Rubriche
14/03/2011

Filosofia della medicina

Pagnini A. (a cura di) Filosofia della medicina. Epistemologia, ontologia, etica, diritto.
Carocci, Roma 2010, pp. 584, euro 42,50

Il volume raccoglie i lavori di 25 autori che hanno elaborato contributi specialistici originali e rappresenta oggi il contributo più articolato sui rapporti fra il pensiero filosofico e la medicina. La premessa e l’introduzione sono di Alessandro Pagnini, docente di Storia della filosofia contemporanea a Firenze. Muovendosi tra il tema dei rapporti fra i momenti delle oggettività che la scienza medica può offrire e la soggettività del dolore, il curatore afferma che una filosofia della medicina ha lo scopo di sondare

«le implicazioni e gli impliciti e di vagliare criticamente le vie
effettivamente prese da quella scienza e dalla comunità
dei suoi praticanti» (p. 20).

Pagnini mette così al centro del suo intervento - e dell’intento generale dell’opera - il valore fondante dell’atteggiamento scientifico che permea le scienze in generale e la medicina in particolare.
Dopo la parte introduttiva il volume si presenta suddiviso in quattro aree tematiche.

Scienze mediche: metodo e fondamenti

La prima parte comprende interventi che vogliono delineare gli aspetti costitutivi della medicina come scienza.
Salute e malattia
affronta i temi indicati nel titolo e la questione della classificazione della malattia. Le analisi storiche di queste tematiche mostrano che le malattie esistono come «costrutti mentali che trovano un fondamento nelle cose» (p. 77) e al tempo stesso che esse sono da considerarsi come generalizzazioni «rivedibili sulla base di nuovi paradigmi» (p. 78).
La medicina scientifica
affronta in chiave storica ed epistemologica l’idea di medicina scientifica. Secondo la teorizzazione di Abraham Flexner, una tale impostazione «è radicata su una concezione causale, sull’idea del corpo come macchina» (p. 85). Lo sviluppo di questa concezione viene ricondotta dall’autore a quattro tappe principali:

  1. la rivoluzione anatomica;
  2. l’instaurazione dell’ordine quantitativo e meccanico;
  3. la sintesi anatomo-clinica;
  4. la definizione della fisiologia sperimentale e della fisiopatologia (p. 90).

Canali svolge poi una precisa analisi degli attuali sviluppi nella direzione dei contributi del pensiero evoluzionistico e della medicina genomica.
Forme di ragionamento e valutazione delle ipotesi
analizza alcuni modelli di ragionamento riscontrabili nella prassi medica. Viene privilegiata l’analisi delle ipotesi di carattere qualitativo. Gli autori sviluppano una riflessione che riguarda le forme di ragionamento deduttivo, induttivo e le relazioni di tipo causale.
Generalizzazioni scientifiche e trial medici
presenta il concetto di legge nelle scienze biomediche: «l’analisi del significato e del concetto di legge in medicina si interseca [...] con il dibattito sulla natura delle leggi biologiche» (p. 149).
Spiegazioni e cause in medicina
affronta la riflessione sull’importanza del concetto di causa: «l’idea che sia possibile individuare le cause necessarie e/o sufficienti della malattia ha permeato a lungo le ricerche sulla causalità in medicina e mantiene tutt’oggi una sua rilevanza soprattutto in settori quali la fisiologia, la biochimica e la microbiologia» (p. 175). Le autrici affrontano poi la visione attuale della causalità legata a un approccio di stampo probabilistico.
Funzioni, meccanismi e livelli
affronta il tema della conoscenza nelle scienze biologiche e psicologiche attraverso il concetto di funzione e svolge un excursus approfondito delle diverse posizioni che caratterizzano lo studio disciplinare e interdisciplinare delle funzioni.

La clinica e il metodo

La metodologia in medicina affronta le molteplici problematiche legate al metodo clinico, inteso qui come l’insieme delle procedure tendenti alla risoluzioni razionale dei problemi clinici. Gli aspetti affrontati vanno dal rapporto tra metodologie e diagnosi, al problema della completezza dell’esame del malato, all’approfondimento del tema degli esami diagnostici.
La questione del singolo caso clinico
affronta il problema del carattere sui generis della conoscenza al singolare e, senza negare l’importanza della conoscenza generale, mette in risalto la complessa interrelazione di un approccio nomotetico e di un approccio idiografico.
Diagnosi
di Giovanni Federspil affronta un tema assolutamente centrale in medicina: «il riconoscimento della malattia dalla quale è affetto un certo malato, effettuato in base ai segni e ai sintomi che questi presenta» (p. 277). Con sguardo storico, l’analisi mette in luce importanti aspetti epistemologici dei vari tipi di diagnosi clinica che superano il realismo delle entità morbose, centrando l’attenzione sull’individualità del malato.
La decisione nella medicina clinica
affronta, attraverso scenari clinici idealizzati, le problematiche della teoria della scelta razionale nei processi decisionali delle scelte terapeutiche e diagnostiche.
L’errore in medicina
affronta un tema-problema che è legato alla reale prassi di ogni medico. Distinguendo tra insuccesso ed errore, gli autori sostengono che quest’ultimo «è sempre generato da un mix invariato di condizioni» (p. 314). Riguardo poi alla componente cognitiva dell’errore medico, essa può essere risco0ntrata nelle diverse fasi dell’intervento medico: diagnosi, prognosi, terapia. Facendo riferimento alle sofferenze psicologiche e morali del paziente e dei familiari, l’errore poi viene correlato a un costo, considerato sia materiale che immateriale. Sempre in relazione ai costi, gli autori rilevano come oggi il medico sia chiamato a valutare il rapporto fra costi e benefici, un aspetto dell’etica, questo, sempre più coinvolgente e delicato.

La malattia mentale: epistemologia e ontologia

Il concetto di malattia mentale assume due prospettive di ricerca:

a) i problemi filosofici posti dal concetto stesso di malattia mentale;
b) il concetto di malattia mentale sul piano concreto, pragmatico. Entrambe le prospettive hanno una loro consistenza, che viene analizzata dall’autore con attenzione epistemologica e storica.

Storia e criteri dei paradigmi nosografici affronta questo tema nell’ottica di una «breve storia della psichiatria moderna» (371) a partire dal Settecento fino ai nostri giorni, riconoscendo l’importanza paradigmatica del concetto di ateoreticità a partire dal DSM III.
Patologie delle coscienza e identità personale
incentra la riflessione filosofica intorno alla nozione classica di soggetto sulla base degli studi neurofisiologici -quelli sugli stati alterati della coscienza- e delle patologie che mettono in discussione l’unità della coscienza.

Medicina, diritto ed etica

La deontologia professionale del medico presenta una riflessione molto articolata su come storicamente l’arte medica sia sempre stata collegata a dimensioni di valutazione morale o giuridica tanto per la giustificazione delle pratiche di cura, quanto in relazione a un più generale giudizio morale.
La responsabilità del medico
delinea in primo luogo un percorso concettuale sul tema della responsabilità per affrontare poi temi delicati come la diligenza professionale e il concetto di colpa medica, concludendo con una riflessione sul consenso informato.
Etica ed esercizio della medicina
offre una approfondita mappa concettuale in relazione ai vari percorsi che caratterizzano oggi la riflessione filosofica sui problemi etici, politici, giuridici e deontologici che negli ultimi decenni sono via via emersi nelle prassi di studi e di intervento in medicina.

Quest’opera ha inaugurato una nuova stagione di studi che appaiono sempre più indispensabili per il complesso campo delle scienze biomediche.

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