Lettere
18/03/2014

Perché il comprensorio di Civitavecchia, noto per gli alti livelli cronici di inquinamento, non è stato incluso nello studio SENTIERI?

Risulta incomprensibile il motivo per cui il comprensorio di Civitavecchia non sia stato incluso nello studio SENTIERI. Questa è, infatti, un’area industriale che ha beneficiato solo recentemente (dalla fine del 1998) della riduzione delle emissioni derivate dall’ambientalizzazione delle centrali termoelettriche; tali emissioni ammontavano ancora nel 1997 a ben 52.812 t/a di ossidi di zolfo, 41.177 t/a di ossidi di azoto, e 2.632 t/a di polveri.1 In questo comprensorio non si può escludere che le emissioni del passato (oltre 50 anni di pesante inquinamento industriale) abbiano comportato un impatto sulla salute umana che non si è ancora completamente manifestato.1

Il problema non è solo la presenza di uno dei più grandi poli energetici, ma anche l’inquinamento legato a un intenso traffico navale e stradale che ha contribuito nei decenni a compromettere lo stato di salute della popolazione locale. Infatti, i dati sulla salute stessa degli abitanti hanno ripetutamente confermato un eccesso di mortalità e morbilità per varie patologie potenzialmente riconducibili all’esposizione cronica all’inquinamento ambientale. Nel 2006, l’Agenzia di sanità pubblica della Regione Lazio ha messo in evidenza nel comprensorio di Civitavecchia (periodo di riferimento: 1997-2004) un aumento della mortalità per cancro al polmone, alla pleura e un aumento dei casi di asma infantile e di insufficienza renale cronica.2

Nel 2010, la stessa Agenzia regionale (periodo di riferimento: 1996-2008) ha rilevato, tra gli uomini, una maggiore frequenza di persone ospedalizzate per malattie polmonari croniche. Per le cause tumorali, gli uomini presentavano un eccesso di mortalità per i tumori totali e, in particolare, per il tumore polmonare, della pleura e del tessuto linfoematopoietico. Tra le donne è stato osservato un eccesso di persone ricoverate per tumore alla mammella.3

La popolazione residente nel comune di Civitavecchia nel periodo 2006-2010 presentava un quadro di mortalità per cause naturali (tutte le cause eccetto i traumatismi) e per tumori maligni in eccesso di circa il 10% rispetto alla popolazione residente nel Lazio nello stesso periodo; l’analisi del ricorso alle cure ospedaliere confermava sostanzialmente il quadro delineato dallo studio della mortalità.4

Sembra veramente opportuno, nel rispetto dei cittadini residenti nel comprensorio di Civitavecchia, che quest'area sia inclusa nella valutazione dell’incidenza del danno alla salute nei territori italiani più inquinati, con successive integrazioni allo studio SENTIERI.

Leggi anche la risposta di P. Comba e la lettera di Forastiere at al.

Bibliografia

  1. Decreto 4.11.2003. Il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e il Ministro per i Beni e le Attività Culturali: valutazione di impatto ambientale in seguito alla conversione a carbone della centrale di Tor Valdaliga Nord.
  2. Fano V, Forastiere F, Papini P, Pancioni V, Di Napoli A, Perucci CA. Mortalità e ricoveri ospedalieri nell’area industriale di Civitavecchia, anni 1997-2004. Epidemiol Prev 2006;30(4-5):221-6.
  3. ASL RM/E, Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale, Regione Lazio. Valutazione epidemiologica dello stato di salute della popolazione residente nei comuni di Civitavecchia, Allumiere, Tarquinia, Tolfa e Santa Marinella. Roma 2010. Disponibile all’indirizzo: http://www.ambientale.org/pdf/studi_epidemiologici.pdf
  4. Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale, Regione Lazio. Valutazione epidemiologica dello stato di salute della popolazione residente nei comuni di Civitavecchia, Allumiere, Tarquinia, Tolfa e Santa Marinella. Roma 2012. Disponibile all’indirizzo: http://www.ambientale.org/pdf/relazione_mortalita-ricoveri_2012.pdf

 

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