Attualità
11/12/2017

XLI Convegno dell’Associazione italiana di epidemiologia. L’epidemiologia oggi: evidenze, comunicazione e partecipazione

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Quando in Segreteria abbiamo iniziato a parlare del Convegno AIE 2017, ci è stato subito chiaro che uno dei nostri obiettivi doveva essere di ripercorrere l’uso dell’epidemiologia in Italia a partire dalle prime applicazioni nell’ambito della medicina del lavoro, per poi seguirne, a grandi passi, sviluppi metodologici ed estensione a contesti applicativi diversi, fino allo studio della salute globale. Questa scelta ci è sembrata soddisfare anche la necessità, emersa al Convegno annuale di Torino nell’ottobre 2016, di raccontare da dove viene l’epidemiologia italiana, come è nata l’Associazione e qual è stato il suo percorso, così da stabilire un ponte tra passato e presente che possa aiutarci a definire gli obiettivi futuri. Inoltre, convinti che a oggi tutti i portatori di interesse debbano avere un ruolo nella costruzione delle evidenze scientifiche, quindi nei processi decisionali, e consapevoli del fatto che requisito essenziale per azioni di salute efficaci sia una comunicazione trasparente, abbiamo deciso che il Convegno dovesse dedicare particolare attenzione a questi aspetti. Da qui il titolo “Epidemiologia oggi: evidenze, comunicazione e partecipazione”. Ci piace sottolineare che comunicazione e partecipazione sono argomenti cari all’Associazione e anche precedenti convegni hanno dato spazio a questi argomenti (si ricordino, per esempio, il Convegno di primavera del 2013 a Bologna e il Convegno di primavera del 2016 svoltosi all’Aquila). In questo senso, la nostra scelta si pone in continuità con il passato, con l’intento di dare ancora maggiore centralità a temi cruciali che hanno un forte impatto sul ruolo e sul lavoro dell’epidemiologo.
Il Convegno si svolge dal 25 al 27 ottobre a Mantova ed è organizzato in collaborazione con il Comune e l’Agenzia di tutela della salute (ATS) Val Padana, che ha fortemente voluto ospitare questo evento. Il tema del Convegno, piuttosto ambizioso, è stato declinato e contestualizzato in alcuni rilevanti ambiti applicativi dell’epidemiologia e le singole sessioni sono state pensate in modo che il filo conduttore di evidenze, comunicazione e partecipazione fosse costantemente presente.
Nella prima sessione plenaria, il 25 pomeriggio, verranno ricordati Giulio A. Maccacaro e Lorenzo Tomatis, rispettivamente, a 40 e 10 anni dallo loro scomparsa, attraverso la lettura critica di due dei loro scritti, con agganci a temi recenti e riferimenti alla letteratura scientifica contemporanea. La lettura, proprio al fine di mettere in luce il legame tra passato e futuro dell’epidemiologia italiana, è affidata anche agli epidemiologi della generazione più giovane, dopo il meritato successo del Convegno di Primavera 2017 organizzato da AIE Giovani (si veda il resoconto su Epidemiol Prev 2017;41(3-4):159-161). A loro il compito di presentare l’articolo di Maccacaro del 1958 intitolato “Appunti per la discussione di un piano di indagini statistiche sull’inquinamento atmosferico e i suoi effetti”, dove il quesito scientifico e la sua soluzione sono affrontati in accordo con un’impostazione ancora valida a distanza di 50 anni. Tomatis verrà ricordato per il suo lavoro nella Monografia del National Cancer Institute del 1979, in cui vengono prese in esame le evidenze sperimentali relative all’aumento di rischio transgenerazionale per tumori in seguito a esposizione a cancerogeni chimici (“Prenatal exposure to chemical carcinogenesis and its effects on subsequent generations”). La sessione si concluderà con un esame dei successi e degli insuccessi dell’epidemiologia negli ultimi 50 anni.

Epidemiologia e clinica: evidenze partecipate nell'era della comunicazione

Nella sessione della mattina di giovedì 26 si affronterà il problema del coinvolgimento della popolazione nei processi decisionali relativi ai programmi di vaccinazione e dell’importanza di un’informazione volta a migliorare i livelli di partecipazione. Si discuterà anche di come i nuovi mezzi di comunicazione e l’esigenza di partecipazione da parte della popolazione stiano profondamente modificando la pratica e la ricerca in ambito clinico.

Sessione liberati

Nel pomeriggio dello stesso giorno, la sessione Liberati proporrà una riflessione sulle criticità del conflitto di interessi sul tema dei farmaci e della ricerca clinica.

Ricerca partecipata in ambiente e salute

Durante la sessione della mattina del 27 ottobre, verrà presentata, attraverso punti di vista diversi, la questione della produzione di conoscenze quando si affrontano questioni spinose relative ad ambiente e salute. La prospettiva dell’epidemiologo, chiamato a misurarsi con la crescente necessità di interagire con la popolazione, è messa a confronto con quella del sociologo e dei cittadini, che saranno presenti per raccontare le proprie esperienze di citizen science. La sessione si chiuderà con uno sguardo al ruolo che la comunicazione riveste nei progetti nazionali come EpiAmbNet (http://reteambientesalute.epiprev.it/) e a come le questioni relative a partecipazione e comunicazione siano state affrontate nell’ambito della Sesta conferenza dei ministri dei settori di ambiente e salute dei Paesi della regione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità, tenutasi recentemente a Ostrava.

Approccio globale alla salute

La sessione conclusiva del 27 pomeriggio, organizzata in stretta collaborazione con il mondo dell’epidemiologia veterinaria, ospiterà temi di grande interesse, quali l’uso di farmaci negli animali di allevamento, la resistenza agli antibiotici e lo sviluppo di approcci innovativi nella sorveglianza. Questi argomenti offrono spunti di riflessione sull’integrazione tra epidemiologia umana e veterinaria, obiettivo urgente in sanità pubblica, cui fa da cornice la crescente consapevolezza, scaturita anche dal Convegno del 2015 dedicato ad alimentazione e salute, che le emergenze ambientali e climatiche globali possano essere affrontate solo considerando salute umana, salute animale e salute del pianeta come elementi di un sistema unico, in accordo all’approccio noto come one health.

Apertura e condivisione

Una menzione particolare va al fatto che quest’anno verrà dedicato uno spazio speciale alla condivisione delle esperienze maturate al di fuori dell’AIE. La prima sessione plenaria del 25 pomeriggio ospita, infatti, associazioni che hanno contribuito al consolidamento di applicazioni e metodi epidemiologici e hanno promosso attività di ricerca e azioni, come l’Associazione italiana dei registri tumori (AIRTUM), l’Associazione italiana di ematologia oncologia pediatrica (AIEOP), la Società italiana di igiene (SItI) e la Società italiana di health technology assessment (SIHTA).

I seminari satellite

Infine, ricordiamo i seminari satellite che si terranno nella mattina del 25 ottobre: tratteranno temi emergenti nel panorama epidemiologico, come quello della formazione in epidemiologia, della sorveglianza epidemiologica nei siti contaminati e della gestione del paziente cronico in diversi modelli regionali.

Vi aspettiamo a Mantova, numerosi e operosi.

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