Tra percezione e realtà: verso una valutazione delle manifestazioni di disagio socioterritoriale all’Aquila dopo il sisma
OBIETTIVI: 1. far emergere le percezioni e le narrazioni degli aquilani sul proprio contesto di vita al fine di mettere in luce il tipo di rapporto che, nel dopo terremoto, si è andato instaurando tra il territorio e i suoi abitanti; 2. valutare come e dove si sono generalizzati atteggiamenti sintomatici di un diffuso disagio socioterritoriale.
DISEGNO: il gruppo di ricerca del Laboratorio Cartolab (Dipartimento di scienze umane, Università dell’Aquila), in stretta collaborazione con l’area pedagogica, ha elaborato fin dal 2010 una metodologia di ricerca che pone al centro la partecipazione, intesa sia come metodo d’indagine per il coinvolgimento, da parte degli esperti, di coloro che vivono il territorio quotidianamente; sia come dispositivo per la formulazione, nel quadro di un’interpretazione co-costruita del reale, di valutazioni morali, etiche, politiche orientate all’azione per l’attivazione di dinamiche sociali e politiche. Nel corso del 2013, tale metodologia di ricerca-azione partecipativa/ partecipante (RAPP) è stata applicata in occasione di vari percorsi pubblici, strutturati in cicli di incontri territoriali tra cittadini e politici/amministratori, promossi e organizzati in collaborazione con l’Ufficio della partecipazione del Comune dell’Aquila.
SETTING E PARTECIPANTI: sul piano conoscitivo, la RAPP ha riguardato due aspetti principali: 1. la valutazione, da parte delle persone coinvolte nell’indagine, della qualità del territorio sotto più punti di vista (economico, sociale eccetera) con particolare riferimento alle condizioni di vita, al contesto abitativo, alle proiezioni future di sé e del territorio; 2. la percezione di (in)sicurezza. Seguendo un approccio integrato qualitativo-quantitativo, i dati raccolti tramite questionario e integrati dall’ascolto delle narrazioni in occasione degli incontri e da discussioni in tavoli di lavoro hanno riguardato, per il primo aspetto, 309 giovani (16-30 anni) e 227 adulti (31-85 anni), per il secondo aspetto, 314 cittadini tra i 16 e gli 80 anni).
RISULTATI: i risultati hanno messo in evidenza che nel contesto aquilano è diffuso, almeno in una parte della popolazione, un disagio socioterritoriale che prende la forma di una valutazione negativa sulle proprie condizioni e sul proprio contesto di vita. Gli adulti, in particolare, valutano il presente molto negativamente e non riescono a figurarsi una visione futura; i giovani, pur esprimendo una valutazione più obiettiva del presente, elaborano una proiezione futura più pessimistica. Inoltre, il disagio socioterritoriale prende la forma di un deterioramento dello stato della convivenza e di un’alta percezione di insicurezza, specialmente tra coloro che vivono nei nuovi complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibili (CASE).
CONCLUSIONI: la qualità del rapporto abitante-territorio ha riflessi importanti sul benessere della popolazione nel presente e nel futuro, poiché tale rapporto è in grado di condizionare i comportamenti individuali e collettivi. Per questo è fondamentale che il governo del territorio, soprattutto in contesti post-disastro, contempli misure per prevenire la generalizzazione del disagio socioterritoriale. Ciò significa evitare che si diffondano atteggiamenti di sfiducia, chiusura, paura; comportamenti orientati al disprezzo per se stessi (abuso di alcol) e per la cosa pubblica (vandalismo, degrado, abbandono), e si pongano, così, le basi per nuovi, diversi e futuri rischi ambientali e di convivenza, sicurezza e salute.