Articoli scientifici
24/04/2018

Fattori di rischio comportamentali all’Aquila 3-5 anni dopo il terremoto del 2009

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OBIETTIVI: valutare l’impatto a lungo termine del terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009 sulla salute della popolazione.
DISEGNO, SETTING E PARTECIPANTI: tre successive indagini sono state eseguite su campioni della popolazione di 18-69 anni residente all’Aquila e negli altri comuni colpiti dal sisma. I dati, sulla qualità della vita relativa alla salute, i disturbi depressivi, i comportamenti a rischio e l’adozione di misure di prevenzione sono stati raccolti attraverso interviste telefoniche nel 2007-2008, nel 2010 e nel 2011-2014.
RISULTATI: la prevalenza di persone che dichiarano difficoltà economiche è aumentata dopo 3-5 anni dal terremoto (8% nel 2010 vs. 14% nel 2011-2014). Ciononostante, la qualità della vita relativa alla salute è migliorata (riduzione di giorni in cattiva salute fisica o psichica: in media, da 7 giorni nel 2010 a 5 giorni nel 2011-2014) e la frequenza di disturbi depressivi si è ridotta fino a raggiungere i livelli medi nazionali (16% nel 2010 vs. 7% del 2011-2014). L’inattività fisica, grave conseguenza della prima fase del periodo post-sisma, è meno frequente (39% nel 2010 vs. 27% nel 2011-2014), senza raggiungere i livelli, più bassi, registrati prima del sisma. La prevalenza di fumatori (34%) e del consumo di alcol a rischio (21%), in aumento rispetto al 2010) è elevata, soprattutto tra i giovani adulti.
CONCLUSIONI: dopo 3-5 anni dal terremoto dell’Aquila, rispetto al 2010 la qualità della vita relativa alla salute è migliorata (tranne che nelle persone con almeno una malattia cronica) e la frequenza di sintomi depressivi si è ridotta, segno di un recupero da disturbi conseguenti al terremoto, nonostante le difficoltà economiche siano aumentate. D’altra parte, esistono elementi di criticità, come le minacce allo stato di salute rappresentato dall’elevata prevalenza di fumatori e di consumo di bevande alcoliche al di fuori dei pasti, soprattutto fra i giovani, e dall’inattività fisica che resta molto frequente, in particolare tra gli anziani, anche se minore rispetto al 2010. Infine, esistono margini di miglioramento nell’adesione a misure di prevenzione e agli screening oncologici e migliora l’adozione dei dispositivi di sicurezza stradale.

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