Un Manifesto per chiudere una volta per tutte con il tabacco
Le società scientifiche di sanità pubblica italiane, AIE in testa, hanno sottoscritto un Manifesto che chiama le istituzioni interessate, prime fra tutte la Presidenza del Consiglio e i Ministeri della salute, delle finanze, delle politiche agricole e dello sviluppo economico, a un confronto per la rapida definizione di una strategia che porti l’Italia a chiudere definitivamente con il consumo di tabacco.
Poter dire, tra 20-25 anni, che in Italia non si fuma (quasi) più è l’obiettivo ambizioso che l’AIE, insieme ad altre 25 associazioni, si è posta e chiede alla politica di fare proprio.
I possibili effetti positivi sono evidenti: 70.000 morti dolorose in meno ogni anno e un risparmio per il Servizio sanitarioâdi oltre 70.000 euro per ogni fumatore in meno (questo è l’eccesso di spesa calcolato per chi fuma rispetto a chi non ha mai fumato). Altrettanto evidenti sono le difficoltà: ogni intervento efficace di lotta al tabagismo fa diminuire il consumo di sigarette fumate, ma in Italia ciò comporta anche una riduzione del gettito fiscale dovuto alle accise sul tabacco.
Gli operatori economici, legati a produzione, lavorazione e distribuzione dei prodotti del tabacco, e i centri di consulenza da essi finanziati, esercitano pressioni sui governi, sui parlamentari e sulle agenzie centrali agitando lo spettro della diminuzione delle entrate dello Stato. Si tratta di un conflitto reale fra istanze di salute e istanze economiche (circa 13 miliardi di euro all’anno di gettito fiscale, un giro d’affari di oltre 20 miliardi di euro, e circa 200.000 occupati nel settore). Uno studio voluto dalla Commissione Europea ha stimato che nel 2007 i costi del tabacco nel nostro Paese sono stati di 21,5 miliardi di euro (9 di costi diretti e 12,5 di costi indiretti), ai quali si aggiunge il costo “intangibile” dei circa 70.000 morti provocati dal tabacco.
La politica però stenta a trovare il coraggio per promuovere politiche che portano benefici a lungo termine, a fronte di costi ecomonici immediati. Le società scientifiche e professionali di sanità pubblica italiane, che operano per migliorare la salute della popolazione, non possono accettare questa situazione. Per questo sottoscrivono e chiedono a tutti di sottoscrivere, anche individualmente, andando sul sito www.tobaccoendgame.it, il Manifesto che sollecita lo Stato italiano a definire una tobacco endgame strategy, ovvero una strategia a lungo termine di “fine corsa” per il tabacco. Cosa è una endgame strategy? È una strategia che articola nel tempo gli interventi di riduzione del numero di fumatori, in parallelo con quelli di riequilibrio economico, per consentire di assorbire gli effetti indesiderati del calo delle vendite, sostituendo le fonti di entrata delle accise, orientando diversamente le aziende impegnate nella coltivazione del tabacco e nella sua trasformazione e distribuzione. La strategia endgame include interventi per ridurre la disponibilità del tabacco e l’esposizione alla nicotina, l‘offerta di prestazioni sanitarie efficaci per smettere di fumare, campagne di comunicazione trasparenti ed efficaci. Nel Manifesto vengono elencate anche strategie fortemente innovative, che promettono buoni risultati. Invitiamo i lettori di Epidemiologia & Prevenzione a visitare i siti che ospitano il Manifesto, a leggere le nuove proposte e sostenere l’iniziativa.