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10/06/2011

Cresce il rispetto delle norme antifumo nei locali pubblici, ma permangono importanti differenze tra Centro, Nord e Sud

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L’esposizione al fumo passivo ha un forte impatto sulla salute della popolazione. L’abitudine al fumo è influenzata dal contesto sociale ed ambientale.

In Passi, come indicatore del rispetto del divieto di fumo nei locali pubblici, viene stimata la prevalenza delle persone che rispondono “sempre” o “quasi sempre” alla domanda se le altre persone rispettano i divieti di fumo nei locali pubblici. Il denominatore sono tutte quelli che dichiarano di aver frequentato locali pubblici negli ultimi 30 giorni (n = 110.887). Viene indagata l’esperienza della persona intervistata, che è un fattore importante in sé, in quanto la percezione del rispetto delle regole vigenti condiziona i comportamenti individuali. Inoltre l’indicatore costituisce un proxy della diffusione sul territorio del rispetto delle norme.

A tal proposito, va ricordato che, nell’ambito dei progetti CCM a sostegno della Legge 3/2003
(http://www.ccm-network.it/prg_area2_fumo_monitoraggio_3.2003), sono stati avviati studi di monitoraggio del rispetto della normativa sul fumo, che utilizzano metodi oggettivi di rilevazione, come osservazioni sulla presenza di fumo e di fumatori, su un campione di locali pubblici delle regioni partecipanti. Nonostante il diverso approccio di indagine, i risultati preliminari sono molto simili alle stime Passi, con un’analoga distribuzione territoriale del fenomeno
(http://www.epicentro.iss.it/passi/pdf2011/ws7-8aprile2011/MICHIELETTO.pdf).

I dati raccolti da Passi rivelano significative differenze tra macro-aree geografiche (classificate secondo i criteri ISTAT), con un gradiente Nord/Sud.

Passi consente di valutare anche l’evoluzione temporale del fenomeno. Per garantire confronti omogenei, sono state considerate solo le ASL, che hanno raccolto interviste in ciascuno dei quattro anni di rilevazione (complessivamente corrispondono a circa tre quarti della popolazione italiana tra 18 e 69 anni).

È stato evidenziato negli ultimi anni un progressivo miglioramento, sia nel pool nazionale sia nelle macro-aree geografiche, tranne che nel Centro Italia. Si tratta di un segnale incoraggiante, perché dimostra che un cambiamento dei comportamenti è possibile anche nei contesti meno favorevoli.

Questa evoluzione positiva costituisce uno stimolo a mettere in atto interventi coerenti ed incisivi per favorire l’applicazione della Legge 3/2003.

Metodi

Dal 2007 è attivo un sistema di sorveglianza della popolazione adulta, PASSI, che rileva in continuo la frequenza dei fattori di rischio per le malattie croniche, legati ai comportamenti individuali, e l’adesione alle misure di prevenzione. Un campione di residenti di 18-69 anni viene estratto con metodo casuale stratificato dalle anagrafi sanitarie delle ASL di tutte le 21 Regioni/Province Autonome italiane. Personale addestrato delle ASL effettua interviste telefoniche con un questionario standardizzato. I dati vengono trasmessi via internet ad un archivio unico nazionale. Nel quadriennio 2007-10 sono state intervistate 134.617 persone di età 18 -69 anni. Nel 2010 hanno partecipato alla raccolta dei dati 138 ASL, in cui risiede oltre l’85% della popolazione italiana di pari età. Per le analisi è stato utilizzato il software STATA 11.0.

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