Articoli scientifici
11/12/2016

L’assunzione di iodio in una popolazione femminile di una valle appenninica negli anni 2003-2013

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OBIETTIVI: valutare se l’assunzione di iodio nelle donne gravide di una valle appenninica sia aumentata o meno dopo l’introduzione della legge n.55 del marzo 2005 («Disposizioni finalizzate alla prevenzione del gozzo endemico e di altre patologie da carenza iodica e della sensibilizzazione all’uso del sale iodato») e valutare se raggiunge i livelli consigliati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
DISEGNO:
valutazione della ioduria nella popolazione femminile arruolata.
SETTING E PARTECIPANTI:
in 4 anni differenti dal 2003 al 2013 sono state arruolate 100 donne per anno, per un totale di 400 donne, tutte residenti nella stessa valle appenninica, delle quali 200 in gravidanza e 200 in età fertile ma non gravide.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME:
confronto della mediana della ioduria tra i 4 gruppi di donne esaminati e confronto dei risultati con quanto consigliato dall’OMS.
RISULTATI:
nelle donne donatrici di sangue alle quali è stata esaminata la ioduria nel 2003 la mediana di escrezione è risultata 68,48 µg/L. Sempre nelle donatrici di sangue, ma esaminate nel 2013, la mediana della ioduria è risultata 130 µg/L. La differenza tra i due gruppi è statisticamente significativa. Nelle 100 donne in gravidanza esaminate nel 2011 la mediana della ioduria è risultata 64 µg/L, mentre in quelle arruolate nel 2013 la mediana della ioduria è risultata pari a 107 µg/L; anche in questo caso la differenza è statisticamente significativa.
CONCLUSIONI:
dall’introduzione della legge 55/2005 la mediana della ioduria è decisamente aumentata in tutti i gruppi esaminati. Va sottolineato che nel 2013 le donne fertili ma non gravide hanno raggiunto una mediana che rientra nel range consigliato dall’OMS, mentre le donne in gravidanza al primo trimestre non hanno ancora raggiunto tale mediana, pur essendoci stato un significativo aumento rispetto alla mediana del 2011.

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