Alcol e cancro: un problema sottovalutato nei programmi di prevenzione
L’alcol rappresenta la prima causa di morte e di disability-adjusted life-years (DALY) al di sotto dei 24 anni; in Europa globalmente determina il 3,8% di tutti i decessi e il 4,6% dei DALY.1 Il consumo di bevande alcoliche è la quinta causa di cancro subito dopo fumo, errori dietetici, sovrappeso e inattività fisica.2
Il consumo di alcol è normalizzato dalla società; anzi, è sollecitato dalla pressione mediatico-pubblicitaria3 e il rischio oncologico che ne deriva è sottovalutato sia nella popolazione generale sia fra gli addetti ai lavori.
I rischi involontari sono generalmente combattuti e si concordano provvedimenti quando è prevista una mortalità compresa tra 1 x1.000.000 e 1 x100.000.4 Starr ha messo in evidenza come la società sia disposta ad accettare comportamenti volontari circa 1.000 volte più rischiosi: fra questi, il consumo di alcol è l’esempio più comune.5,6 Eppure nel mondo decedono circa 3.000.000 di soggetti/anno per inquinamento ambientale,7 circa 3.300.000 a causa dell’alcol.8
Nell’Unione europea, ogni 7 decessi femminili e ogni 13 decessi maschili al di sotto dei 65 anni uno è causato dal consumo di alcol. Nonostante questi numeri, si continuano a identificare i problemi correlati all’alcol solo con l’alcoldipendenza. Inoltre, vengono enfatizzati gli effetti benefici delle bevande alcoliche in modo acritico. Se è vero che dopo i 35 anni un consumo moderato sfavorisce la patologia ischemica miocardica, cerebrale e il diabete mellito di tipo 2 (DMII), è anche vero che favorisce 60 patologie differenti, fra cui diversi tipi di cancro.
L’unità alcolica (UA) è rappresentata da 12 grammi di etanolo. È possibile suddividere il consumo di alcol in lieve (al di sotto di 1 UA/die per la donna e al di sotto di 2 UA/die per l’uomo), moderato (1-2 UA/die per la donna e 2-3/die per l’uomo) ed elevato (oltre 2 UA/die per la donna e oltre 3-4 UA/die per l’uomo).9
Etanolo e acetaldeide sono state inserite tra i cancerogeni del Gruppo 1 dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC).10
È molto complicato definire un consumo accettabile (acceptable daily intake, ADI) per le bevande alcoliche: per il tessuto epatico è stato identificato in 2,6 gr/die.11 Tale valutazione si riferisce alla morbidità e mortalità per cirrosi epatica. Tuttavia, altri tessuti sono molto più sensibili all’azione cancerogena di etanolo e acetaldeide. Per tale ragione non è possibile definire un effetto soglia di sicurezza e, quindi, i dosaggi lievi-moderati sono comunque a “basso rischio” al netto degli effetti benefici. Con i dosaggi cosiddetti lievi-moderati si osserva un’associazione inversa (protettiva) per alcune patologie cardiovascolari e il DMII e un’associazione positiva per il cancro o altre patologie. Tale affermazione è un dato ormai acclarato.
Su una casistica di 114.970 adulti, Smyth et al. hanno rilevato fra i consumatori di alcol una riduzione di infarti miocardici (hazard ratio, HR: 0,76; IC95% 0,63-0,93) e un incremento di tumori (HR: 1,51; IC95% 1,22-1,89) e di incidenti (HR: 1,29; IC95% 1,04-1,61).12
Se un fattore di rischio involontario avesse un rapporto così evidente con il cancro, non verrebbe accettato dalla società e sarebbe contrastato in tutti i modi.
In Italia, il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura ha dichiarato, nella revisione dei Livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia (LARN) per la popolazione italiana, che l’etanolo non è un nutriente, ma una molecola di interesse nutrizionale;13 lo European code agaist cancer14 afferma «if you drink alcohol of any type, limit your intake. Not drinking alcohol is better for cancer prevention». Nonostante ciò, l’informazione scientifica sul rapporto alcol e cancro è ancora poco conosciuta dalla classe medica.
Alla luce di quanto detto, anche se ci si trovasse di fronte a dati ancora incerti, il medico dovrebbe essere perlomeno prudente e informare onestamente i propri pazienti: il consumo moderato non è un consumo privo di rischio oncologico.
Biobligrafia
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