Esposizione a inquinamento atmosferico nei primi 1.000 giorni di vita e salute dei bambini: dalle evidenze alle proposte
Che l’inquinamento atmosferico sia dannoso per la salute dei bambini, con aumento per esempio di accessi al pronto soccorso per infezioni respiratorie acute o di riacutizzazioni asmatiche durante i picchi di inquinanti, è una consapevolezza che accomuna esperti, operatori di sanità pubblica e famiglie. Questi effetti si verificano a breve termine, nelle poche ore o nei pochi giorni dopo l’esposizione agli agenti inquinanti. Sugli effetti a lungo termine, in particolare per esposizioni precoci anche in utero, invece i dati sono meno conosciuti, anche se, almeno per gli esiti meno rari come l’asma bronchiale e il wheezing, la disponibilità di studi di coorte ha già portato alla pubblicazione di revisioni di letteratura.1
“Coorti di nuovi nati, esposizioni ambientali e promozione della salute nei primi 1.000 giorni di vita: integrazione dei dati di esposizione con dati molecolari ed epigenetici” è un progetto del programma Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) 2017, realizzato con il supporto finanziario del Ministero della salute-CCM, il cui scopo era studiare gli effetti dell’esposizione precoce a inquinamento atmosferico. Il progetto ha coinvolto i centri del Progetto coorte di nuovi nati Piccolipiù, con IRCCS Burlo Garofolo (centro coordinatore) di Trieste; Università degli Studi di Torino, CPO-Piemonte; AOU Meyer di Firenze; Dipartimento di epidemiologia del SSR, ASL Roma 1; Istituto superiore di sanità; Azienda USL Toscana Nord Ovest, Ospedale Versilia; Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica, Consiglio nazionale delle ricerche, Palermo.
Perché focalizzarsi sui primi 1.000 giorni di vita? Perché, in particolare nel campo della nutrizione e della crescita, dello sviluppo cognitivo e della salute respiratoria, per diverse esposizioni ed esiti, il periodo che va dal concepimento al secondo anno di vita del bambino (i primi 1.000 giorni, appunto) è una finestra temporale importante per lo sviluppo di organi e sistemi e quindi, in termini di prevenzione, per migliorare la salute del bambino, ma anche dell’adulto che questo bambino diventerà.2
Per visionare l’intero progetto, è possibile consultare il sito: https://millegiorni.info
Obiettivi del progetto CCM erano:
- fornire evidenze sugli effetti che le esposizioni precoci agli inquinanti ambientali (atmosferici) hanno sulla salute del bambino attraverso 9 revisioni della letteratura (risultati delle revisioni disponibili su: https://millegiorni.info/documenti-scientifici/);
- misurare il carico di esposizione agli inquinanti ambientali e la presenza di alterazioni di tipo epigenetico nei primi 1.000 giorni in diverse regioni italiane a partire dalla coorte Piccolipiù, che dal 2011 ha arruolato 3.389 bambini in 5 città italiane. Dai dati emerge che nei primi 1.000 giorni una quota di bambini (dal 3% al 15% a seconda dell’inquinante e dell’anno) è esposta a concentrazioni medie annuali di PM10 e PM2,5 superiori ai limiti di legge. La rilevanza di questi dati in termini di salute è data anche dalla conoscenza che non esiste un vero cut-off per la relazione dose/effetto e che effetti negativi sono stati documentati nel bambino e nell’adulto per esposizioni molto minori rispetto ai limiti di legge. Tanto che le nuove linee guida sulla qualità dell’aria dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) pubblicate il 22.09.2021,3 hanno ridotto in modo considerevole i valori limite per l’esposizione a lungo termine agli inquinanti.
Per valutare il ruolo delle alterazioni epigenetiche, è stata utilizzata la banca biologica di Piccolipiù, misurando in un sottogruppo di bambini la metilazione del DNA, oltre che la lunghezza dei telomeri. Pur non entrando nel merito, ricordiamo come sia importante negli studi di coorte studiare marker epigenetici da correlare con esiti di salute futuri; in particolare per l’esposizione a inquinamento atmosferico con esiti respiratori come la funzionalità polmonare;4 - sviluppare un protocollo di intervento per il monitoraggio di popolazione in siti ad alta esposizione ambientale (siti di interesse nazionale) (protocollo disponibile su: https://millegiorni.info/per-i-decisori/protocolli-di-intervento/);
- sviluppare un sito web che fornisce informazioni semplici e accattivanti (infografiche) ai genitori e ai cittadini sulla promozione della salute rispetto all’esposizione a inquinanti atmosferici, al fumo di sigaretta e al verde urbano;
- produrre un documento di consenso per tradurre in azioni le evidenze disponibili sulla linea di quanto già proposto dal Position Statement del Royal College of Paediatrics and Child Health.5 Il documento definisce priorità e proposte d’intervento, coerenti con il Piano nazionale e i Piani regionali di prevenzione, ed è stato condiviso con le principali società scientifiche pediatriche e di medicina neonatale e perinatale che si impegnano a promuovere le azioni individuate (vd. box) (documento di consenso disponibile su: https://millegiorni.info/per-i-decisori/documento-di-consenso/). Le considerazioni che stanno alla base del documento sono che, mentre è indubbio che molte delle azioni per migliorare l’esposizione agli inquinanti si basano su cambiamenti a livello legislativo, normativo e sociale, ci sono azioni che possono essere utilmente adottate a livello individuale. I professionisti che lavorano nel sistema sanitario nazionale e nelle sue articolazioni regionali possono essere importanti artefici del cambiamento, diffondendo le iniziative promosse a livello locale e nazionale, realizzando attività di advocacy a livello politico e normativo, adottando essi stessi comportamenti individuali per ridurre l’inquinamento, e – non da ultimo – facendosi interpreti degli stessi nei confronti del pubblico. I pediatri possono giocare un ruolo importante informando i bambini, gli adolescenti e le loro famiglie su come l’inquinamento atmosferico rappresenti un pericolo per la salute di tutti, oltre che per chi ha condizioni che possono essere causate o esacerbate dall’inquinamento, e su quali azioni intraprendere per proteggersi. È importante che le società scientifiche si assumano il ruolo di formare i pediatri e gli operatori che si occupano della salute materno-infantile su quali sono le conoscenze più rilevanti e aggiornate in questo ambito e che si facciano promotrici di azioni individuali e collettive per ridurre l’inquinamento e i suoi effetti.
Concludendo, il messaggio principale delle recentissime linee guida dell’OMS,3 e di questi specifici documenti pediatrici, è che qualsiasi riduzione della concentrazione di inquinanti outdoor a cui bambini, adolescenti e adulti sono esposti porta a benefici, anche in quei Paesi o luoghi dove le concentrazioni di inquinanti non sono particolarmente elevate. Per una riduzione dell’esposizione e per promuovere la salute di tutti e, nel caso specifico, dei bambini e degli adolescenti, è necessaria una conoscenza approfondita del problema da parte di chi si occupa di salute perinatale e infantile e la messa in atto di una serie di comportamenti anche individuali di cui le società scientifiche devono farsi promotrici.
Documento di consenso proposto dal Progetto “I primi 1000 giorni” sottoscritto da società pediatriche e di medicina perinatale: priorità di intervento
Hanno sottoscritto il documento: Associazione culturale pediatri (ACP), Federazione italiana medici pediatri (FIMP), Società italiana di medicina perinatale (SIMP), Società italiana di neonatologia (SIMP), Società italiana di pediatria (SIP). |
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Finanziamento: progetto realizzato con il supporto finanziario del Ministero della salute/CCM.
Bibliografia
- Bettiol A, Gelain E, Milanesio E et al. The first 1000 days of life: traffic-related air pollution and development of wheezing and asthma in childhood. A systematic review of birth cohort studies. Environ Health 2021;20(1):46.
- Darling JC, Bamidis PD, Burberry J, Rudolf MCJ. The First Thousand Days: early, integrated and evidence-based approaches to improving child health: coming to a population near you? Arch Dis Child 2020;105(9):837-41.
- World Health Organization. WHO global air quality guidelines: particulate matter (PM2.5 and PM10), ozone, nitrogen dioxide, sulfur dioxide and carbon monoxide. Geneva, World Health Organization, 2021. Disponible all’indirizzo: https://apps.who.int/iris/handle/10665/345329
- Cosín-Tomás M, Bustamante M, Sunyer J. Epigenetic association studies at birth and the origin of lung function development. Europ Respir J 2021;57(4):2100109.
- Royal College of Paediatrics and Child Health. Outdoor air quality in the UK – position statement. London, The Royal College of Physicians, 2020. Disponibile all’indirizzo: https://www.rcpch.ac.uk/resources/outdoor-air-quality-uk-position-statement