Disuguaglianze regionali e socioeconomiche nella cessazione del fumo in Italia, 2014-2017
OBIETTIVI: studiare le differenze regionali dei tentativi di smettere di fumare e dei successi (astinenza >6 mesi) in relazione allo stato socioeconomico, al numero di sigarette fumate (sig/die) e ai metodi per smettere in un campione rappresentativo della popolazione residente in Italia.
DISEGNO: inchiesta trasversale.
SETTING E PARTECIPANTI: nel periodo 2014-2017, il sistema di sorveglianza PASSI ha fornito i dati di 35.157 fumatori e, tra questi, 13.130 hanno fatto >1 tentativo di smettere nell’anno precedente, di cui 1.176 con successo.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: percentuale di fumatori che tentano di smettere; percentuale di successi.
RISULTATI: il 35% dei fumatori ha fatto >1 tentativo di smettere di fumare; quelli con molte difficoltà economiche o residenti al Nord sono più propensi a provare, mentre i forti fumatori lo sono meno. Il 10% dei tentativi ha avuto successo: dal 6% in Campania e Abruzzo al 17% in provincia di Bolzano. I forti fumatori hanno più probabilità di riuscire rispetto a chi fuma <20 sig/die. Chi ha molte difficoltà economiche ha la probabilità più bassa di smettere (7%), senza differenze per regione, istruzione, metodo utilizzato. Chi non ha difficoltà economiche ha più successo (12%) e il successo è concentrato nel Nord, in Toscana, Marche, Lazio e Puglia rispetto a gran parte del Sud; tra chi ha istruzione più elevata e tra chi ha utilizzato metodi tradizionali rispetto a chi ha usato sigaretta elettronica o ha smesso da solo.
CONCLUSIONI: in tutta Italia, si riscontrano difficoltà nello smettere di fumare in chi ha problemi economici; in chi, invece, non ha problemi economici, si osservano difficoltà in particolare in chi risiede Umbria e nella maggior parte del Sud. Le regioni del Centro-Nord sono in una fase più avanzata nell’epidemia da tabacco e/o hanno sviluppato maggiormente interventi specifici di contrasto al tabagismo nei propri piani di prevenzione regionali. Alcune misure non ancora sviluppate potrebbero promuovere la cessazione nel Sud e nelle classi meno abbienti: rimborsabilità dei trattamenti, Quitline con piattaforma web, applicazione sul cellulare, messaggi di testo, offerta sistematica di cessazione per pazienti afferenti a strutture sanitarie.