Attualità
28/03/2019

Pratiche decisionali, qualità, trasparenza e interessi: dove sta andando la Cochrane?

Quando, al convegno annuale di Edimburgo, è arrivata la notizia dell’espulsione di Peter Gøtzsche dalla Cochrane, la reazione è stata di incredulità e disagio per alcuni, di rabbia e frustrazione per altri.
Gøtzsche, medico e co-fondatore della Cochrane, è noto per la sua pervicace opposizione alle ingerenze dell’industria farmaceutica e per le sue posizioni perentorie che hanno dato origine a confronti accesi su diversi temi.1
La decisione, presa dal governing board e unica nella storia della Cochrane, ha risuonato nel mondo accademico e di ricerca, fino a raggiungere il pubblico. A questa decisione è seguita la dimissione di alcuni componenti del board.
Senza entrare nel merito di quello che nell’immediatezza si è configurato come uno scontro con tratti personalistici, questa situazione ha portato alla luce il fatto che questioni scientifiche, etiche, di comunicazione e di appartenenza sono inscindibili e si richiamano tra loro in modo continuo e complesso.
Se, da una parte, si grida alla volontà del governing board di tacitare voci critiche e allontanare un componente scomodo,1,2 dall’altra, si denuncia la persistenza di comportamenti distruttivi rispetto alla Cochrane.
Si è parlato di una reazione censoria alle critiche rivolte da Gøtzsche a una revisione Cochrane sui vaccini HPV.3 Secondo l’epidemiologo danese, gli estensori del documento erano colpevoli di non aver considerato un numero rilevante di studi, di aver incluso studi non appropriati per gruppo di controllo ed esiti, di non aver cercato in modo adeguato dati sugli effetti avversi. Scelte messe in relazione a passati conflitti di interesse di alcuni autori della revisione e a un potenziale conflitto di interessi del primo autore.3 Alle critiche ha risposto l’editor in chief, ribadendo la validità delle scelte metodologiche e il rispetto della politica sui conflitti di interesse.
Il governing board, dal canto suo, ha parlato di una lunga storia di comportamenti distruttivi di Gøtzsche su cui ha chiesto una consulenza legale. Sostiene che abbia ripetutamente presentato opinioni personali come proprie della Cochrane, a esponenti dell’accademia, ai media e in un processo penale dove aveva il ruolo di esperto.4 Nonostante i ripetuti richiami e tentativi di dialogo, Gøtzsche avrebbe proseguito in questi comportamenti. I dettagli a sostegno dell’espulsione non sono stati resi pubblici, per i motivi di riservatezza e di tutela giuridica addotti dal board.

Qual è la posta in gioco?

La Cochrane si trova ora ad affrontare una crisi che chiama in causa obiettivi, organizzazione interna e trasparenza, aspetti che si intrecciano alla credibilità di quanto produce.
Nata come una collaborazione di poche persone e cresciuta a dismisura, era inevitabile che dovesse affrontare un cambiamento per armonizzare prassi e tempistiche nella produzione di revisioni sistematiche, definire ruoli, criteri per finanziamenti, chiarire una politica di comunicazione verso l’esterno, coordinare la disseminazione dei risultati delle revisioni. Ma quando un’organizzazione di questo genere cresce e diventa un riferimento mondiale per le decisioni dei medici e per le politiche sanitarie, come deve affrontare l’ipersviluppo e la complessità degli interessi in gioco?2,5
I critici sostengono che, più che uno spirito collaborativo, il cambiamento stia seguendo una logica burocratico-aziendale con una centralizzazione di decisioni e procedure. Insomma, che, nell’ottica della promozione del brand Cochrane, si stia verificando un cambio di rotta rispetto a valori fondanti quali l’indipendenza rigorosa da interessi commerciali, la trasparenza e il confronto interno.1,5
Con la vicenda dell’espulsione di Gøtzsche, la Cochrane si trova, dunque, ad affrontare in modo acuto, e per molti inaspettato, il distillato di questioni che da tempo crescevano all’interno.

Una sfida che è anche un’occasione

La politica sui conflitti di interesse è un tema centrale. Le revisioni Cochrane non possono essere finanziate da fonti commerciali, mentre persone che hanno ricevuto finanziamenti da fonti commerciali possono fare revisioni, se sono la minoranza e a esclusione del primo autore. Mentre alcuni criticano aspramente questa scelta chiedendo alla Cochrane di escludere tutti gli autori con legami finanziari con aziende sui cui prodotti viene condotta la revisione,6 c’è chi la sostiene, sottolineando che è più stringente di quella di altre riviste.7 Da mesi è in corso un processo per rinnovare questa politica, un passo dall’esito non scontato.7 Vedremo.

Conflitti di interesse dichiarati: nessuno.

Cochrane Collaboration

Nasce nel 1993 come una collaborazione internazionale di ricercatori che, producendo sintesi delle evidenze seguendo metodologie rigorose, perseguono l’obiettivo di sostenere e diffondere una medicina basata sulle prove di efficacia in risposta ai bisogni dei pazienti. La Cochrane è una charity basata su impegno e lavoro volontaristici dei suoi soci. In 25 anni, i suoi membri sono passati dai 77 iniziali ai 13.000 di oggi; negli ultimi quattro anni, i suoi introiti sono raddoppiati fino a superare i 9 milioni di euro. Nuovi centri stanno nascendo in Asia e Sud America; la Cochrane Library comprende 7.500 revisioni, la metà accessibile gratuitamente. L’accesso all'intera libreria è gratuito per 3,6 miliardi di persone nei Paesi a minor reddito. Nel 2017, le revisioni sono state scaricate 12,5 milioni di volte.2

Bibliografia

  1. Ioannidis JPA. Cochrane crisis: Secrecy, intolerance and evidence-based values. Eur J Clin Invest 2018;e13058.
  2. Newman M. Has Cochrane lost its way? BMJ 2019;364:k5302.
  3. Jørgensen L, Gøtzsche PC, Jefferson T. The Cochrane HPV vaccine review was incomplete and ignored important evidence of bias. BMJ Evid Based Med 2018;23(5):165-68.
  4. Statement from Cochrane’s Governing Board – 26th September 2018. Disponibile all’indirizzo: https://www.cochrane.org/news/statement-cochranes-governing-board-26th-september-2018
  5. Godlee F. Reinvigorating Cochrane. BMJ 2018;362:k3966.
  6. Moynihan R. Let’s stop the burning and bleeding at Cochrane – there’s too much at stake. Blogs BMJ, September 17, 2018. Disponibile all’indirizzo: https://blogs.bmj.com/bmj/2018/09/17/ray-moynihan-lets-stop-the-burning-and-the-bleeding-at-cochrane-theres-too-much-at-stake/
  7. Bero L. More journals should have conflict of interest policies as strict as Cochrane. Blogs BMJ, November 12, 2018. Disponibile all’indirizzo: https://blogs.bmj.com/bmj/2018/11/12/lisa-bero-more-journals-should-have-conflict-of-interest-policies-as-strict-as-cochrane/

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