Impatti ambientali e sanitari prodotti dalla combustione di biomasse legnose per la produzione di calore ed elettricità
Nei fumi che si producono con la combustione del legno sono presenti numerose sostanze tossiche e cancerogene: benzene, formaldeide, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), diossine, polveri fini e ultrafini. I fattori di emissione disponibili dimostrano come, a parità di energia prodotta, le centrali termoelettriche alimentate a legna inquinino molto di più di quelle a gas naturale. Tutti gli studi confermano come i fumi di legna producano un deterioramento della qualità dell’aria, all’interno e all’esterno delle abitazioni, in particolare a causa della emissione di polveri fini e ultrafini (PM10, PM2,5). Numerosi studi hanno valutato i possibili effetti sulla salute attribuibili all’esposizione, in ambienti domestici, ai prodotti di combustione di biomasse, concludendo che il fumo di legna possa avere effetti negativi sulla salute umana; in particolare nel 2010 la IARC ha classificato il fumo di legna come possibile cancerogeno per l’uomo. In Europa, la produzione d’energia elettrica e di calore dalla combustione di biomasse è in costante aumento (12%annuo), anche grazie agli incentivi per favorire la produzione di elettricità da fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas serra. A oggi mancano studi adeguati a valutare gli effetti ambientali e sanitari delle numerose centrali termoelettriche alimentate a biomasse entrate in funzione che, nel 2008, nei 27 Paesi della UE hanno prodotto 108 Terawattora di energia elettrica, di cui il 53% con la combustione di biomasse legnose.