Il deprescribing: dalle evidenze scientifiche alle esperienze pratiche
Workshop congiunto AIE-SIF. Padova, 29 giugno 2022
Durante l’ultimo convegno dell’AIE, tenutosi a Padova a giugno 2022, il gruppo di lavoro sulla farmacoepidemiologia ha organizzato un workshop congiunto con i colleghi del gruppo 3F&RWE della Società italiana di farmacologia (SIF) su un tema di grande attualità: il deprescribing (deprescrizione farmacologica).
Il crescente numero di pazienti affetti da patologie croniche, insieme al continuo sviluppo di nuove terapie farmacologiche, comporta un incremento della popolazione esposta a polifarmacoterapia. Questo fenomeno è associato a una serie di rischi, in parte anche legati alle interazioni tra farmaci, quali l’aumento di reazioni avverse o l’inefficacia di alcuni trattamenti. Per limitare questi rischi, alcuni farmaci, o alcune combinazioni, sono specificatamente controindicati nei pazienti anziani (vedi criteri di Beers,1 STOPP/START2 e altri). Alla luce di queste problematiche vi è un crescente consenso sulla necessità di ripensare l’approccio terapeutico, favorendo un cambio di paradigma verso una semplificazione della terapia del paziente.
Il deprescribing è un concetto innovativo e, ad oggi, poco conosciuto in Italia. Il workshop, moderato da Elisabetta Poluzzi (SIF) e Ursula Kirchmayer (AIE), è stato proposto per portare il tema del deprescribing all’attenzione della comunità degli epidemiologi e dei farmacologi.
Il workshop mirava a introdurre la tematica, fornendo alcuni elementi utili a comprenderne e analizzarne il possibile impatto sulle terapie dei pazienti e il sistema sanitario. In tutti questi ambiti, gli studi di farmacoepidemiologia assumono un ruolo importante. Il deprescribing è stato trattato da diversi punti di vista, favorendo il confronto e la discussione tra epidemiologi, farmacologi, medici ospedalieri, farmacisti ospedalieri, medici di medicina generale, cittadini, esperti di discipline regolatorie e di politica sanitaria.
Il workshop era strutturato in due parti. La prima parte prevedeva tre relazioni di colleghi esperti. In apertura Gianluca Trifirò, professore ordinario di farmacologia presso l’Università di Verona, ha presentato una lettura introduttiva al tema del deprescribing, facendo il punto sullo stato dell’arte del fenomeno, illustrando la complessità nel cercare di definire alcune priorità nel monitoraggio delle politerapie in un real world setting e suggerendo possibili strategie per ottimizzare le politerapie, tra cui proprio la deprescrizione.
Nella seconda lettura, Danijela Gnjidic, professoressa associata presso la School of Pharmacy dell’Università di Sydney (Australia), ha affrontato il complesso tema delle evidenze scientifiche, necessarie per poter ridurre le terapie farmacologiche nella pratica clinica, con la relazione “What evidence do we need to deprescribe in clinical practice?”
A conclusione della prima parte, Maria Beatrice Zazzara, geriatria e ricercatrice presso la Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” IRCCS di Roma, ha illustrato la linea guida intersocietaria per la gestione della multimorbilità e polifarmacoterapia redatta nel 2021,3 che costituisce una valida base per affrontare il problema della politerapia e di sue possibili modifiche.
Nella seconda parte del workshop, si è svolta una tavola rotonda che ha visto la partecipazione di alcuni colleghi in rappresentanza dei principali attori interessati all’argomento nella pratica clinica, che hanno riportato la loro esperienze riguardo al deprescribing in Italia. Alla tavola rotonda hanno partecipato Stefano Volpato, professore ordinario di geriatria presso l’Università di Ferrara, Luca Gallelli, professore ordinario di farmacologia clinica presso l’Università di Catanzaro, Elisa Sangiorgi, farmacista ospedaliera presso la AUSL di Ferrara, Gerardo Medea, medico di medicina generale e membro della SIMG, e, per il punto di vista del cittadino, Sabrina Nardi, consigliera di Salutequità.
Alcuni di questi interventi saranno trasformate in contributi che arricchiranno la rubrica “Farmacoepidemiologia”, in modo da approfondire l’argomento da diversi punti di vista.
In conclusione, dal workshop sono emersi alcuni punti importanti su cui continuare la riflessione:
- in Italia, l’approccio del deprescribing è oggigiorno poco noto e poco implementato; tuttavia, ne esistono alcuni esempi rilevanti a livello ospedaliero;
- il deprescribing richiede un approccio multidisciplinare, che coinvolge medici, pazienti, farmacologi, farmacisti, infermieri e (farmaco)epidemiologi;
- i farmacoepidemiologi possono giocare un importante ruolo nella generazione di evidenze scientifiche relative a efficacia e sicurezza di questa pratica, in particolare attraverso la conduzione di studi di real world evidence e il monitoraggio del fenomeno nelle aziende sanitarie a favore di cittadini, prescrittori e decisori in sanità pubblica.
Il workshop che abbiamo presentato costituisce un punto di inizio della discussione sul tema del deprescribing tra diversi professionisti in Italia. Una prossima occasione di confronto si terrà in occasione del congresso della SIF, previsto a novembre, dove verrà organizzato un workshop congiunto AIE-SIF sullo stesso tema.
Conflitti di interesse dichiarati: nessuno.
Bibliografia
- AGS. For Older People, Medications Are Common; Updated AGS Beers Criteria® Aims to Make Sure They’re Appropriate, Too. Disponibile all’indirizzo: https://www.americangeriatrics.org/media-center/news/older-people-medications-are-common-updated-ags-beers-criteriar-aims-make-sure
- O’Mahony D et al. STOPP/START criteria for potentially inappropriate prescribing in older people: version 2. Age Ageing 2015;44(2):213-18. Erratum in: Age Ageing 2018;47(3):489.
- Linea guida inter-societaria per la gestione della multimorbilità e polifarmacoterapia. ISS, Roma, 2021. Disponibile all’indirizzo:
https://snlg.iss.it/wp-content/uploads/2021/10/LG-314-SIGG_multimorbilit%C3%A0-e-polifarmacoterapia_rev3.pdf