Decessi per suicidio in pazienti con tumore
Obiettivo: valutare l’eccesso di rischio di decesso per suicidio in un’ampia casistica di pazienti oncologici e in particolare in un sottogruppo a recente diagnosi.
Disegno: studio osservazionale di coorte.
Setting e partecipanti: studio di popolazione condotto su 136.105 pazienti definiti dal registro tumori della regione Toscana, diagnosticati nel periodo 1985-2005, di cui 42.321 con diagnosi 2000-2005.
Principali misure di outcome: rapporti standardizzati di mortalità (SMR) per suicidio per sesso, età, prognosi del tumore, tempo dalla diagnosi e periodo di incidenza, calcolati rispetto alla popolazione generale.
Risultati: i decessi per suicidio hanno rappresentato lo 0,2% del totale dei decessi nella coorte di pazienti oncologici. I casi incidenti nel periodo 1985-2005, mostrano un SMR complessivo di 1,47 (p<0,05), più elevato per gli uomini (SMR=1,50), nelle età superiori ai 54 anni, per i tumori a prognosi infausta (SMR=2,27), particolarmente elevato nel primo anno dopo la diagnosi (SMR=2,87) ma anche negli anni immediatamente successivi. La casistica più recente mostra un SMR=1,19 (n.s.), conferma l’incremento dell’eccesso di rischio per i pazienti di età 55-64 anni (SMR=2,27), per le sedi tumorali a peggior prognosi (SMR=3,23) e nel primo anno dopo la diagnosi (SMR=2,64). L’eccesso di rischio nei pazienti oncologici risulta in riduzione statisticamente significativa (p=0,042) nel tempo.
Conclusione: si conferma che il rischio è tendenzialmente aumentato rispetto alla popolazione generale, con valori più elevati per i soggetti di età adulta, per i tumori a peggior prognosi e nel primo anno dopo la diagnosi. L’analisi di trend mostra una tendenza verso la riduzione nel tempo di questo eccesso di rischio. Il concomitante sviluppo nel territorio di una rete di servizi di cure palliative, sia tramite hospice sia tramite servizi domiciliari, è un’ipotesi plausibile di spiegazione di questa riduzione, accanto ad altre che si possono avanzare sempre a livello ecologico. Nonostante il decesso per suicidio fra pazienti oncologici sia un evento raro, gli sforzi per prevenirlo sono a tutt’oggi una priorità sia per la possibile eziologia depressiva del fenomeno sia per i suoi effetti sui familiari e sull’intero sistema sanitario.