Interventi
02/02/2018

Vaccinazione antivaricella: argomenti scientifici per possibili strategie diverse dalle attuali

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Il Parlamento italiano ha recentemente reso obbligatorie 10 vaccinazioni, tra cui quella antivaricella. Per questa vaccinazione, l’obbligo parte dalla coorte di nascita del 2017, ma è offerta gratuitamente a soggetti negativi all’anamnesi e non vaccinati in precedenza.
Il presente lavoro analizza lo stato delle conoscenze scientifiche e illustra una serie di argomenti che possono mettere in discussione l’opportunità di questa scelta. In particolare, la pericolosità della malattia è minima tra 1 e 9 anni, ma progressiva con l’età e importante negli anziani: la vaccinazione dei bambini rischia di innalzare l’età dei casi, aggravandone le conseguenze. Il programma adottato comporta anche altri effetti indesiderati e vi sono ancora ampie aree di incertezza sulla durata della protezione, sulla costo-efficacia di una vaccinazione estesa e sui suoi effetti a lungo termine, con riferimento alla riattivazione virale e all’insorgenza di Herpes zoster, che a lungo termine potrebbe risultare aumentata e anticipata.
La vaccinazione antivaricella non rientra tra gli impegni internazionali di eradicazione e poche nazioni europee l’hanno finora inserita nei loro programmi di prevenzione. Una scelta razionale poteva essere mantenere solo l’offerta attiva della vaccinazione negli adolescenti con anamnesi negativa o almeno mantenere questa strategia nelle regioni che non hanno iniziato la vaccinazione di massa, valutando i risultati nel tempo.
Per finire, si elenca una serie di interventi di sanità pubblica di sicura efficacia e convenienza, con enormi margini di miglioramento, ma per i quali l’eventuale obbligatorietà non è mai stata oggetto di discussione.

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