Parole e cambiamento. Inceneritori e salute: meglio uno studio di coorte o caso-controllo?
Alle pagine 176-183 di questo numero, E&P presenta uno studio condotto dall’Unità di epidemiologia dell’Agenzia di tutela della salute (ATS) della Città metropolitana di Milano, in cui si confrontano i risultati della valutazione degli effetti sulla salute in una popolazione presso un inceneritore (a Busto Arsizio, in provincia di Varese) ottenuti con due diverse metodologie. Utilizzando dati disponibili, Fonte et al. mettono a confronto il metodo di coorte con il caso-controllo di popolazione.
Lo studio di coorte è generalmente considerato il migliore per gli studi epidemiologici, poiché ricostruisce la storia delle popolazioni: si segue nel tempo chi è vicino e chi è lontano dall’inceneritore e si osserva chi si ammala di più. È un metodo che richiede più tempo ed è più costoso. Lo studio caso-controllo di popolazione, invece, prende in considerazione le persone malate e osserva se esse siano più numerose tra chi risiede vicino o tra chi abita lontano dall’inceneritore. Gli Autori hanno dimostrato che i due metodi portano a risultati simili: tra i residenti, quelli più vicini all’inceneritore avevano avuto più ricoveri per cause cardiovascolari.
Gli studi del progetto SENTIERI mostrano le aree del Paese dove vi è un rischio di malattia per la presenza di impianti industriali inquinanti. In queste aree – e in altre dove le popolazioni sono preoccupate per una sorgente d’inquinamento – cittadini o amministratori si pongono il problema di valutare se vi sia una condizione ambientale negativa: lo studio pubblicato da E&P propone, dunque, un metodo abbastanza semplice e che richiede un investimento limitato per dare una risposta a chi vuole sapere se la propria salute è a rischio.