Coerenze e incoerenze nei trend degli indicatori Covid
I principali dati disponibili per valutare la circolazione del virus Sars-Cov.2 e gli effetti da lui prodotti sono quelli pubblicati nel dashboard del Ministero della Salute e che riguardano le notifiche delle nuove diagnosi di contagio, dell'occupazione di posti letto ospedalieri da parte di positivi al virus e dei decessi attribuiti al Covid.
I trend di questi tre indicatori hanno una componente di ciclicità settimanale oltre ad una componente di variabilità casuale, e quindi per coglierne meglio l'andamento di sono calcolate delle medie mobili quattordicinali riportate nei grafici seguenti che riguardano il periodo 1°aprile 2020 - 31 luglio 2024.
La correlazione tra le serie di dati non è molto elevata se riguarda le notifiche di contagio che ha un valore di r = 0,341 con i ricoveri e di r = 0,298 con i decessi; mentre è molto elevata la correlazione tra ricoverati e decessi, r = 0,974. La stessa situazione si evidenzia calcolando i rapporti tra le serie come presentati dai grafici seguenti:
Se le percentuali di ricoveri e di decessi tra i contagiati, o di decessi tra i ricoverati, fossero rimaste quasi costanti durante l'epidemia i grafici mostrerebbero una linea orizzontale attorno alla media del rapporto che è di 2,26 nuovi contagi per ricoverato al giorno, 162,4 nuovi contagi per decesso Covid, 71,98 ricoverati giornalieri per decesso Covid.
Ed invece il rapporto tra nuovi contagi e ricoverati giornalieri ha sfiorato i 9, cioè 4 volte la media, il rapporto tra nuovi contagi e decessi Covid quasi 1.200, cioè più di 7 volte la media, mentre il rapporto tra ricoverati giornalieri e decessi Covid ha oscillato tra il doppio e la metà della media, scendendo sotto la metà solo nelle ultime settimane.
Questa variabilità dei rapporti può dipendere da due differenti ragioni: o da un cambiamento nella evoluzione della malattia Covid o da una diversa precisione e completezza nella rilevazione dei dati. Viene peraltro dato quasi per certo che, grazie ai vaccini ed anche ad una minor aggressività del virus, ci sia stata una progressiva diminuzione della necessità di ricorrere all'assistenza ospedaliera e anche una minor letalità. Questa diminuzione della gravità degli esiti avrebbe dovuto far aumentare i contagi rispetto ai ricoveri ed ai decessi, ed anche dei ricoveri rispetto ai decessi. La situazione invece si è presentata diversamente e quindi non si può non ipotizzare che la rilevazione dei dati non sia rimasta di completezza di qualità costante durante le diverse stagioni della pandemia.
Per cercare di evidenziare meglio quanto è avvenuto, si sono assunti come base di riferimento i valori dei rapporti tra le tre serie durante tutta l'annata del 2022 allorché è probabile che la completezza dei dati sia stata prossima alla realtà, grazie soprattutto alla necessità di dotarsi del Green Pass ma anche ad una maggior attenzione nei pronto soccorso ospedalieri che facevano un test antigenico a tutti quanti vi si presentassero.
Nel 2022 ci sono stati in media giornalmente 52.473 nuovi contagi notificati, 9.457 posti letto occupati da positivi, 131 decessi e quindi il rapporto contagi su ricoveri è stato di 5,49 contagi per giornata di ricovero, 401,38 contagi per decesso, 72,34 giorni di ricovero per decesso. Per meglio confrontare tra di loro le tre serie si sono divisi i dati giornalieri per le loro medie dell'intera annata 2022, trasformandoli così in percentuali rispetto a questo periodo e soprattutto rendendo le tre serie con la medesima unità di misura. Il risultato è rappresentato nel grafico seguente:
Le tre serie di dati, come è ovvio, nel 2022 si sovrappongono mentre sino a fine 2021 i contagi sono, rispetto alla loro media del 2022, molti di meno, e i decessi di più. Questo non può spiegarsi se non ipotizzando che molti dei contagi non venivano diagnosticati, e se diagnosticati non notificati, sino a fine 2021 e considerando che nel primo anno, soprattutto, la letalità era decisamente maggiore, mentre è iniziata a diminuire sensibilmente a fine 2022. Si osserva nel grafico un andamento attorno alla media dell'annata 2022 sino alla fine dello stesso 2022 e poi ad una progressiva diminuzione. Nelle ultime settimane del 2024, si osserva infinev una nuova leggera ripresa.
Per capire poi cosa possa esser successo nel 2023 e nel 2024 è necessario ampliare la scala delle frequenze limitando anche il periodo analizzato ai soli due ultimi anni ed infine al solo periodo dal 15 aprile al 31 luglio del 2024.
Risulta chiara la diminuzione dei decessi rispetto ai ricoveri ma anche, e soprattutto, la sottostima delle notifiche dei contagi. Infatti, dal 15 aprile al 31 luglio 2024 i contagi in media giornalmente notificati sono stati solo lo 0,62% di quelli notificati in media nel 2022, i posti letto occupati da positivi invece sono stati il 7.61% ed i ricoveri l'1,80%.
Se è vero che gli aspetti più preoccupanti della pandemia Covid sono stati, e continuano ad essere, i decessi, e dal punto di vista organizzativo preoccupano molto anche i posti letto occupati da positivi, è però altrettanto vero che per valutare l'andamento della circolazione del virus sarebbe utile avere delle stime affidabili dell'incidenza e della prevalenza dei contagi, stime che oggi il sistema di monitoraggio del Ministero sembra non poter dare.
Saranno importanti le prossime settimane per vedere se, come nell'anno scorso 2023, il virus abbia ripreso a circolare velocemente durante l'autunno, e, se così accadesse ancora, ci si dovrà chiedere se la popolazione, cui oggi è stato detto che il Covid ormai non è più un problema, saprà nuovamente seguire le precauzioni necessarie e accetterà di sottoporsi nuovamente ai richiami vaccinali che le saranno eventualmente proposti. Forse non dovremmo aspettare di preoccuparci solo quando la situazione si aggrava, ma dovremmo cercare di dare il colpo di grazia al virus quando, come ad inizio primavera, sembrava che avesse deciso finalmente di lasciarci.
Nell'ultima settimana le notifiche di contagio sono diminuite leggermente, da 17.381 a 16.299, cioè -6,2%, mentre i ricoverati sono aumentati, in media ogni giorno da 2.015 a 2.141 cioè + 6,3%, e pure i decessi da 87 a 100, cioè +14,9%. I tamponi in settimana sono anch'essi diminuiti, nella settimana precedente erano stati 106.154 mentre in quest'ultima 85.069, cioè + 19,9%. Infine, la percentuale di test positivi che era del 16.4% è passata al 19,2% e il 14 agosto ha superato il 20%, cioè è stata del 20,5%. Ancora una volta i dati sembrano incoerenti e probabilmente il più affidabile è il dato relativo ai ricoverati.
E quindi sia permesso ancora una volta notare che sarebbe opportuno dotarsi di sistemi di monitoraggio più efficienti, e non solo riguardanti l'epidemia Covid, ma anche per tutte le altre patologie che richiedono delle immediate attività di prevenzione, e che per attivarle necessitano di un quadro epidemiologico affidabile, completo e tempestivo.