Articoli scientifici
08/07/2019

Stili di vita e alterazioni della glicemia e della colesterolemia rilevate su stick e della pressione arteriosa nella popolazione cinquantenne italiana e straniera residente nell’Alto Vicentino

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OBIETTIVI: confrontare le prevalenze dei fattori di rischio cardiovascolare, misurati direttamente da operatori sanitari del Dipartimento di prevenzione della Azienda ULSS Pedemontana, in un ampio campione di cinquantenni italiani e stranieri non esenti dal pagamento del ticket per malattie cardiovascolari che hanno aderito al Progetto regionale di prevenzione “Cardio50”.
DISEGNO:
studio trasversale.
SETTING E PARTECIPANTI:
dalle liste anagrafiche sono stati estratti i cinquantenni residenti italiani e stranieri che non risultavano già affetti da diabete mellito, ipertensione, ipercolesterolemia o malattie cardiovascolari.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME:
agli aderenti sono stati somministrati questionari standardizzati per la valutazione dello stile di vita, effettuando anche una rilevazione ambulatoriale di peso, altezza, indice di massa corporea, girovita, pressione arteriosa omerale e uno stick per glucosio e colesterolo. Il livello di istruzione è stato valutato anche in un ampio sottogruppo di aderenti. La prevalenza di fattori di rischio è stata descritta e analizzata per area geografica di origine, separatamente per maschi e femmine e aggiustata per livello di istruzione.
RISULTATI:
hanno aderito complessivamente 3.420 su 5.088 persone, pari al 67,2% degli invitati; l’adesione è risultata più bassa nelle donne straniere. Sia le donne sia gli uomini stranieri mostrano prevalenze nettamente più basse di stili di vita adeguati rispetto agli italiani (donne: 20,3% vs. 34,3%; uomini: 13,2% vs. 25,6%). Le differenze rimangono ampie e significative anche dopo aggiustamento per livello di istruzione. La prevalenza di alterazioni della pressione arteriosa/colesterolemia/glicemia è più elevata nelle donne straniere rispetto alle italiane (39,1% vs. 28,4); la prevalenza di iperglicemia misurata tramite stick è risultata rispettivamente pari a 8,7% e 1,9%.
CONCLUSIONI:
la maggioranza degli stranieri residenti è raggiungibile mediante un intervento di prevenzione primaria su chiamata attiva realizzato ad hoc. Tra i partecipanti stranieri si rileva una prevalenza nettamente più elevata di fattori di rischio cardiovascolari rispetto agli italiani. È auspicabile un intervento integrato da parte dei medici di medicina generale e del Dipartimento di prevenzione al fine di migliorare gli stili di vita, sia a livello individuale sia a livello di comunità, e di facilitare un riconoscimento precoce dei nuovi casi di diabete mellito, ipertensione e ipercolesterolemia tra i residenti stranieri.

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