L'estate dei contagi secondo l'età e il sesso
Versione aggiornata 22.09.2021
Questa è una nuova versione del post già precedentemente pubblicato e che, grazie a un gentile e attento lettore, abbiamo verificato contenere alcuni dati non corretti seppure il significato non sia ora sostanzialmente cambiato. Ogni segnalazione futura dei lettori sarà sempre attentamente e benevolmente accolta.
Chissà se è il virus che preferisce scegliere chi contagiare secondo l'età e il sesso o sono le persone che si difendono di meno a secondo della loro età e del loro sesso? È probabile ovviamente che il virus non abbia né gusti né capacità di scegliere, ma che siano le difese immunitarie che dipendono certamente dall'età e che i comportamenti siano sicuramente diversi a seconda dell'età e del genere. Qui analizziamo l'epidemia come si è presentata nei mesi di giugno, luglio e agosto 2021.
La distribuzione per età
Se si analizzano i dati italiani forniti da EpiCentro (Istituto Superiore di Sanità), appare che nei mesi estivi le classi di età con più contagi sono quelle dai 10 ai 29 anni, mentre nei tre precedenti erano le classi dai 40 ai 59 anni:
Ma ovviamente il confronto non va fatto solo sui valori assoluti, bensì soprattutto sulle incidenze, cioè sulle percentuali del numero dei contagi nella popolazione italiana.
Analizzando quindi le incidenze, risulta ancor più chiaramente come nei mesi estivi i contagi abbiano prevalentemente riguardato la popolazione giovanile da 10 ai 29 anni, mentre nei mesi precedenti vi era una minor variabilità delle incidenze per classi di età.
Le incidenze nei mesi estivi (cosidetta quarta ondata) sono state molto inferiori alle incidenze dei mesi primaverili (cosidetta terza ondata). Ma se, invece, si confrontano i rischi relativi per età e genere tra i mesi estivi e i mesi primaverili, si vede che nell'età giovanile si sono raddoppiati e nell'età anziana si sono dimezzati. E questo quasi certamente lo si deve sia alle vaccinazioni sia alle frequenze dei contatti tra individui che in estate tra i giovani sono molto aumentati.
La distribuzione per genere
Anche il genere determina un rischio differente di contagiarsi: nei mesi da marzo a maggio, l'incidenza femminile rappresenta il 97,2% rispetto a quella maschile, mentre da giugno ad agosto scende al 90,4%. Il rapporto tra le incidenze per genere varia anche con l'età: nei mesi primaverili era maggiore nelle femmine sino ai 50 anni, mentre in quelli estivi scende tra le ventenni.
È probabile che le differenze dei rischi non dipendano tanto dal sesso, quanto dalle diverse frequentazioni: maggiori nelle femmine quando accudiscono figli minori, meno frequenti nelle ventenni durante i mesi estivi. Nelle età anziane è probabile che le differenze stiano sia nella frequenza di contatti sia nella percentuale di vaccinazioni effettuate.
L'andamento per età e genere durante l'estate 2021
Durante l'estate 2021, o almeno sino alle sue ultime due settimane, l'andamento per età e genere mostra aspetti interessanti. Innanzitutto, è opportuno ricordare l'andamento delle frequenze giornaliere dei ricoveri rappresentate nel grafico con le loro medie mobili settimanali:
L'estate è iniziata con un numero di contagi che era al minimo dall'inizio dell'anno, ma che così basso non era mai stato dall'estate 2020, tanto che molti pensavano che i mesi di luglio e agosto sarebbero stati liberi dai problemi dell'epidemia, e infatti il 28 giugno il Governo pensò che fosse il momento per mettere "in bianco" tutta l'Italia, riducendo al minimo le misure pubbliche di contenimento. Ma così non è stato, perché dal giorno stesso i contagi sono aumentati e hanno continuato a farlo per tutto luglio e agosto, seppur in agosto il ritmo di crescita è diminuito e nei primi giorni di settembre è iniziata, timidamente, la decrescita.
I contagi in aumento nei primi giorni di luglio devono necessariamente essere riferiti a situazioni createsi prima, circa a metà di giugno, e quindi, probabilmente, riferibili alle attività dei giovani che, terminate le scuole seppur in didattica a distanza, hanno aumentato le loro frequentazioni sportive e ludiche in genere, anche nelle località marine e montane di villeggiatura. Certamente tra i giovani in quelle settimane pochi erano i vaccinati e di sicuro percentualmente molti di meno degli over sessanta.
Il risultato è stata la diminuzione evidente dell'età media dei contagiati che in due settimane è scesa di ben sette anni, da 39 a 32. E, parallelamente, diminuisce anche la percentuale di femmine che a fine maggio era pari con i maschi e invece a inizio luglio aveva perso un 5% per poi ritrovare la parità a fine agosto.
Quindi...
Quindi non pensiamo che queste dinamiche siano dipese dal diffondersi di nuove varianti del virus come la Delta, che non ci risulta preferisca i giovani maschi. Sicuramente ha giocato un ruolo l'accesso ai vaccini che in quelle settimane era perlopiù ancora precluso in molte Regioni ai giovani.
Ma sicuramente un fattore importante di questo diverso andamento dei contagi non può non essere messo in relazione a diverse modalità di comportamento e questo fa ritenere poco probabile che l'ondata dell'estate 2021 sia da attribuire esclusivamente all'aumento della contagiosità del virus.
Conferma questa opinione anche la diminuzione nelle stesse settimane sia dei ricoveri in terapia intensiva sia della letalità, entrambi segnali attribuibili a una minor gravità conseguente ai contagi dovuta sia all'età dei contagiati sia anche eventualmente alla loro pregressa vaccinazione. Gravità che, invece, ha ripreso intensità quando i contagi sono diminuiti.