Il caso Manfredonia 40 anni dopo: misure e modellazione della deposizione di arsenico
Uno degli obiettivi della ricerca partecipata svolta a Manfredonia è stato di valutare l’esposizione ad arsenico emesso durante l’incidente industriale del 1976, ricostruendone la dinamica e l’estensione della contaminazione, attraverso un’analisi di tutti i dati ambientali rinvenuti, le informazioni derivanti dal gruppo della ricerca partecipata e l’esecuzione di simulazioni meteo-dispersive. L’emissione dalla colonna esplosa consistette di due frazioni. La prima fu una mistura liquida e solida ricaduta nell’area dell’industria con picchi di deposizione di oltre 1.500 mg/kg di arsenico, a cui sono esposti principalmente i lavoratori. La seconda frazione consistette in una nube dispersa e trasportata dal vento oltre l’area dell’industria, verso la città . Questa seconda frazione è stata calcolata con simulazioni meteorologiche e di dispersione a breve termine (poche ore). La mappa di deposizione al suolo mostra un buon accordo con quelle realizzate a partire dalle prime misurazioni di deposizione sui terreni (indice di correlazione: 0,67), sebbene indichi un’estensione di contaminazione maggiore. Deposizioni misurate e modellate mostrano entrambe un massimo di deposizione a circa 2 km dal sito dell’esplosione. La mappa di deposizione ricostruita fornisce un valore di contaminazione con un gradiente nella zona abitata, ovvero uno strumento pertinente nella valutazione dell’esposizione dei cittadini.