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17/05/2024

Il processo della revisione tra pari: criticità e sfide emerse da una survey online

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Introduzione: il processo di revisione tra pari rappresenta uno degli elementi fondanti della produzione scientifica moderna, seppur presenti diverse criticità, oltre a numerosi benefici. 
Obiettivi: raccogliere le opinioni di un pubblico di ricercatori e ricercatrici della comunità scientifica epidemiologica sulla revisione tra pari.
Disegno: studio trasversale attraverso la somministrazione di un questionario di valutazione.
Setting e partecipanti: un questionario di 29 domande è stato somministrato a 516 professionisti/e del mondo sanitario tramite la piattaforma SurveyMonkey. Nello specifico, sono state preparate domande relative alle caratteristiche individuali dei/delle rispondenti e al gradimento percepito relativamente ad alcune caratteristiche dei processi di revisione tra pari e sulla possibilità di modificarne alcuni aspetti. Infine, sono state inserite 3 domande a risposta aperta con possibilità di lasciare commenti sul ruolo che il processo di revisione deve svolgere. Sono state prodotte statistiche descrittive in termini di frequenze assolute e percentuali per le informazioni raccolte attraverso il questionario. In secondo luogo, è stata condotta un’analisi di regressione logistica multipla per valutare la propensione al cambiamento di alcuni aspetti della peer-review, aggiustata per un set di covariate che includeva età, genere, essere stato autore/autrice di almeno un lavoro scientifico, essere stato revisore/revisora di almeno un lavoro scientifico e la disciplina di appartenenza. I risultati sono espressi come odds ratio (OR) e relativi intervalli di confidenza al 95% (IC95%). È stata utilizzata anche l’analisi di testo e rappresentazione tramite wordcloud per una domanda aperta.
Principali misure di outcome: livello di gradimento circa alcune caratteristiche del processo di revisione
Risultati:  in totale, 516 partecipanti hanno risposto al questionario. Nello specifico, l’87,2% (n. 450) dei/delle partecipanti è stato autore di almeno una pubblicazione scientifica, il 78,7% è stato almeno una volta primo autore/prima autrice (n. 406), mentre il 71,5% ha svolto il ruolo di revisore all’interno del processo di peer-review (n. 369). I risultati ottenuti dai modelli di regressione logistica multipla non sottolineano differenze per classe di età e genere in termini di propensione al cambiamento, tranne per una minore propensione della categoria con meno di 35 anni di età nei confronti dell’unmasking, definito come la presenza del nome dei revisori/delle revisore e dell’editorial board nell’articolo pubblicato (OR classe <35 anni vs classe 45-54 anni: 0,51; IC95% 0,29-0,89) e una maggiore propensione alla proposta di post-formattazione, definito come la possibilità di formattare l’articolo secondo le linee editoriali successivamente all’accettazione, tra i soggetti con meno di 45 anni (OR classe <35 anni vs classe 45-54 anni: 1,73; IC95% 0,90-3,31; OR classe 35-44 anni vs classe 45-54 anni: 2,02; IC95% 1,10-3,72). Infine, per il riconoscimento del lavoro di revisione svolto, circa il 50% dei/delle rispondenti troverebbe appropriato un ritorno in termini di crediti formativi, mentre circa il 30% troverebbe congruo uno sconto in pubblicazione nella stessa rivista per cui si pratica il ruolo di revisore.
Conclusioni: i professionisti e le professioniste coinvolti in questo studio considerano il processo di peer-review essenziale, ma imperfetto, tracciando così sia un’immagine chiara del valore che la peer-review aggiunge in modo rigoroso a ciascun lavoro scientifico sia la necessità di proseguire un dialogo costruttivo sul tema all’interno della comunità scientifica.

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