Editoriali
26/11/2014

Rumore e inquinamento: l’effetto degli aeroporti sulla salute dei residenti

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Il rumore ambientale, in particolare quello di origine aeroportuale, è un fattore di rischio relativamente ancora poco studiato che può avere importanti ripercussioni sulla salute delle persone esposte. Si stima che nei Paesi ad alto reddito dell’Europa occidentale (circa 340 milioni di persone) ogni anno vengano persi almeno un milione di DALYs (Disability-Adjusted Life Years) a causa del rumore ambientale.1 Una recente revisione di Basner et al.2 sintetizza tutte le ricerche condotte fino ad oggi sugli effetti del rumore. Studi osservazionali e sperimentali hanno dimostrato che l’esposizione al rumore aumenta l’incidenza di ipertensione e malattie cardiovascolari e compromette le prestazioni cognitive dei bambini. Uno studio ha evidenziato tra i residenti nelle zone limitrofe di Heathrow (Londra) un maggior numero di ricoveri per ictus e cardiopatie,3 mentre un altro studio, pubblicato sullo stesso numero del BMJ, ha riscontrato un eccesso di rischio di ricovero per patologie cardiovascolari tra i residenti nei pressi di 89 aeroporti del Nord America.4 Non solo fastidio, disturbi del sonno o stress, dunque.
Nel suo normale funzionamento, un aeroporto non produce soltanto inquinamento acustico, ma ha un impatto anche sulla qualità dell’aria. Tuttavia le evidenze su questo tema non risultano esaustive. Infatti, le emissioni di inquinanti in aria variano al variare dei motori e dei carburanti impiegati, con conseguente rilascio di CO2, CO, Ce, NOx, particelle sospese, e un numero variabile di sostanze chimiche organiche. I dati raccolti annualmente dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) dimostrano che negli ultimi anni (1990-2006) l’emissione di questi inquinanti atmosferici da parte del trasporto aereo è incrementata costantemente subendo una lieve diminuzione negli anni successivi (2007-2009) per effetto della messa in funzione nella flotta di aerei più moderni.5
Lo studio HYENA (Hypertension and Exposure to Noise near Airports), finanziato dall’Unione europea e condotto tra il 2003 e il 2006, ha intervistato e misurato la pressione a 4.891 persone tra i 45 e i 70 anni, residenti da almeno 5 anni nei pressi di 6 grandi aeroporti di altrettante città europee (Londra, Berlino, Amsterdam, Atene, Stoccolma, e, per l’Italia, Milano-Malpensa) mettendo in luce un’associazione tra ipertensione ed esposizione al rumore aeroportuale.6
Nell’ultima decade, a causa del grande successo dei voli low-cost, il traffico aereo è molto aumentato anche in Italia, esponendo la popolazione residente in prossimità degli aeroporti a un aumento dei livelli di rumore e di inquinamento atmosferico. Numerosi comitati e gruppi di cittadinanza attiva hanno mantenuta alta l’attenzione delle comunità locali. In risposta a tali preoccupazioni, nel periodo 2008-2010 sono stati condotti lo studio SERA Ciampino e lo studio SAMBA per studiare gli effetti del rumore aeroportuale sulla salute degli adulti e dei bambini residenti nei pressi dell’aeroporto di Roma-Ciampino.7
In questo numero di Epidemiologia&Prevenzione si riportano i risultati principali del progetto di ricerca SERA Italia (Studio sugli Effetti del Rumore Aeroportuale) che ha valutato gli effetti del rumore e dell’inquinamento atmosferico tra i residenti nei pressi degli aeroporti di Torino-Caselle, Pisa-San Giusto, Venezia-Tessera, Milano-Linate, Milano-Malpensa e Roma-Ciampino.
Il progetto SERA è stato condotto per fornire metodologie e strumenti operativi per l’avvio di sistemi di sorveglianza in materia di inquinamento acustico e atmosferico e degli effetti sulla salute dei residenti nei pressi degli aeroporti italiani. È frutto della collaborazione scientifica e dell’integrazione multidisciplinare di diversi ricercatori italiani, nonché dell’esperienza maturata dai servizi sanitari e dalle agenzie regionali per l’ambiente. Coordinato dal Dipartimento di epidemiologia del Servizio sanitario della Regione Lazio, questo progetto è stato finanziato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del Ministero della salute, che ne presenta la relazione conclusiva sul proprio sito.8
Gli obiettivi e i temi trattati sono stati:

  • sintetizzare le evidenze scientifiche disponibili relative agli aspetti ambientali e sanitari connessi con la presenza di un aeroporto;
  • valutare gli aspetti scientifici relativi all’inquinamento atmosferico generato dal traffico aeroportuale attraverso un sistema integrato di misure e di modelli di dispersione degli inquinanti;
  • effettuare la valutazione dell’impatto del rumore aeroportuale sulla salute della popolazione residente;
  • effettuare un’indagine campionaria tra la popolazione in prossimità degli aeroporti di Torino-Caselle, Pisa-San Giusto, Venezia-Tessera, Milano-Linate, Milano-Malpensa e Roma-Ciampino con l’obiettivo di valutare la frequenza di ipertensione, il fastidio da rumore (annoyance) e i disturbi del sonno in relazione a i fattori ambientali.

La revisione della letteratura sugli effetti della salute dei lavoratori e dei residenti nei pressi di aeroporti, effettuata da Ivo Iavicoli et al. (pp. 237-243), ha mostrato un’associazione tra inquinamento atmosferico e patologie, in particolare respiratorie, nella popolazione generale. Tuttavia, le evidenze che derivano dagli studi che hanno indagato la comparsa di patologie in soggetti residenti nelle zone adiacenti ad aeree aeroportuali, come pure nei lavoratori degli aeroporti, sono ancora limitate. Ed è auspicabile il superamento di alcuni limiti metodologici effettuando opportune campagne di monitoraggio ambientale degli inquinanti emessi dalle differenti attività aeroportuali ed eseguendo una maggiore e più approfondita caratterizzazione dei gruppi di popolazione esposti.
La revisione della letteratura relativa all’impatto delle attività aeroportuali sulla qualità dell’aria ambiente, presentata nell’articolo di Giorgio Cattani et al. (pp. 254-261), ha evidenziato un contributo degli aeroporti non trascurabile, sebbene in molti casi non dominante rispetto ad altre sorgenti contemporaneamente presenti. Le sorgenti aeroportuali si caratterizzano per modalità non comuni di emissione del materiale particolato e degli ossidi di azoto (in particolare le emissioni in fase di decollo); le misure ad alta risoluzione temporale evidenziano caratteristiche uniche in relazione all’evoluzione spazio-temporale degli inquinanti che gli strumenti di monitoraggio routinario non possono mostrare adeguatamente. Questi aspetti non possono essere trascurati qualora l’obiettivo sia la valutazione dell’esposizione della popolazione residente in prossimità degli aeroporti.
Nell’area dell’aeroporto di Roma-Ciampino è stato condotto un case study, riportato nell’articolo di Alessandro Di Menno di Bucchianico et al. (pp. 244-253), per descrivere la variabilità spazio-temporale dell’inquinamento atmosferico generato da un aeroporto. È stato sviluppato un modello di dispersione che ha tenuto conto della sola sorgente aeroportuale con riferimento ai movimenti degli aeromobili in fase di atterraggio, decollo, rullaggio e attesa, per stimare il contributo specifico dell’aeroporto ai livelli di NOx, CO e idrocarburi; sono state effettuate due campagne di monitoraggio dell’NO2 e dei composti organici volatili in 46 punti dell’area. Inoltre, per due siti sono state effettuate misure della concentrazione di inquinanti gassosi (CO, SO2, NO, NO2, C6H6, O3), della concentrazione in massa e numero di diverse frazioni del particolato. Il case study ha mostrato l’esistenza di un contributo dell’aeroporto sulla qualità dell’aria di modesta entità rispetto alla principale sorgente nell’area (il traffico veicolare). Tuttavia, le misure ad alta risoluzione temporale hanno permesso di evidenziare frequenti e intensi picchi dei livelli di aerosol imputabili alle fasi di decollo e di atterraggio.
Infine, la valutazione di impatto sanitario descritta nell’articolo di Carla Ancona et al. (pp. 227-236) ha documentato il numero di casi attribuibili al rumore aeroportuale nelle popolazioni residenti nei pressi dei sei aeroporti italiani studiati. Utilizzando le funzioni concentrazione-risposta disponibili in letteratura, è stato stimato che, ogni anno, tra le 73.272 persone esposte a livelli di rumore aeroportuale superiori a 55 dB in prossimità degli aeroporti studiati si verificano 4.607 (IC95% 0-9.923) casi addizionali di ipertensione, 3,4 (IC95% 0-10,7) casi di infarto miocardico acuto, 9.789 persone (IC95% 6.895-11.962) soffrono di annoyance e 5.084 residenti (IC95% 1.894-10.509) presentano disturbi del sonno.
Il progetto SERA ha creato il primo network italiano sui temi di rumore e salute. Sono state riunite le esperienze esistenti in Italia in temi di acustica, modellistica del suono, mappatura acustica, valutazione dell’inquinamento atmosferico attraverso un sistema integrato di modellistica e misure, epidemiologia e valutazione di impatto sanitario.
I risultati del progetto confermano che l’inquinamento acustico e atmosferico originato dagli aeroporti è un problema ambientale di assoluta rilevanza per la salute pubblica delle popolazioni interessate e giustifica l’esigenza di una valutazione epidemiologica periodica dello stato di salute dei residenti in prossimità dei grandi aeroporti italiani, nonché l’urgenza di programmi di intervento, in qualche caso già avviati, atti a ridurre l’esposizione della popolazione, quali la riduzione drastica del numero di voli.
Eventuali progetti di costruzione di nuovi aeroporti o di modifiche strutturali ad aeroporti già esistenti, specialmente in zone densamente popolate, non potranno non tenere conto di questi risultati.

 

PROGETTI IN CORSO SUL TEMA “RUMORE E SALUTE IN ITALIA”


È in corso l’analisi dell’indagine campionaria condotta nell’ambito del Progetto SERA tra la popolazione in prossimità degli aeroporti di Torino-Caselle, Pisa-San Giusto, Venezia-Tessera, Milano-Linate, Milano-Malpensa e Roma-Ciampino. 2.023 persone di 45-70 anni residenti al 31.10.2010 nelle aree interessate sono state sottoposte a cinque misurazioni della pressione arteriosa e a intervista per raccogliere informazioni su stile di vita, consumo di farmaci, occupazione, frequenza di disturbi del sonno e di annoyance associata al rumore aeroportuale.
A Pisa è in corso l’analisi dei dati dello studio SERF (Studio sugli Effetti del Rumore Ferroviario), condotto dall’Istituto di fisiologia clinica (IFC) del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) in collaborazione con l’Istituto dei processi chimico-fisici del CNR e con la I-POOL (spinoff del CNR), per studiare gli effetti del rumore ferroviario urbano su un campione di 102 persone. È anche in corso uno studio analogo sugli effetti del rumore “antropico” grazie a una collaborazione tra IFC-CNR, Dipartimento di biologia dell’Università di Pisa, DUSTLAB e la collaborazione volontaria dei cittadini (crowdsourcing). Lo studio si concluderà nella primavera 2015.
A Bergamo è in corso lo studio epidemiologico sullo stato di salute dei residenti in vicinanza dell’Aeroporto “Il Caravaggio” di Bergamo (Orio Al Serio), condotto dalla ASL Bergamo in collaborazione con la Clinica del lavoro di Milano. Lo studio indaga la relazione tra rumore e pressione arteriosa, l’incidenza di patologie selezionate e l’esposizione a inquinanti atmosferici. Il Rapporto finale è previsto per l’autunno 2014.
A Sarroch (Cagliari) è stato condotto lo studio osservazionale «Sarroch – Rumore e Salute» con l’obiettivo di effettuare una valutazione comparativa degli effetti del rumore di origine industriale rispetto al rumore aeroportuale. Il lavoro è in corso di pubblicazione.
A Firenze è in corso una valutazione su esposizione a rumore e malattie cardiovascolari e ipertensione nella coorte di residenti nelle vicinanze dell’aeroporto, interessato da un progetto di ampliamento dello scalo e variazione di orientamento della pista.
Sono iniziate di recente le attività del Programma di ricerca finalizzata 2010 «Noise and Health» con l’obiettivo principale di valutare se l’esposizione a lungo termine al rumore e all’inquinamento atmosferico prodotti dal traffico stradale sia associata a eventi coronarici e cerebrovascolari nelle coorti dei residenti a Roma, Torino e Pisa.

 

Bibliografia

  1. Fritschi L, Brown AL, Kim R, Schwela DH, Kephalopoulos S (eds). Burden of disease from environmental noise. Quantification of healthy life years lost in Europe. Bonn, The WHO European Centre for Environment and Health, 2011.
  2. Basner M, Babisch W, Davis A et al. Auditory and non-auditory effects of noise on health. Lancet 2013;383(9925):1325-32.
  3. Hansell AL, Blangiardo M, Fortunato L et al. Aircraft noise and cardiovascular disease near Heathrow airport in London: small area study. BMJ 2013;347:f5432.
  4. Correia AW, Peters JL, Levy JI, Melly S, Dominici F. Residential exposure to aircraft noise and hospital admissions for cardiovascular diseases: multi-airport retrospective study. BMJ 2013;347:f5561.
  5. Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente. Qualità dell’ambiente urbano. VIII Rapporto. Edizione 2012. Focus su porti, aeroporti e interporti. ISPRA 2012. Disponibile all’indirizzo: http://www.areeurbane.isprambiente.it/it/pubblicazioni/focus/focus-su-porti-aeroporti-e-interporti
  6. Jarup L, Babisch W, Houthuijs D et al. Hypertension and exposure to noise near airports: the HYENA study. Environ Health Perspect 2008;116(3):329-33.
  7. DEPLazio. Effetti sulla salute dell’esposizione a rumore. Disponibile all’indirizzo: http://www.deplazio.net/attivita/82
  8. DEPLazio. Impatto dell’inquinamento ambientale prodotto dagli aeroporti sulla salute dei residenti (progetto SERA – Studio sugli Effetti del Rumore Aeroportuale). Relazione conclusiva. Disponibile all’indirizzo: http://www.ccmnetwork.it/imgs/C_27_MAIN_progetto_6_listaFile_List11_itemName_0_file.pdf
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