Articoli scientifici
28/03/2019

Follow-up della coorte dei lavoratori esposti ad arsenico nel petrolchimico di Manfredonia

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INTRODUZIONE: nel 1976, a causa di un’esplosione nel reparto fertilizzanti del petrolchimico di Manfredonia, furono emesse oltre 10 tonnellate di arsenico che contaminarono la fabbrica e il territorio circostante. Ne seguì un processo, svoltosi alla fine degli anni Novanta, nell’ambito del quale fu condotto uno studio di coorte sui lavoratori presenti nell’impianto nel periodo successivo all’incidente e addetti alle opere di disinquinamento.
OBIETTIVI:
aggiornare la mortalità della coorte dei lavoratori reclutata ai fini del processo e fornire i risultati salienti.
METODI:
per l’aggiornamento dello stato in vita, sono state seguite procedure differenziate per lavoratori residenti e non residenti a Manfredonia. Sono stati calcolati rapporti standardizzati di mortalità (SMR) con intervalli di confidenza al 95% (IC95%), stratificati secondo il settore lavorativo (urea, caprolattame e appalto). Ai fini del confronto interno, sono stati usati modelli di regressione di Cox e calcolati gli hazard ratio (HR), assumendo i lavoratori del settore caprolattame come categoria di riferimento.
RISULTATI:
la coorte era composta da 1.467 lavoratori, dei quali 114 deceduti al follow-up precedente. Dei 728 residenti a Manfredonia al 2001, sono state identificate 619 persone ancora in vita e 99 decedute. Dei 625 non residenti, 508 sono risultati vivi e 93 deceduti. Su un totale di 306 decessi, per 285 casi è stata individuata la causa. I lavoratori delle ditte dell’appalto presentano uno standardised mortality ratio (SMR) statisticamente significativo per tumore polmonare (SMR: 1,26; IC95% 1,05-1,54) e HR statisticamente significativi per la mortalità generale (HR: 2,3; IC95% 1,1-4,9). I lavoratori residenti a Manfredonia presentano, rispetto ai non residenti, rischi più elevati per tumore polmonare (HR: 2,3; IC95%: 1,1-4,9).
CONCLUSIONE: i lavoratori maggiormente esposti ad arsenico nelle fasi di disinquinamento presentano incrementi di rischio di mortalità generale rispetto ai meno esposti e incrementi di rischio di tumore polmonare rispetto alla popolazione generale.

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