Differenze nella copertura vaccinale antinfluenzale tra sottogruppi di immigrati adulti residenti in Italia a rischio di complicanze (2012-2013)
OBIETTIVI: valutare le differenze di copertura vaccinale antinfluenzale (CVaI) tra gli immigrati a rischio di complicanze in funzione della loro area di origine e durata di soggiorno in Italia.
DISEGNO: studio osservazionale trasversale condotto sul campione di cittadini stranieri incluso nell’indagine sulle condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari della popolazione residente in Italia (Istituto nazionale di statistica, 2012- 2013).
SETTING E PARTECIPANTI: analisi condotta su 885 stranieri adulti (≥18 anni) a rischio di complicanze per influenza (anziani ≥65 anni e persone affette da specifiche malattie croniche).
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: rapporti della CVaI (RCVaI) tra immigrati di lunga permanenza (≥10 anni) e immigrati recenti (<10 anni) e tra immigrati non africani e immigrati africani aggiustati per caratteristiche demografiche e socioeconomiche e livello di utilizzo dei servizi sanitari.
RISULTATI: la CVaI tra gli immigrati è risultata pari al 15,6%, significativamente superiore tra gli immigrati di lunga permanenza (18,3%) rispetto agli immigrati recenti (10,2%) (RCVaI: 1,79; IC95% 1,21-2,66), e tra gli immigrati non africani (17,1%) rispetto a quelli africani (9,4%) (RCVaI: 1,82; IC95% 1,04-3,17). Aggiustando per le differenze demografiche, socioeconomiche e nel livello di utilizzo dei servizi sanitari tra i sottogruppi confrontati, la differenza di CVaI rispetto alla durata di permanenza appare notevolmente ridotta (RCVaI: 1,41; IC95% 0,94-2,10), mentre la riduzione della differenza di CVaI rispetto all’area di provenienza appare meno rilevante (RCVaI: 1,66; IC95% 0,95-2,91).
CONCLUSIONI: le caratteristiche demografiche e socioeconomiche e il livello di utilizzo dei servizi sanitari spiegano parte della differenza di CVaI tra i sottogruppi confrontati, in particolare quella tra gli immigrati recenti e di lunga permanenza. La differenza di CVaI tra gli immigrati africani e quelli provenienti da altre aree rimane invece piuttosto pronunciata anche dopo aver controllato l’analisi per questi fattori. Questo suggerisce che la CVaI, specialmente tra gli immigrati africani, sia influenzata da altre barriere informali, quali quelle culturali e linguistiche, che dovrebbero essere considerate nella pianificazione di efficaci strategie di accesso alla vaccinazione.