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04/12/2009

I traumi della neve: sci e snowboard a confronto

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Introduzione

Lo sci è un’attività praticata da milioni di persone ogni anno.1,2 Lo snowboarding è uno sport invernale in rapida crescita negli ultimi anni.3-6 Negli Stati Uniti lo sci dilettantistico è enormemente cresciuto in popolarità fin dai Giochi olimpici invernali di Lake Placid del 1932: dai 10.000 sciatori del 1935 si è passati ai 14,5 milioni stimati oggi. Nel mondo si stima che gli sciatori oggi siano più di 200 milioni.7,14 L’incidenza di traumi da sci è cambiata negli ultimi 30 anni. La relazione fra sciatore, scarpone, attacchi, sci e neve è cambiata enormemente. L’equipaggiamento e le tecniche del 1950 non permettevano rapidi cambi direzionali, contribuendo a un’alta incidenza di fratture di caviglia. Tale incidenza è diminuita dal 46% di tutti i traumi da sci nel 1942 al 7% nel 1976.7,5,13 Una riduzione a cui hanno contribuito da una parte, lo sviluppo, negli anni Sessanta, di scarponi più alti, in grado di ritenere rigidamente la caviglia e di sci con una curvatura più stabile, dall’altra, il contemporaneo miglioramento delle tecniche. In parallelo alla diminuzione dei traumi alla caviglia si è rilevato un incremento delle lesioni legamentose del ginocchio, in particolare del legamento crociato anteriore (LCA). Nei primi anni Ottanta si è verificato un aumento di popolarità dello snowboarding, sport nel quale i traumi alla caviglia e agli arti superiori risultavano più comuni rispetto allo sci.2,7 Ci sono molte differenze di equipaggiamento tra sci e snowboarding: nel primo caso le calzature forniscono un buon supporto alla caviglia; quelle da snowboard, semirigide e con una tomaia più morbida sono più confortevoli ma meno protettive, sebbene negli ultimi anni siano state introdotte calzature rigide che forniscono una maggiore sicurezza alla caviglia. Inoltre, gli attacchi usati nello snowboarding non permettono il rilascio dello scarpone, al contrario di ciò che avviene nello sci alpino. In ultimo, al contrario degli sciatori, gli snowboarders non usano le racchette. Anche la tecnica sportiva è diversa nei due sport, sia come postura sia come gesto atletico. Gli snowboarders stanno di traverso sulle loro tavole e le virate sono eseguite spostando il peso del corpo sul piede anteriore, consentendo alla coda della tavola di virare all’esterno; le braccia e le mani sono usate più attivamente per mantenere l’equilibrio. La mancanza di racchette e gli attacchi fissi, che mantengono il piede bloccato sulla tavola durante la caduta, fanno sì che il principale impatto con la neve sia a carico degli arti superiori, soprattutto del polso.16,17 Gli sciatori hanno una postura in asse con gli sci e le virate sono eseguite andando in estensione con le gambe, consentendo alle code, che sono spesso strisciate sulla superficie nevosa per dare stabilità a entrambi gli sci, di virare; l’iperestensione del ginocchio, accoppiata con la torsione, fa sì che le lesioni riguardino principalmente gli arti inferiori.1 Inoltre, con gli attacchi fissi e la posizione esterna, le braccia distese sono spesso usate per interrompere una caduta.6 Scopo di questo studio è confrontare la tipologia di lesioni nello sci e nello snowboarding in tre comprensori del Nord Italia relativamente al periodo che va dal dicembre 2006 all’aprile 2007.

Materiali e metodi

Lo studio, di tipo osservazionale, è stato effettuato su dati correnti, analizzando i traumi da sci e da snowboard occorsi nel periodo compreso tra il mese di dicembre 2006 e il mese di aprile 2007 nei comprensori sciistici del territorio agordino (Belluno), di Arabba-Marmolada, Alleghe e Falcade e afferenti al servizio di Pronto soccorso dell’ospedale di Agordo, più alcuni traumi recuperati sulle piste ed elitrasportati in altri ospedali. Il campione è costituito da 1.492 soggetti traumatizzati. Le fonti dei dati sono stati il servizio di Pronto soccorso dell’ospedale di Agordo, il servizio di 118 di Pieve di Cadore e i consorzi degli impianti dei vari comprensori. Le variabili studiate sono state il tipo di attrezzo (sci o snowboard), l’età, il sesso, la nazionalità dello sciatore, il tipo di incidente (a solo o in collisione), il tipo di trauma, la parte del corpo lesionata, la prognosi in giorni, la gravità della lesione a seconda dell’esito in ricovero o dimissione, il numero di traumi riportati, il comprensorio ove si è verificato l’infortunio e, infine, il momento della giornata in cui è avvenuto l’incidente (mattina: 8:30-12:30; pomeriggio: 12:30-16:30). Per quanto riguarda il tipo di trauma è stata seguita la classificazione ICD 9-CM.12

Metodi di analisi statistica

Come indici descrittivi sono stati usati i valori percentuali per le variabili qualitative, i valori medi e relativa deviazione standard per le variabili quantitative. Per confrontare i due sport è stato utilizzato il test t di Student per le variabili di risposta quantitative e il test chi-quadrato o test esatto di Fisher per le variabili qualitative. Lo studio di associazione tra sport e gravità delle lesioni è stato effettuato utilizzando la tecnica di regressione logistica con correzione per fattori prognostici (regione del corpo lesionata, comprensorio, sesso, tipo di incidente, età). Nel modello sono state inserite in blocco, oltre al tipo di sport, tutte le variabili che nell’analisi preliminare sono risultate significativamente associate con il tipo di sport. La bontà d’adattamento del modello logistico è stata valutata con il test di Hosmer e Lemeshow.

Risultati

Dei 1.492 pazienti osservati, 1.264 (84,7%) sono sciatori mentre 228 (15,3%) sono snowboarders (tabella 1). L’età media di questi ultimi è significativamente più bassa rispetto a quella degli sciatori (22 anni vs 37). Nella classe di età che va da 0 a 15 anni si ha una maggiore prevalenza di pazienti snowboarders rispetto agli sciatori (27,2% vs 15,8%); nei pazienti in età adulta si ha una lieve prevalenza degli sciatori (79,7% vs 72,8%) mentre tra gli anziani (oltre i 65 anni di età) non si riscontrano snowboarders e si ha una bassa percentuale di sciatori (4,5%).

Tabella 1. Dati anagrafici dei soggetti infortunati per tipologia di sport.
Table 1. Demographic profile of injured snowboarders and skiers.

 

Tabella 2. Tipologia di incidente e dati clinici per tipologia di sport.
Table 2. Type of injury and clinical data of snowboarders and skiers.

I maschi sono più rappresentati rispetto alle femmine sia nello snowboarding sia nello sci, ma in proporzione decisamente superiore nel primo (70,6% vs 55,6%). La prevalenza di sciatori e snowboarders nei tre comprensori differisce in modo statisticamente significativo: gli snowboarders sono presenti in percentuale maggiore a Falcade (43,9%) rispetto agli altri comprensori, mentre gli sciatori sono più rappresentati nel comprensorio di Arabba (38,9%); una percentuale di presenza simile si riscontra nel comprensorio di Alleghe. Non risultano differenze significative per quanto riguarda la nazionalità, nonostante una percentuale più elevata di infortunati di nazionalità italiana (68,7% nello sci; 74,1% nello snowboarding). I traumi dovuti a collisioni fra sciatori e/o snowboarders sono più frequenti nei primi (10,2% vs 2,6%). I traumi che hanno richiesto il ricovero ospedaliero sono stati superiori nello sci (8,6% vs 3,9%). In ambedue gli sport si osserva un’alta percentuale di casi con trauma unico (88,9% nello sci, 91,7% nello snowboard). Per quel che riguarda il momento della giornata in cui si è verificato l’incidente, non si riscontrano differenze significative tra i due sport. Il numero medio di giorni di prognosi non differisce tra i due sport. Tuttavia, stratificando per comprensorio (tabella 2) si nota una differenza significativa fra sci e snowboarding solo nei comprensori di Arabba e di Falcade, con una prognosi più grave nello sci ad Arabba e nello snowboarding a Falcade. Stratificando per tipo di incidente, la prognosi è significativamente più grave nello sci quando l’incidente è in collisione. Si può notare come nello snowboarding siano prevalenti i traumi agli arti superiori (66,2%) rispetto allo sci (33,9%), dove invece i traumi agli arti inferiori sono più frequenti (46,2% vs 13,2%). Per quanto riguarda i traumi della regione assiale, le percentuali nei due sport sono simili (tabella 3). Analizzando in dettaglio la parte del corpo lesionata si può osservare che, per quanto riguarda gli arti superiori, nello snowboarding si ha una prevalenza maggiore, rispetto allo sci, dei traumi al polso (36% vs 8,5%) seguiti, in misura minore, dai traumi alla articolazione acromion-claveare (5,7% vs 1,7%), gomito (4,4% vs 1,2%), mano (3,9% vs 2,1%) e clavicola (3,1% vs 1,4%), mentre nello sci prevalgono i traumi al pollice (4,7% vs 0,9%) e alla spalla (10,4% vs 8,3%). Per ciò che attiene agli arti inferiori, nello sci c’è una maggiore frequenza di traumi al ginocchio (32,4% vs 7%), seguiti, in misura minore, da traumi alla gamba (6,3% vs 3,1%). Per quel che concerne la caviglia, contrariamente a quanto riscontrato in letteratura,2,7 dove il trauma in tale parte è riportato come prevalente nello snowboarding, si è registrata una frequenza sovrapponibile nei due sport (3,1% nello sci vs 2,2% nello snowboarding). Infine, traumi alla coscia (2,8%) e al polpaccio (1,3%) si riscontrano nello sci, ma non nello snowboarding.

Tabella 3. Regione del corpo lesionata per tipologia di sport.
Tabella 3. Anatomical part injured in snowboarders and skiers.

 

Tabella 4. Tipologia di trauma per tipologia di sport.
Table 4. Type of injuries of snowboarders and skiers.

Per quel che riguarda la regione assiale, non si osservano differenze rilevanti. La tabella 4 mette in evidenza una prevalenza maggiore delle distorsioni nello sci (35,2% vs 10,1%) e delle fratture nello snowboarding (42,1% vs 28,2%). Le contusioni sono più frequenti nello snowboarding (24,6% vs 18,4%), al pari delle lussazioni (11% vs 6,5%). Le differenze negli altri tipi di trauma non hanno significato clinico. Per quanto concerne la gravità della lesione, correggendo per fattori prognostici (tabella 5), non si rileva alcuna differenza significativa tra i due sport. Tuttavia si rileva:

  • una probabilità più bassa che la lesione sia grave (tale da richiedere il ricovero) quando a essere interessati sono gli arti superiori, piuttosto che la regione assiale o gli arti inferiori;
  • un maggior numero di infortuni gravi nel comprensorio di Arabba rispetto a quanto accade sia ad Alleghe, sia a Falcade;
  • un rischio doppio di infortunio grave nei soggetti di età maggiore di 18 anni. L’associazione con le altre variabili mostrate in tabella, ossia il sesso e il tipo di incidente, non è significativa.

Discussione

I risultati di questo studio confermano, in accordo con altri lavori riportati in letteratura,4,5,6,8,15 che gli snowboarders sono più giovani degli sciatori e prevalentemente di sesso maschile. Si riscontra inoltre una maggiore frequenza dei traumi da snowboarding nei giovanissimi (da 0 a 15 anni), a conferma che lo snowboarding è uno sport la cui popolarità è in rapido incremento.3-6 Le differenze riscontrate nei comprensori, in relazione alla prevalenza di infortunati nei due tipi di sport, è riferibile al fatto che il comprensorio di Arabba presenta piste più difficili e più frequentate dagli sciatori, al contrario di Falcade, più frequentata dagli snowboarders in quanto le piste sono più facili. Il numero di giorni di prognosi è superiore ad Arabba nello sci e a Falcade nello snowboarding e aumenta nello sci quando l’incidente deriva da una collisione.

Tabella 5. Gravità della lesione (ricoverati vs non ricoverati) in base al tipo di sport: regressione logistica (OR e IC 95%).
Table 5. Injury severity (admitted vs non admitted) of snowboardes and skiers: logistic regression (OR and 95% CI).

In entrambi gli sport gli incidenti avvengono prevalentemente a solo, mentre quelli in collisione sono in percentuale superiore nello sci: questa differenza è riferibile al fatto che gli snowboarders si muovono a bordo pista nella neve non battuta, dove vi è minor traffico. Il momento della giornata in cui si verificano gli incidenti è indipendente dal tipo di sport; tuttavia si riscontra una percentuale di infortuni maggiore nelle ore pomeridiane. Ciò può essere favorito dall’affaticamento muscolare che porta a una postura inadeguata e quindi aumenta il rischio di incidente, così come riscontrato in letteratura.7 Anche il numero di traumi risulta indipendente dal tipo di sport. Nello sci si riscontrano soprattutto distorsioni interessanti prevalentemente gli arti inferiori e in particolar modo il ginocchio; nello snowboarding invece prevalgono le fratture, che coinvolgono soprattutto gli arti superiori1,16,17 e in primo luogo il polso, come descritto in letteratura.3-5,8-10 Contrariamente a quanto descritto in letteratura,5,6,11 dove si riporta una prevalenza di traumi alla caviglia nello snowboarding rispetto allo sci, nel presente studio non risultano differenze fra i due sport per quel che riguarda questo tipo di trauma: l’evoluzione della tecnologia e dei materiali usati nello snowboarding negli ultimi anni, ossia l’introduzione di calzature a struttura rigida e più protettiva, potrebbero avere contribuito ad abbassare il rischio di lesione alla caviglia. Tale riscontro indica come i materiali e l’equipaggiamento siano fondamentali nella prevenzione dei traumi. A questo proposito sarebbe interessante disporre di dati completi relativi agli ausili protettivi, in particolare il casco, per valutarne l’efficacia nella prevenzione dei traumi. Analogamente ad altri lavori,5,7,8 si riscontra una maggiore prevalenza nello sci dei traumi al pollice;2,5,7,8 ciò è riferibile all’uso dei bastoncini in questo sport, a differenza di quanto accade nello snowboarding.7,8 A differenza dello sci, non è stata riscontrata nessuna frattura di femore nello snowboarding, così come osservato anche in altri due studi;5,11 l’ipotesi più accreditata è che la velocità, molto più alta nello sci alpino rispetto allo snowboarding, possa aumentare il rischio di fratture femorali.5 Infine, la gravità delle lesioni non è risultata associata al tipo di sport. Alla luce dei risultati del presente studio e di altri presenti in letteratura18-20 è auspicabile che nel prossimo futuro si osservi un aumento dell’utilizzo degli ausili di protezione e un miglioramento della loro efficacia protettiva, al fine di ridurre la gravità delle lesioni. Si ritiene inoltre molto importante l’attivazione di progetti di ricerca, analoghi a quello finanziato della Commissione europea,21 per sorvegliare e monitorare la situazione relativa agli incidenti sulla neve, con lo scopo primario di adottare misure efficaci di prevenzione e di riduzione del rischio.

Conflitti di interesse: nessuno.

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