Attualità
15/09/2011

Controllo del tabagismo: a che punto siamo?

Legge Sirchia e altre rivoluzioni intorno al controllo del tabagismo di Giuseppe Gorini è un supplemento di E&P un po’ diverso dal solito sia perché lavoro di un singolo autore sia perché si focalizza sulla necessità di azioni concrete per la prevenzione collettiva.

Giuseppe Gorini, nell’ambito di un programma di ricerca, ha infatti realizzato un’ampia revisione della letteratura sulle esperienze di controllo del tabagismo in diversi Paesi europei e negli Stati Uniti, comparandole con quanto è stato pubblicato in Italia sull’impatto di analoghe politiche. È una revisione ragionata e attenta, ricca di riflessioni, che dimostra come le buone review della letteratura richiedano, oltre alla buona documentazione evidence-based, non solo acutezza e originalità di interpretazione, ma anche capacità metodologica e professionale di analisi. Uno strumento che sarà molto utile a chi, con noi, riconosce nella lotta al tabagismo una priorità che richiede un alto livello di attenzione da parte delle istituzioni pubbliche poiché non esiste un intervento risolutore, ma solo la possibilità di mantenere nel tempo i risultati, di continuare il monitoraggio e di promuovere l’informazione.

Questo Supplemento è però originale anche in un altro senso: dimostra l’importanza di concentrare la nostra attenzione sulle azioni di prevenzione collettiva, rivalutarne l’importanza ma soprattutto, oggi, costruire queste politiche e azioni con adeguata attenzione alla progettazione sperimentale o semisperimentale dell’impatto e al monitoraggio dei diversi aspetti che costituiscono i successi e gli effetti collaterali di queste politiche. La legge Sirchia, principale azione di prevenzione collettiva realizzata in questi ultimi anni, ha in sé tutte le potenzialità per incidere sulla salute della popolazione e introdurre un cambiamento nello stile di vita ma, come ben documenta Gorini, ancora poco è stato fatto per valutarne l’impatto. In effetti, l’approccio alla prevenzione di comunità è trascurato nella sanità pubblica, come testimoniano le critiche al recente Piano nazionale di prevenzione, troppo concentrato sulla prevenzione di tipo individuale. Bisogna però ammettere che spesso nella programmazione delle azioni di prevenzione collettiva non si è dato adeguato spazio al disegno degli studi, alla valutazione, prima di efficacia e poi di impatto, e alla comparazione di costi e benefici. La dimensione politica, inoltre, ha spesso delegato la prevenzione collettiva ai funzionari delle Regioni e deiMinisteri, invece di coordinarla e creare unametodologia condivisa per la valutazione degli interventi e il monitoraggio.

Il supplemento La legge Sirchia e altre rivoluzioni intorno al controllo del tabagismo, riferito a un settore importante come la questione tabagismo, è dunque uno stimolo e una sollecitazione a lavorare in questa direzione sia per noi epidemiologi sia per le agenzie di sanità pubblica che allocano risorse di ricerca e sviluppo affinché comprendano l’importanza di valutazioni e azioni di prevenzione collettiva e contribuiscano a far crescere la professionalità e l’esperienza metodologica.

Infine, il lavoro di Gorini suggerisce come la pubblicazione di review capaci di costruire una rigorosa presentazione di quelle conoscenze che sono importanti per gli operatori della epidemiologia e della sanità pubblica nello svolgimento del loro lavoro quotidiano, possa fare di E&P un utile mezzo di aggiornamento e formazione. Vogliamo continuare in questa direzione di formazione culturale, da sempre nelle corde della nostra rivista: per questo invitiamo a produrre revisioni analoghe e a inviarle a E&P.

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