Chi controlla la veridicità delle informazioni sulla salute offerte dalla rete?
Volevo complimentarmi con Elisabetta Poltronieri e collaboratori (Epidemiol Prev 2013;37(1):77-82) per l’interessantissimo lavoro di revisione sulle app medico-scientifiche disponibili.
Esiste tuttavia un problema di fondo non trascurabile, relativo alla qualità delle informazioni fornite non solo in queste applicazioni, ma in tutto il web: è, infatti, esperienza comune che, a fronte di alcuni siti molto curati e accurati, vi sia una pletora di pagine web in cui l’accozzaglia di informazioni pseudo-scientifiche rende addirittura pericolosa la navigazione, soprattutto per quei pazienti che, magari alla ricerca di dati relativi a sintomi specifici o a patologie che sono a loro state diagnosticate recentemente, sono tentati da percorsi diagnostico-terapeutici non ortodossi e, abbagliati da dati sensazionalistici, corrono il rischio di abbandonare trattamenti corretti e controllati, prediligendo terapie la cui validità scientifica risulta alquanto opinabile.
Sarebbe dunque fondamentale poter controllare le informazioni scientifiche disponibili presso il web usufruendo di strumenti standardizzati che definiscano con chiarezza la veridicità scientifica dei dati forniti e delle indicazioni suggerite.
A tal fine volevo segnalarvi uno strumento che tenta di classificare i siti medico-scientifici a seconda della loro qualità e della loro fruibilità: si tratta di LIDA (http://www.minervation.com/), un sistema di valutazione gratuito che analizza la chiarezza, la veridicità e l’attendibilità delle notizie scientifiche contenute in un sito. Lo strumento giudica molti parametri e li riassume in un punteggio percentuale.
Sarebbe auspicabile un suo utilizzo da parte di tutti coloro che decidono di mettere in rete informazioni medico-scientifiche veritiere e controllate, contribuendo così a identificare più facilmente le pseudo-informazioni tecniche spacciate per scientifiche, ma realmente spesso al limite della truffa.