Articoli scientifici
29/11/2021

Gli infortuni in itinere a piedi: un rischio al femminile

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INTRODUZIONE: nella letteratura si rilevano pochi lavori che affrontano il problema degli infortuni femminili, anche quelli più frequenti nel genere femminile, come gli infortuni in itinere.
OBIETTIVI: questo studio vuole analizzare le cause della maggiore frequenza degli infortuni in itinere senza il coinvolgimento di veicoli nel genere femminile.
DISEGNO: analizzare la differenza di genere e le caratteristiche degli infortuni «in itinere senza mezzo di trasporto» accertati positivi nella banca dati Inail degli ultimi cinque anni disponibili (2014-2018). 
SETTING E PARTECIPANTI: gli assicurati e gli infortunati Inail del quinquennio nel settore industria-servizi.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di infortuni per genere, tassi di incidenza e loro rapporto, odds ratio.
RISULTATI: negli ultimi cinque anni, sono stati riconosciuti dall’Inail 43.122 infortuni «in itinere senza mezzo di trasporto» tra le femmine e 19.500 tra i maschi. Questi infortuni risultano essere tre volte più frequenti nel genere femminile (IR 3,24; IC95% 3,19-3,30), con un’incidenza crescente nei cinque anni di osservazione e per età. Le evidenze mostrano che le femmine, in particolare le addette alle pulizie, alla cura, le postine e le impiegate della pubblica amministrazione, si infortunano maggiormente andando al lavoro, in inverno, il lunedì, nelle regioni del Nord-Ovest e Isole, soprattutto nelle età meno giovani (≥50: IR 5,58; IC95% 5,44-5,73). Le donne presentano un rischio più elevato per l’arto inferiore e per le fratture, in particolare del polso, gomito e piede; i maschi per le sedi mano, torace, ginocchio. La diversa esposizione femminile, insieme alle differenti dinamiche nella caduta, possono spiegare l’incidenza elevata per sede e gravità nel genere femminile. 
CONCLUSIONI: lo studio mostra l’incidenza elevata tra le lavoratrici degli infortuni in itinere a piedi, che possono contribuire al burden delle malattie muscolo-scheletriche nella popolazione femminile italiana, ipotizzando le principali cause.

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