Barriere e facilitatori per l’attività fisica in soggetti sedentari residenti in un quartiere svantaggiato italiano
OBIETTIVI: esplorare quali fattori hanno il significato individuale di barriera o di facilitatore per la pratica di attività fisica (AF) in soggetti sedentari residenti in un quartiere periferico italiano, multietnico e di livello socioeconomico medio-basso.
DISEGNO: qualitativo, fenomenologico descrittivo.
SETTING E PARTECIPANTI: lo studio è stato realizzato a Ponte Lambro, quartiere della periferia Sud-Est milanese. Fra i primi 260 soggetti inclusi in un programma di prevenzione cardiovascolare primaria dedicato a questa comunità (denominato ProSALUTE), sono stati identificati 63 cittadini sedentari. Di essi, 45 sono stati selezionati tramite campionamento propositivo e 24 hanno partecipato allo studio.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: ⢠analisi qualitativa dei contenuti di interviste semi-strutturate condotte attraverso colloquio motivazionale; ⢠analisi dei valori personali rilevati tramite carte dei valori.
RISULTATI: i fattori riferiti durante i colloqui sono stati esterni (supporto sociale, ambiente e strumenti) e interni o personali (stato di salute, fiducia in sé e negli effetti benefici dellâazione, aspetti psicologici). Per ognuno di questi fattori, sono state riconosciute barriere o facilitatori a seconda del significato espresso. I valori personali maggiormente scelti (salute, famiglia, piacere, forza e autonomia) hanno avuto buona concordanza con i contenuti espressi nei dialoghi.
CONCLUSIONE: distinte barriere e facilitatori allâAF sono identificabili tra i significati espressi dai sedentari residenti in un contesto svantaggiato. Questi possono rappresentare target di intervento socioambientale o personale per la promozione di uno stile di vita attivo.