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30/03/2022

Applicazione di un algoritmo per la validazione dei casi di malformazione congenita provenienti dal flusso delle schede di dimissione ospedaliera

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OBIETTIVI: valutare e validare l’adozione di un algoritmo per l’identificazione della casistica dei nati con malformazioni congenite (MC) per migliorare le performance del Registro delle malformazioni congenite siciliano.
DISEGNO: è stato utilizzato un algoritmo per l’identificazione dei nati con malformazioni congenite su di un campione di schede di dimissione ospedaliera (SDO) con codice ICD-9-CM compreso tra 740-759 su una qualsiasi delle diagnosi entro il primo anno di vita, insieme a un campione di nati sani pari al 5% del totale dei nati nello stesso arco temporale. I casi identificati sono stati sottoposti alla verifica delle cartelle cliniche.
SETTING E PARTECIPANTI: il campione analizzato ha riguardato 4.271 eventi relativi al periodo tra giugno 2013 e dicembre 2014 e 3.993 SDO senza alcun codice di MC (5% del volume complessivo dei nati nello stesso periodo).
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: valore predittivo positivo (VPP) e valore predittivo negativo (VPN) del confronto tra esito dell’algoritmo e verifica della cartella clinica.
RISULTATI: sono state identificate 4.271 schede riferibili a potenziali malformazioni e relative a 3.381 soggetti nati nel territorio siciliano. Considerando le sole schede per le quali è stato possibile verificare le informazioni in cartella clinica (n. 2.720), l’applicazione dell’algoritmo ha portato all’esclusione di 924 casi: di questi, 62 si sono rivelati falsi negativi (VPN: 93,3). I casi validi sono stati 1.179, mentre i casi da validare 617; il confronto tra algoritmo e analisi della cartella clinica ha condotto a un VPP di 91,7 e 72,1, rispettivamente, per i due esiti.
CONCLUSIONI: l’algoritmo utilizzato si è confermato uno strumento utile per l’identificazione delle SDO potenzialmente relative a malformazioni congenite. Complessivamente, l’algoritmo ha fornito un esito concorde con la valutazione della cartella clinica nell’87,4% (2.379) dei casi.

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