Prima e dopo il sisma dell’Aquila: le esperienze di sorveglianza epidemiologica post-terremoto in Italia
OBIETTIVI: valutare la percezione dello stato di salute nella popolazione aquilana di 65 anni e più, a distanza di circa tre anni dal terremoto del 6 aprile 2009, in relazione alla delocalizzazione. DISEGNO: lo studio osservazionale cross-sectional è stato eseguito mediante un’intervista strutturata con un questionario articolato in 36 domande a risposta chiusa e multipla.
SETTING E PARTECIPANTI: le interviste sono state condotte presso gli ambulatori dei medici di medicina generale e presso il Dipartimento di prevenzione – servizio vaccinazioni. Gli anziani intervistati sono stati 569 equamente rappresentati nel genere; il 57% aveva un’età compresa tra i 65-74 anni, il 25% tra i 75-79 anni e il 18% aveva più di 80 anni.
RISULTATI: lo studio ha mostrato come la percezione negativa dello stato di salute sia associata significativamente con la delocalizzazione, con l’essere donna, con l’età avanzata, con un basso livello di istruzione e con la convivenza con una persona estranea al nucleo familiare. Tra coloro che percepiscono la salute in modo negativo e vivono in alloggi temporanei si è rilevata una maggiore frequenza nell’incapacità di svolgere attività quotidiane e, quindi, un minor grado di autosufficienza. Anche la presenza di alcune patologie croniche degenerative (pur se autoriferite) contribuisce alla percezione negativa.
CONCLUSIONI: la condizione abitativa e i determinanti tipici dell’età avanzata influenzano negativamente la percezione dello stato di salute. La delocalizzazione e l’assenza di infrastrutture modificano la vita quotidiana e pregiudicano il giudizio sulla propria salute.