Esposizione di lungo periodo all’inquinamento atmosferico e incidenza di malattia coronarica acuta e ictus nella rete degli studi longitudinali metropolitani: il progetto BIGEPI
Obiettivi: valutare la potenzialità dell’utilizzo degli studi longitudinali metropolitani (SLM) per lo studio dell’associazione tra l’esposizione cronica all’inquinamento atmosferico e l’incidenza di eventi coronarici acuti e ictus.
Disegno: coorte chiusa.
Setting e partecipanti: soggetti con età ≥30 anni, censiti e residenti nel 2011 in 5 città (Torino, Bologna, Roma, Brindisi, Taranto). Le concentrazioni annuali di particolato (PM10 e PM2,5), biossido di azoto (NO2) e ozono (O3) estivo (annuale a Taranto e Brindisi), stimate attraverso modelli satellitari (Torino, Bologna, Roma) oppure fotochimici (Taranto e Brindisi) con risoluzione spaziale di 1 km2, sono state assegnate agli indirizzi di residenza al censimento.
Principali misure di outcome: sono state indagate l’incidenza di eventi coronarici acuti (CHD) e l’incidenza di ictus fino al 31.12.2018 (2019 a Bologna). Gli Hazard Ratios (HRs), stimati tramite modelli di Cox per ciascuna città, aggiustando progressivamente per covariate individuali e di area, sono stati combinati con tecniche di metanalisi a effetti casuali.
Risultati: sono stati osservati complessivamente 71.872 eventi di CHD e 43.884 ictus, in quasi 18 milioni di anni-persona. La metanalisi non ha messo in luce associazioni tra le esposizioni indagate e l’incidenza di CHD e ictus, se non per incrementi nell’incidenza di CHD associata all’esposizione a O3 estivo (HR di 1,034 per 5 μg/m3). Alcune associazioni positive emergono in città specifiche (su entrambi gli esiti a Brindisi per PM10 e a Taranto per NO2, su ictus a Roma per PM2,5 e PM10), sebbene non risultino sempre significative.
Conclusioni: gli SLM sono uno strumento di grande potenzialità per lo studio comparativo degli effetti sulla salute a medio-lungo termine dell’inquinamento atmosferico. Il loro ulteriore sviluppo (con diverse definizioni di esposizione, esiti, caratteristiche delle aree urbane ed estensione ad altri SLM) potrà renderli strumenti ancora più validi per il monitoraggio e la programmazione di interventi di sanità pubblica.