Attualità
26/04/2010

La Spagna in prima linea nella ricerca sui composti tossici persistenti

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Pubblichiamo la traduzione dell’introduzione al volume Nuestra contaminación interna: concentraciones de compuestos tóxicos pesistentes en la poblacion española. Porta M, Puigdomènech E, Ballester F eds. Catarata, Madrid, 2009 ISBN: 978-84-8319-442-3 (http://www.catarata.org/libro.php?libid=512)

Nel 2004 in Spagna è entrata in vigore la Convenzione di Stoccolma sui contaminanti o prodotti organici persistenti (POP). La Convenzione è uno strumento legislativo e politico internazionale, con il primo obiettivo di proteggere la salute umana e l’ambiente a fronte dei POP, eliminando – o riducendo, ove ciò non fosse possibile – le emissioni e gli utilizzi di questi inquinanti globali. A nostro avviso, è uno splendido esempio del potenziale che hanno gli strumenti legislativi globali e locali, gli strumenti per il governo «glocal» della salute pubblica e del-l’ambiente. Quando strumenti legali come questo vengono lesi o trascurati, emergono anche le molteplici incoerenze e resistenze che trovano gli sforzi per controllare i POP. L’esemplarità di iniziative come quella della Convenzione di Stoccolma è radicata, con altri fattori, nell’articolo 11.1.b, che recita: «Le parti (i Paesi firmatari del trattato) incoraggeranno e/o effettueranno le attività di ricerca, sviluppo, vigilanza e cooperazione adeguate per quanto riguarda i POP e le loro presenza, livelli e tendenze, nelle persone e nell’ambiente». A partire da questo punto, e in consonanza con la crescente preoccupazione che la società spagnola nutre per l’esposizione delle persone a POP e ad altri composti tossici persi-stenti (CTP), diverse comunidades autónomas e città hanno cominciato a mettere in opera iniziative intese a conoscere le concentrazioni corporee di CTP nelle rispettive popolazioni (attraverso analisi chimiche in campioni di sangue, di tessuto adiposo o altri campioni biologici). Inoltre, e in relazione con queste iniziative pionieristiche – in sintonia culturale e con qualche legame causale – in Spagna la ricerca sugli effetti dei CTP gode da qualche anno di un’attività storicamente inconsueta, innegabilmente produttiva e rilevante malgrado gravi difficoltà di finanziamento e di stabilità, e sebbene l’aggancio della ricerca con l’attività politica e amministrativa, nelle politiche del settore privato e con il resto della società civile sia ancora troppo debole. Tuttavia, il numero, la qualità scientifica e la rilevanza dei lavori di ricerca sui CTP che allo stato attuale si sviluppano in Spagna sono importanti (importanti a livello internazionale, ovviamente: non vi è altro scenario, la ricerca si sviluppa in un solo scenario, quello mondiale). È utile dirlo senza giri di parole, specialmente in un Paese in cui è tanto culturalmente inconsueto affermare che qualcosa viene fatta bene. Tuttavia, e a causa di tutto quanto abbiamo appena detto, in Spagna non si è mai proceduto a raccogliere i lavori scientifici che hanno analizzato le concentrazioni di CTP in campioni biologici umani. A dire il vero, una raccolta esaustiva sarebbe impossibile e, in una certa misura, non necessaria: è impossibile raccogliere la totalità della produzione scientifica, quasi tutta si trova nelle biblioteche e in gran parte è disponibile online. Ma una qualche introduzione panoramica è invece possibile e necessaria. Così, dunque, lo scopo principale di questo libro è riassumere, analizzare e dare il giusto valore alla informazione disponibile in Spagna sulle concentrazioni di POP e altri CTP nella popolazione iberica. È la prima volta nel nostro Paese che un libro offre questa sintesi panoramica. Ed è una delle pochissime occasioni nel mondo che ciò viene fatto pensando non soltanto ai ricercatori e agli operatori, ma a chiunque sia interessato dagli effetti che i CTP hanno sulla salute umana. Il libro si articola in diversi capitoli: una introduzione ai POP e altri CTP; un riassunto dei migliori studi effettuati nel mondo sulle concentrazioni corporee di CTP; un riassunto dei risultati degli studi effettuati in Spagna; capitoli specifici per le ricerche sviluppate nelle isole Canarie, in Andalusia, nel Paese Basco, a Valencia, nelle Baleari, a Madrid e in Catalogna: in altre parole, in tutte le zone nelle quali fino a oggi sono stati effettuati studi epidemiologici sulla distribuzione dei CTP nelle popolazioni. Infine, un capitolo di possibili conclusioni e suggerimenti bibliografici generali per chi vuole conoscere maggiormente i CTP. Dato il buon decorso delle molteplici iniziative sui CTP in Spagna e l’interesse di parecchie organizzazioni sociali, imprese e amministrazioni per questo problema socio-ecologico-sanitario, le nostre attese come autori di questo testo non sono da poco. Siamo fiduciosi che il libro:

  • sia utile per chi desidera conoscere meglio le caratteristiche della contaminazione con CTP da parte dei cittadini e cittadine della Spagna;
  • aiuti a riflettere sui significati, le implicazioni e le soluzioni di tale contaminazione, in una riflessione che deve essere moralmente coraggiosa, immaginativa, innovatrice e rispettosa dei fatti e delle incertezze che la ricerca scientifica svela;
  • incoraggi e orienti tecnicamente le iniziative di biomonitoraggio che, nell’ambito della salute pubblica, stanno sviluppando diverse città, comunidades autònomas e il governo centrale;
  • permetta un accesso più agevole a dati di qualità sulle concentrazioni corporee o interne dei CTP negli spagnoli, una informazione che finora era dispersa in centinaia di pubblicazioni scientifiche e che deve essere di quotidiano riferimento per i professionisti della salute (e in modo particolarmente rilevante quelli di medicina clinica e di infermeria), dell’ambiente e di altre professioni e scienze della vita e della società, a partire da alimentazione, educazione e sociologia, fino al diritto ambientale e all’ingegneria ambientale;
  • infine, siamo fiduciosi che aiuterà modestamente a rendere più dinamiche le politiche pubbliche e private che – da tutti i settori economici e sociali – possono permettere di diminuire il carico di morte, malattia e sofferenza che al momento attuale i CTP contribuiscono a causare.
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