Rubriche
11/01/2009

I cittadini vogliono Aria Pulita

Milano è tra le città più inquinate e rumorose d’Europa, la congestione e il disordine dovuti al traffico sono lo scenario abituale della condizione urbana milanese e le conseguenze in termini di qualità della vita per i cittadini sono evidenti: l’inquinamento atmosferico e acustico incide, insieme allo stress, sulla salute dei cittadini e sulla competitività ambientale, economica e sociale della città. Milano ha record negativi impressionanti se confrontati con le città europee di analoga dimensione come Barcellona, Monaco, Vienna, Amburgo, Bruxelles e Stoccolma. Infatti, ha la velocità media del traffico più bassa d’Europa, 21 Km/ora, il più alto indice di motorizzazione, oltre 700 veicoli ogni 1000 abitanti, questo dato è circa il doppio di tutte le città europee citate, che sono allineate a circa 400 veicoli ogni 1000 abitanti, 620 è inoltre il primato per numero di autoveicoli immatricolati per ogni chilometro di strada. Altri dati utili a comprendere l’odissea quotidiana dei milanesi sono quelli relativi alle auto provenienti dall’hinterland, circa 600.000 al giorno, con un trend che continua a crescere: nell’ultimo decennio é aumentato di circa l’1% all’anno, mentre gli utenti del trasporto pubblico diminuiscono del 3% all’anno. Questi dati sono stati forniti dalla relazione di accompagnamento del Piano urbano del traffico (PUT) di Milano, approvato recentemente dal Consiglio comunale. A questi aspetti della realtà milanese dobbiamo associare anche i dati forniti dall’ARPA (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) nell’ultimo «Rapporto sulla qualità dell’aria di Milano e Provincia». In questo rapporto si rileva la particolare condizione di Milano resa più grave, a parità di emissioni rispetto ad altre città, dalle sue speciali condizioni geografiche e topografiche, che si riflettono sulle condizioni meteorologiche locali e non consentono la rapida dispersione degli inquinanti man mano che vengono immessi nell’aria. Nell’ultimo decennio a Milano, con l’eccezione dell’O3 e del PM10, vi è stata una riduzione delle concentrazioni degli inquinanti tradizionali, in ogni caso «Un confronto con altre città europee, relativo al 1998, mostrava che l’inquinamento atmosferico a Milano… è ancora tra i più elevati per quanto riguarda l’NO, l’NO2 e il CO». Nel corso dell’anno 1999 solo per 30 giorni i valori di PM10 sono stati inferiori a 20 mg/m3 (vedi tabella). Questi dati impressionanti confermano ciò che proviamo nella nostra esperienza quotidiana quando passeggiamo per la città. Sono i nostri sensori naturali che ci segnalano la difficoltà a respirare. Per questo ben si comprendono le ragioni del successo dell’iniziativa dei promotori del referendum «Aria Pulita» e della rapidità con la quale sono state raggiunte e abbondantemente superate le firme necessarie alla presentazione del referendum. Il comitato Aria Pulita e il Forum Ambiente Salute Mobilità, promotori del referendum (vedi scheda), sono nati circa un anno fa e raggruppano associazioni tradizionali e comitati di quartiere che nel corso degli anni si sono mo- bilitati sui problemi ambientali, o su questioni rilevanti, nate all’interno della città come nel caso del comitato «Vivere piazza Vetra», o dei comitati contro la «Gronda Nord» e del «Comitato Piazza Maggi Gronda Sud», che si sono opposti alla costruzione di nuove grandi opere stradali interne alla città quali la famigerata Gronda Nord che divide e attraversa decine di quartieri periferici, o i nuovi svincoli faraonici a tre livelli come quello previsto in piazza Maggi o come il raddoppio dello svincolo autostradale di Cascina Gobba. La strategia di incrementare le strade per fluidificare il traffico, proposta dalla giunta del sindaco Albertini, si scontra con un dato oggettivo: la città ha un territorio limitato ed è intensamente urbanizzata, tale politica avrà quindi come conseguenza un ulteriore incremento del traffico privato in ingresso dall’hinterland e un peggioramento complessivo della qualità della vita in città. In alternativa a questa scelta strategica i comitati e le associazioni si sono mossi in un primo tempo in ordine sparso, comprendendo poi che occorreva un salto di qualità nelle iniziative e nelle proposte. Non era sufficiente contestare scelte specifiche, occorreva una proposta generale unificante che non si limitasse a denunciare lo stato di fatto, ma che ipotizzasse nuove prospettive per lo sviluppo e per la salvaguardia della salute e dell’ambiente a Milano. Si è quindi avviato un percorso fatto di incontri e confronti finalizzato a individuare politiche e strategie nuove, ambientalmente compatibili e di riqualificazione degli spazi urbani nei quartieri milanesi che favoriscano la pedonabilità e la mobilità locale, insieme a interventi sistematici in tutti i luoghi dove si generano ritardi e irregolarità nel trasporto pubblico di superficie, per rimuoverne le cause, estendere le corsie riservate in modo che rendano competitivo il sistema di trasporto collettivo, riducendo così anche i costi di esercizio e il bisogno d’uso del mezzo privato. Nell’amministrazione Albertini è mancata la convinzione della non accettabilità della situazione attuale; è assente la capacità tecnica e culturale di riconoscere l’esistenza di modelli di funzionamento della città diversi; è mancato il coraggio di combattere l’attuale deregulation; è assente la volontà politica di aprire un vero confronto con la città; manca, in definitiva, tutto quello che può qualificare una volontà che si traduca in un «Piano della sostenibilità ambientale» per Milano. Da queste considerazioni è nata l’idea del referendum propositivo e di indirizzo, previsto dallo Statuto del Comune di Milano, una forma di consultazione per tutta la città che non si limita a dire «si o no» ma indica le direttrici lungo le quali l’amministrazione dovrà operare se la maggioranza dei cittadini si esprimerà favorevolmente. I promotori della proposta referendaria sono consapevoli che non è risolutiva, ma almeno avvia un percorso che inverte la tendenza affermatasi in questi anni e favorisce la partecipazione e la presa di coscienza collettiva sui problemi della qualità e vivibilità urbana. Occorre più informazione sugli effetti e le conseguenze per la salute umana dell’inquinamento atmosferico. Questo chiediamo agli operatori scientifici: aiutateci a rendere comprensibili e diffondere le conoscenze acquisite perché anche così la battaglia avviata a Milano per un ambiente sostenibile avrà più forza.

Forum ambiente salute mobilità

ACLI, Amici della Terra, ARCI, Associazione Liberi, Associazione Parco Sud, Comitato contro il rumore, Comitato contro la Gronda Nord, Comitato per la Mobilità Sostenibile (Ciclobby, Cammina Milano, Ass. Utenti del Trasporto Pubblico), Comitato P.zza Maggi Gronda Sud, Comitato Valtellina e dintorni, Comitato Vivere Piazza Vetra onlus, Giovane Giunta, Gruppo Docenti del Politecnico, Italia Democratica, Legambiente, Verdi Ambiente e Società, WWF. Via Canzio 15, 20131 Milano Tel: 02.205691 - Fax: 02.20569202 Sito: www.milanoforum.com

Quesito Referendario

Proposta di referendum consultivo ai sensi dell’articolo 11 dello statuto comunale e dell’art. 13 del regolamento per l’attuazione dei diritti di partecipazione popolare (n.reg. 112/95 del 20 marzo 1995) Oggetto: raggiungimento degli standard europei di qualità dell’aria. Volete voi che il Comune di Milano adotti, nella propria attività amministrativa, i seguenti indirizzi, al fine di raggiungere gli standard della legislazione europea in materia di qualità dell’aria, assicurando una mobilità efficiente e sicura, attraverso la riduzione del traffico automobilistico privato: 1. potenziamento del trasporto pubblico e dei mezzi non inquinanti mediante: Nuove linee di trasporto prevalentemente di superficie o interrate in caso d’incompatibilità ambientale. Aumento delle corsie preferenziali e della frequenza delle corse, anche in orari notturni. Realizzazione di una rete di itinerari ciclabili sicuri. Promozione della sostituzione di carburanti e motori inquinanti con carburanti e motori a minor impatto. 2. Diminuzione dell’ingresso e della circolazione delle auto in città mediante: Esclusione della realizzazione di nuovi grandi assi stradali urbani e di svincoli a più livelli. Potenziamento dei parcheggi di corrispondenza ai capolinea dei mezzi pubblici con tariffa compresa nel costo del biglietto. Limitazione del traffico all’interno del centro storico – cerchia dei navigli – con accesso consentito ai soli residenti, ai mezzi di pubblico servizio e con orari regolamentati per la distribuzione delle merci. Estensione della sosta consentita ai soli residenti principalmente nelle zone con attività a forte richiamo di pubblico. È prevista una spesa di massima di 1.100 miliardi da inserire nel primo bilancio utile e da completarsi entro il triennio, che sarà coperta con i proventi delle privatizzazioni ed il risparmio derivante dall’esclusione di spese per la realizzazione di grandi assi stradali e svincoli a più livelli.

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