Editoriali
26/11/2013

Dentro la crisi. Oltre la Crisi

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XXXVII Congresso Nazionale AIE

Ma in questa occasione, cambia il punto di vista: non ci si chiede solo quali sono gli effetti della crisi, ma anche quali contributi l’AIE, nell’ambito che le compete, può fornire per costruire percorsi di ripresa e di superamento di questa fase difficile per il Paese.

Gli epidemiologi italiani si interrogheranno su quali risorse possono mettere in campo per concorrere a una sanità pubblica sostenibile ed equa, che tenga conto dei cambiamenti demografici, socioeconomici, epidemiologici e tecnologici in atto in Italia e in Europa. E ancora, in che direzione dobbiamo spingere la nostra ricerca perché contribuisca al fondamento scientifico di politiche orientate a principi di appropriatezza, costo-efficacia, ecocompatibilità ambientale e giustizia. In tempi di crisi economica la sostenibilità del servizio sanitario pubblico è un problema che coinvolge tutta l’Europa, a prescindere dal modello sanitario adottato. La crisi sta imponendo al nostro welfare revisioni e ridimensionamenti che rischiano di minare la sopravvivenza dell’SSN pubblico. Le Regioni sono costrette ad adottare misure di “razionamento”, attraverso il taglio di “pacchetti di prestazioni”, e a innalzare i costi dei ticket.

Cosa potrà succedere ancora? Cosa potrebbe accadere se le manovre mirate a permettere l’uscita dalla copertura del Servizio sanitario nazionale avessero successo? Il servizio sanitario pubblico sarà destinato solo agli strati sociali con meno risorse e più bisogni?

I temi del Congresso

Le tre giornate del Congresso sono articolate in 7 sessioni plenarie e 8 sessioni parallele; 4 relazioni tenute da ricercatori di fama internazionale introducono i temi. Quest’anno, per la prima volta, alle sessioni plenarie non partecipano solo relazioni invitate, ma anche contributi selezionati tra i migliori abstract inviati: questo per dare un riconoscimento alle istituzioni che fanno ricerca di buon livello e maggiore visibilità ai giovani ricercatori.

Le 8 sessioni parallele raccolgono 64 contributi su diversi ambiti di ricerca: stili di vita e differenze socioeconomiche di salute, salute materno- infantile, ambiente e salute, uso dei dati delle prescrizioni farmaceutiche in epidemiologia, epidemiologia dei tumori, epigenetica.

La sessione poster, con sessioni guidate a tema, sarà presente per tutta la durata del congresso.

Risorse e SSN, qualità ed equità

La prima sessione sarà dedicata alle riflessioni sulle strade possibili per riformare l’SSN, salvaguardando il principio del sistema universalistico, guidata da criteri di equità a tutela delle fasce più deboli. Secondo il Rapporto Censis del 2012, nel 2011 nove milioni di italiani hanno dovuto rinunciare alle cure per la loro salute perché non in grado di sostenerne i costi. Sono già evidenti gli effetti della crisi economica sulle prestazioni offerte e sugli esiti delle cure? E quale ruolo può giocare l’epidemiologia italiana per la difesa del servizio sanitario pubblico?

Le evidenze epidemiologiche per nuovi modelli organizzativi dell’assistenza

Nella seconda sessione verranno messi in campo i risultati della ricerca epidemiologica sugli studi di efficacia e dell’efficacia operativa di interventi sanitari, di nuovi trattamenti e di percorsi assistenziali. Misurare le performance dei sistemi sanitari attraverso l’identificazione di indicatori di qualità rappresenta un obiettivo indispensabile per ridefinire i modelli assistenziali. L’Italia occupa solo il 21° posto di una classifica di 34 servizi sanitari europei rispetto a qualità e appropriatezza delle cure erogate (Euro Health Consumer Index, 2012). In Italia, la ricerca sulla qualità della sanità è fondamentale e lo è ancora di più nel momento in cui i tagli della spesa possono provocare un peggioramento dei profili di cura.

Crisi, lavoro, stili di vita e salute mentale

Nella terza sessione ci si interroga sugli effetti che la crisi economica produce sulla salute attraverso i cambiamenti delle condizioni di lavoro e il progressivo aumento di disoccupazione e precarietà del lavoro. Si discuterà delle conseguenti modificazioni degli stili di vita e degli effetti evidenziabili attraverso indicatori precoci, quali l’aumento dei fattori di rischio di tipo psicosociale e l’incremento del rischio di sviluppare problemi di salute mentale.

Disease mongering: come si creano le malattie

Questa sessione, dedicata ad Alessandro Liberati e organizzata in collaborazione con l’Associazione che ne porta il nome, affronta il tema, paradossale in questi tempi di tagli alle prestazioni dell’SSN, dell’overdiagnosis e dell’overtreatment. Diabete, osteoporosi, screening per tumori, asma, malattie renali croniche sono soltanto alcune delle condizioni a rischio di sovradiagnosi e sovratrattamento. L’introduzione di nuove tecnologie consente di identificare anomalie che non hanno un chiaro significato clinico; l’abbassamento di livelli soglia per il trattamento “cattura” fasce di popolazione sempre più ampie che vengono medicalizzate con il rischio che i benefici per la salute dei “trattati” siano incerti e i costi per la sanità elevati. Chi paga le spese dell’overdiagnosis e dell’overtreatment? Chi quelle dell’undertreatment? Qual è l’impatto di entrambe le distorsioni sul Servizio sanitario?

2013 Year of Air: gli studi epidemiologici e i valori limite della qualità dell’aria secondo la legislazione europea e nazionale

Come conseguenza della crisi economica in diversi Paesi europei (Grecia, Spagna) si sta registrando una riduzione dei livelli di inquinamento dell’aria nelle aree urbane. Tuttavia gli standard europei di qualità dell’aria continuano a rimanere meno restrittivi rispetto a quelli raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità. Nelle città italiane i risultati dello studio EpiAir2 mettono in risalto una riduzione degli effetti degli inquinanti negli anni più recenti, ma i livelli di alcuni inquinanti rimangono ancora elevati. Durante questa sessione verrà presentata una sintesi dei risultati più recenti degli studi nazionali ed europei sugli effetti a breve e lungo termine dell’inquinamento atmosferico sulla salute. Con il contributo di Legambiente si discuterà, inoltre, di politiche per ridurre l’impatto sulla salute nelle città italiane.

L’epidemiologia è pronta per l’epigenetica?

In questa sessione si affronteranno le criticità del disegno e del metodo di analisi epidemiologico applicato all’epigenetica. Esposizioni ambientali, dieta e stili di vita interagiscono con il genoma umano attraverso modificazioni che non alterano la sequenza del DNA, ma la sua struttura, con effetti sulla trascrizione dei geni e sul fenotipo. Si tratta di cambiamenti che possono essere trasmessi anche alle generazioni future. Il ruolo dell’epigenetica viene riconosciuto oggi nella patogenesi di molte malattie non solo tumorali. Tuttavia sono pochi gli studi epidemiologici che utilizzano modelli epigenetici e non è ancora chiaro quanto questo nuovo approccio sia in grado di modificare la valutazione del rischio. Qual è il contributo dell’epidemiologia alla ricerca epigenetica e quale quello dell’epigenetica alla ricerca epidemiologica per la valutazione degli effetti di esposizioni ambientali e stili di vita nell’eziologia delle malattie?

Lo studio dei cluster di tumori

La settima sessione ha l’obiettivo di valutare il contributo degli studi di cluster di tumori nella ricerca epidemiologica e nella sanità pubblica. L’identificazione di un cluster di eventi sanitari presenta criticità metodologiche specifiche e necessita di una comunicazione efficace tra autorità sanitarie e popolazione. Molte indagini di questo tipo, come nel caso di Salto di Quirra in Sardegna, nascono dalla percezione della popolazione che gli eccessi di tumori siano associabili alla presenza di inquinanti con azione cancerogena accertata o sospetta. Come case-study sarà presentato lo studio dei cluster geografici di leucemia infantile nel Comune di Roma.

La valutazione del rischio in prossimità di sorgenti puntiformi

L’ottava sessione plenaria è dedicata a uno degli aspetti più complessi e di difficile gestione nell’ambito degli studi di epidemiologia ambientale. La presenza di eccessi di mortalità o di morbosità in aree a rischio ambientale elevato può suggerire un ruolo eziologico delle esposizioni ambientali attraverso un confronto con un quadro di mortalità di riferimento. Verranno presentati i recenti sviluppi del Progetto SENTIERI (Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento), che per la prima volta in Italia ha utilizzato un approccio standardizzato ed evidence-based per caratterizzare il rischio in 44 tra i principali agglomerati industriali nazionali, fornendo risultati cruciali per orientare gli interventi di gestione del rischio. Il passaggio dalla valutazione del rischio a quella di impatto sanitario è un tema complesso; vengono discusse alcune criticità relative al recente decreto “Disposizioni volte a stabilire i criteri metodologici utili per la redazione del rapporto di valutazione del danno sanitario” e presentati i primi risultati di valutazione del danno sanitario nella popolazione residente all’area industriale diTaranto.

I temi dei seminari satellite

Per la mattina del 4 novembre sono in programma due seminari satellite.

Il primo, organizzato da AIE con il Dipartimento di biologia e biotecnologie Charles Darwin dell’Università Sapienza di Roma, è dedicato al Conflitto di interessi in sanità pubblica.

AIE sostiene che le associazioni scientifiche giochino un ruolo fondamentale nel fronteggiare il conflitto di interessi. L’obiettivo è di esaminare l’importanza della tematica e documentare la necessità di promuoverne la discussione nell’ambito della nostra Associazione. Attraverso le presentazioni di relatori provenienti da organizzazioni e istituzioni nazionali e internazionali, si discute della diffusione e delle implicazioni anche etiche del tema, si riportano esempi relativi all’Italia, oltre al punto di vista dell’editoria scientifica e alle peculiarità del fenomeno nell’era dei social network.

Con il seminario satellite dedicato alla Farmacoepidemiologia, organizzato in collaborazione con il Reparto farmacoepidemiologia (CNESPS) dell’Istituto superiore di sanità e con il Dipartimento di epidemiologia dell’SSR del Lazio, ci si propone di approfondire aspetti metodologici della ricerca epidemiologica relativa al consumo di farmaci, attraverso diversi esempi pratici. Saranno discussi i determinanti delle prescrizioni, alcune tra le principali distorsioni negli studi di comparative effectiveness research, come il confondimento da indicazione e i time-related bias, e nuovi approcci per controllare il confondimento.

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