosi e, quindi, all’HIV/AIDS. L’autore inserisce i fatti in un contesto interpretativo capace di illustrare come quelle malattie abbiano, nei diversi periodi storici, plasmato in maniera profonda la demografia, la società e l’economia.
Nei primi mesi del 2020, Snowden, che soggiornava in Italia, ha vissuto il lockdown e si è anche ammalato di COVID-19, occasione opportuna per scrivere da testimone e da storico un “epilogo” all’edizione italiana della sua opera, “La Lombardia all’epicentro del COVID-19: gennaio-maggio 2020”, una trentina di pagine intense che dovrebbero risultare di sommo interesse per coloro che amano conoscere e interpretare e per chi è chiamato ad assumere iniziative nel proprio ambito di competenze.
Siegmund Ginzberg
Racconti contagiosi
Milano, Feltrinelli, 2020
332 pagine, 18 euro
Siegmund Ginzberg è una storica firma dell’Unità, che scriveva nel quotidiano fondato da Antonio Gramsci specialmente come inviato nei Paesi dell’estremo oriente. È persona coltissima e buon affabulatore, dunque si può permettere di rileggere – e farci rileggere – con gli occhi di oggi, ai tempi del Coronavirus, classici della letteratura di tutti i tempi, da Tucidide ed Ovidio a Boccaccio, da Shakespeare a Defoe, da Poe a Mary Shelley, da London a Virginia Woolf, da De Amicis a Belli.
Il risultato è un’affascinante quanto ossessiva antologia che parla di sentimenti e di comportamenti che sempre ritornano o che si ripresentano con piccole varianti: si parla di lutti e paranoie, di limitazioni di libertà, di abbracci negati, di commissari e decreti di sanità, di quarantene, di mani da lavare, di distanziamenti fisici, di ciarlatani, di cure miracolose, di reazioni irrazionali, di odio contro i medici.
Charles Kenny
La danza della peste.
Storia dell’umanità attraverso le malattie infettive
Torino, Bollati Boringhieri, 2021
(edizione originale: New York, Simon & Schuster, 2021)
272 pagine, 24,00 euro
Charles Kenny è ricercatore presso il Center for Global Development di Washington, con una lunga esperienza come economista presso la Banca mondiale. Emulando e sviluppando in qualche modo il pensiero di Jared Mason Diamond, in questo suo scritto dà un’impronta storica, ma principalmente concettuale, attraverso la quale intende elargire informazioni inquietanti per incitare alla cooperazione globale, l’unico modo per perseguire l’obiettivo di contrastare le infezioni, promuovere una salute sostenibile e consentire che l’umanità prosegua il cammino virtuoso intrapreso nel passato, specialmente nel Novecento, grazie ai progressi economici, igienici e della medicina.
Secondo l’autore, il presupposto dal quale occorre partire è che il mondo globalizzato e “spensieratamente florido” diviene via via più precario a causa degli insidiosi aspetti di una prosperità apparentemente illimitata, ma nel contempo la fluttuazione della popolazione, il commercio globale e il cambiamento climatico hanno reso l’umanità vulnerabile alle epidemie. È la “danza della peste” a scandire ciclicamente nei secoli trascorsi il ritmo della crescita e del declino della civiltà umana; oggi, sotto il segno della pandemia in corso, la condizione si ripropone integralmente. Nel capitolo conclusivo del suo libro, Kenny dipinge un quadro a tinte fosche.