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20/10/2009

Andamento nel tempo dell’incidenza dei tumori maligni nei residenti nella Provincia di Trieste sotto i 25 anni d’età, 1972-2003

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Introduzione

Dai primi anni Settanta il Registro tumori della Provincia di Trieste,1 nel 1995 assorbito dal Registro tumori del Friuli-Venezia Giulia,2 ha provveduto alla sorveglianza epidemiologica e alla valutazione dei servizi diagnostico-terapeutici in campo oncologico. Le neoplasie a insorgenza precoce sono sempre state oggetto di sorveglianza particolare e sono state argomento di due studi di epidemiologia descrittiva che hanno abbracciato il periodo 1972-1993. Il primo studio3 ha riguardato i tumori in età pediatrica (0-14 anni), mentre il secondo4 ha trattato le neoplasie negli adolescenti (15-19 anni) e nei giovani adulti (20-24 anni), le quali hanno mostrato maggiori analogie con i tumori infantili che con quelli propri dell’età adulta matura. Il presente studio riporta e analizza l’andamento nel tempo dell’incidenza dei tumori maligni nei soggetti sotto i 25 anni residenti nella Provincia di Trieste tra il 1972 e il 2003.

Materiali e metodi

Il Registro tumori del Friuli-Venezia Giulia2 attinge alle informazioni contenute nelle schede di dimissione ospedaliera, nei referti di anatomia patologica e nei certificati di morte archiviati nella banca dati del Sistema informativo sanitario regionale. L’estrazione iniziale viene eseguita sulla base dei codici dal 140 al 239 della Classificazione internazionale delle malattie-IX revisione e ciascun evento viene ricondotto alla singola persona residente. Su questo insieme di dati, dopo l’esclusione dei casi prevalenti e dei soggetti non residenti rispetto al periodo considerato, è applicato un algoritmo di assegnazione automatica della diagnosi di incidenza neoplastica, sviluppato utilizzando regole di compatibilità fra le diverse diagnosi presenti nelle fonti. I casi rigettati al termine del processo automatizzato sono risolti ricorrendo all’esame diretto delle fonti informative. Anche il Registro tumori della Provincia di Trieste1 operava sull’elenco dei residenti con diagnosi di neoplasia presenti nella banca dati del Sistema informativo sanitario regionale, ma tutte le procedure che portavano all’identificazione dei casi incidenti di tumore maligno venivano espletate attraverso la consultazione diretta delle fonti di informazione. Per questo studio, i nuovi casi di tumore diagnosticati tra il 1° gennaio 1972 e il 31 dicembre 2003 ai residenti nella Provincia di Trieste con meno di 25 anni d’età sono stati estratti dal database del Registro tumori della Provincia di Trieste (periodo 1972-1994) e da quello del Registro tumori del Friuli-Venezia Giulia (periodo 1995-2003). I criteri per la selezione dei casi sono stati i codici topografici, morfologici e di comportamento della Classificazione internazionale dei tumori infantili (terza edizione)5 e le Regole internazionali per i tumori primitivi multipli.6 Un caso di leucemia linfoblastica acuta (LLA) era stato scoperto all’autopsia, mentre non vi erano stati tumori registrati in base al solo certificato di morte. La sede primitiva era nota per ogni neoplasia e la percentuale di casi con verifica microscopica è stata pari al 95% poiché 1 retinoblastoma e 18 tumori del sistema nervoso centrale (SNC) erano stati identificati unicamente attraverso esami radiologici. Le fonti dei denominatori dei tassi d’incidenza sono stati i censimenti degli anni 1981, 1991 e 2001, e gli uffici dell’anagrafe dei comuni della Provincia di Trieste, i quali hanno fornito le stime del numero dei residenti al 31 dicembre di ciascun anno intercensuario.

I tassi rilevati nella Provincia di Trieste sono stati standardizzati per età col metodo diretto7 sulla popolazione italiana al censimento del 1981, in modo da poterli confrontare con i tassi riportati dal Registro dei tumori infantili del Piemonte8 e con quelli pubblicati in una recente monografia sui tumori in età infantile e adolescenziale in Italia.9 L’andamento nel tempo dell’incidenza, espresso come cambiamento percentuale annuo dei tassi, è stato calcolato utilizzando un modello di regressione di Poisson7 avente per covariate l’anno di calendario, il sesso e la classe quinquennale d’età alla diagnosi. Per effettuare le analisi statistiche ci si è avvalsi del programma Stata/SE 8.0 (StataCorp, College Station, TX).

Risultati

Nei bambini (0-14 anni d’età), negli adolescenti (15-19 anni) e nei giovani adulti (20-24 anni) residenti nella Provincia di Trieste tra il 1972 e il 2003 sono stati registrati complessivamente 358 nuovi casi di tumore (tasso standardizzato per età sulla popolazione italiana al censimento del 1981 =177,3 casi all’anno per milione di soggetti; IC 95% 158,7-195,9; tassomaschi/tassofemmine=1,0), di cui 168 diagnosticati in età 0-14 anni (tasso standardizzato =159,2; IC 95% 135,1-183,3; tassomaschi/tassofemmine=1,0) e 190 in età 15-24 anni (tasso standardizzato =202,0; IC 95% 173,0-231,0; tassomaschi/tassofemmine=1,1). La tabella 1 mostra i tassi d’incidenza disaggregati per classe d’età, categoria diagnostica e sesso. I tipi istologici più frequenti sono stati: nei bambini, la LLA (tasso standardizzato =40,0; IC 95% 27,8-52,2; 42 casi), l’astrocitoma (tasso standardizzato =18,9; IC 95% 10,727,1; 20 casi) e il nefroblastoma (tasso standardizzato =11,2; IC 95% 4,9-17,5; 12 casi); negli adolescenti e nei giovani adulti, il linfoma di Hodgkin (LH) (tasso standardizzato =33,0; IC 95% 21,2-44,8; 31 casi), il melanoma maligno della cute (tasso standardizzato =31,2; IC 95% 20,0-42,4; 30 casi) e il carcinoma basocellulare della cute (tasso standardizzato =17,4; IC 95% 8,8-26,0; 16 casi). La tabella 2 riporta i tassi d’incidenza standardizzati delle neoplasie in età 0-24 anni nei periodi 1972-1987 e 1988-2003, nonché il cambiamento percentuale annuo (CPA) dei tassi grezzi tra il 1972 e il 2003 per le classi d’età 0-14 e 15-24 anni. L’incidenza in età 0-24 anni per tutti i tumori nel loro complesso ha mostrato un incremento annuo del 3,5% (IC 95% 2,3%-4,7%) e l’aumento è stato più marcato nelle femmine (CPA =5,0%; IC 95% 3,2%-6,7%) rispetto ai maschi (CPA =2,1%; IC 95% 0,5%-3,7%). Tra le categorie diagnostiche, gli incrementi più elevati sono stati osservati per la categoria dei «Carcinomi e altri tumori maligni epiteliali» (CPA =6,8%; IC 95% 4,1%-9,6%), in particolare melanomi e carcinomi della cute (CPA =8,2%; IC 95% 4,6%-11,8%), per i linfomi (CPA =3,9%; IC 95% 1,0%-7,0%), segnatamente gli LH (CPA =5,6%; IC 95% 1,8%-9,6%), e le neoplasie dell’SNC (CPA =3,1%; IC 95% 0,5%-5,7%).

Nei bambini, il tasso standardizzato per età per tutti i tumori aggregati è passato da 144,9 (IC 95% 115,5-174,3; 94 casi) nel periodo 1972-1987 a 183,3 (IC 95% 141,2-225,4; 74 casi) nel periodo 1988-2003. L’incidenza totale è aumentata del 2,3% all’anno (IC 95% 0,6%-3,9%) tra il 1972 e il 2003. L’incremento annuo statisticamente significativo del tasso dei linfomi (tabella 2) è da ascrivere agli LH (CPA 12,7%; IC 95% 2,6%-23,7%), sebbene questo risultato si basi su solo 7 casi diagnosticati tra il 1980 e il 2003. IL CPA per i linfomi non Hodgkin, invece, è stato pari allo 0,7% (IC 95% -5,3%;7,0%). Viste le sostanziali modifiche a cui è andata incontro nel tempo la classificazione delle neoplasie del sistema emolinfopoietico, si è proceduto all’analisi congiunta dei linfomi non Hodgkin e delle LLA che ha mostrato un CPA dello 0,7% (IC 95% -2,1%;3,5%). Negli adolescenti e nei giovani adulti, il tasso standardizzato totale è salito da 133,5 (IC 95% 102,3-164,7; 71 casi) a 293,5 (IC 95% 239,6-347,4; 119 casi) tra il 1972-1987 e il 19882003. La crescita annua dell’incidenza è stata del 4,8% (IC 95% 3,1%-6,6%). Come illustrato nella tabella 2, gli incrementi più alti sono stati rilevati per la categoria diagnostica «Carcinomi e altri tumori maligni epiteliali» (CPA =7,3%; IC 95% 4,4%-10,4%), segnatamente melanomi e carcinomi della cute (CPA =8,2%; IC 95% 4,5%-12,0%), e per le neoplasie dell’SNC (CPA =6,4%; IC 95% 1,5%-11,5%). Ciascun tasso d’incidenza specifico per età per tutti i tumori aggregati è aumentato nel tempo (figura 1), soprattutto nelle classi 15-19 anni (CPA =4,4%; IC 95% 1,8%-7,1%) e 20-24 anni (CPA =5,1%; IC 95% 2,8%-7,5%). Negli adolescenti, è stato osservato un incremento significativo per i melanomi e carcinomi della cute (CPA =9,9%; IC 95% 3,8%16,4%). Nei giovani adulti, l’incidenza è cresciuta in particolare per i tumori dell’SNC (CPA =9,9%; IC 95% 3,0%17,2%) e per i melanomi e carcinomi della cute (CPA =7,2%; IC 95% 2,6%-11,9%). I tassi specifici per età dei periodi 1972-1987 e 1988-2003 (figura 1) rimangono sostanzialmente invariati anche non tenendo conto degli 8 microadenomi ipofisari scoperti tra il 1985 e il 2003 grazie all’introduzione della tomografia computerizzata e della risonanza magnetica nucleare, e dei 6 melanomi microinvasivi della cute diagnosticati tra il 1987 e il 2003 anche per merito di una più attenta sorveglianza delle lesioni pigmentate della pelle con conseguente anticipazione diagnostica. Dopo l’esclusione dei melanomi microinvasivi e dei microadenomi ipofisari dal computo dei tassi riguardanti il periodo 1972-2003, il CPA per tutti i tumori nel loro complesso è risultato pari al 4,4% sia nella classe d’età 15-19 anni (IC 95% 1,8%-7,2%), sia nella classe 2024 anni (IC 95% 2,1%-6,8%); il CPA per i melanomi e carcinomi della cute è salito al 10,5% (IC 95% 4,1%-17,3%) negli adolescenti ed è sceso al 5,3% (IC 95% 0,6%-10,3%) nei giovani adulti; in questi ultimi il CPA per le neoplasie dell’SNC è sceso al 9,6% (IC 95% 2,0%-17,6%).


Tabella 1. Numero di nuovi casi di tumore e tassi d’incidenza (per milione di anni-persona) specifici per età e standardizzati per età sulla popolazione italiana al censimento del 1981 nei soggetti in età 0-24 anni residenti nella provincia di Trieste tra il 1972 e il 2003, per classe d’età, categoria diagnostica e sesso.
Table 1. Number of new cases of cancer and age-specific and age-standardized (Italian 1981 census population as standard) incidence rates per million person-years among people aged 0-24 years in the province of Trieste, Italy, 1972-2003, by age-group, diagnostic group and sex.


Tabella 2. Numero di nuovi casi di tumore, tassi d’incidenza (per milione di anni-persona) standardizzati per età sulla popolazione italiana al censimento del 1981, e cambiamento percentuale annuo dei tassi grezzi d’incidenza tra i soggetti in età 0-24 anni residenti nella Provincia di Trieste negli anni 1972-2003, per classe d’età e periodo di diagnosi.
Table 2. Number of new cases of cancer, age-standardized incidence rates (Italian 1981 census population as standard) per million person-years, and annual percent change in the crude incidence rates among people aged 0-24 years in the province of Trieste, Italy, 1972-2003, by age-group and period of diagnosis.


Figura 1. Tassi d’incidenza specifici per età per tutti i tumori aggregati nei residenti nella Provincia di Trieste sotto i 25 anni nei periodi 1972-1987 e 1988-2003.
Figure 1. Age-specific incidence rates of cancer among 0-24-year-old residents of the province of Trieste, Italy, in 1972-1987 and 1988-2003.

Discussione

I dati di incidenza presentati in questo studio sono stati raccolti dal Registro tumori della Provincia di Trieste nel periodo 1972-1994 e dal Registro tumori del Friuli-Venezia Giulia nel periodo 1995-2003. Riteniamo che il grado di completezza nell’accertamento dei casi non differisca tra i due registri poiché entrambi, pur operando con metodologia diversa, si sono avvalsi delle medesime fonti informative. La qualità dei dati si è mantenuta elevata durante l’intero periodo considerato; infatti, nessun caso era stato registrato sulla base del solo certificato di morte e la sede primitiva era nota per tutti i tumori. Inoltre, dei 252 casi identificati dal Registro tumori della Provincia di Trieste e dei 106 accertati dal Registro tumori del Friuli-Venezia Giulia, rispettivamente il 94% e il 97% era corredato di verifica microscopica. L’incidenza delle neoplasie in età pediatrica sta mostrando nel tempo un andamento in crescita, come è emerso da ricerche su larga scala condotte in Europa10 (incremento annuo dell’1,1% nel periodo 1978-1997) e negli Stati Uniti11 (incremento annuo dello 0,6% nel periodo 1975-2005). Tale andamento è stato osservato anche nelle due aree italiane dove la registrazione dei tumori infantili è attiva da più tempo: il Piemonte,8 in cui l’incidenza totale ha mostrato un CPA dell’1,3% (IC 95% 1,0%-1,6%) tra il 1967 e il 2001, e la Provincia di Trieste, con un significativo aumento annuo del 2,3% nel periodo 1972-2003. In Piemonte sono stati osservati incrementi significativi per i tumori delle cellule germinali (CPA =3,0%; IC 95% 0,8%-5,3%), le neoplasie dell’SNC (CPA =2,3%; IC 95% 1,6%-3,1%), in particolare gli ependimomi (CPA =6,5%; IC 95% 4,0%-9,0%) e gli astrocitomi (CPA =3,8%; IC 95% 2,5%-5,0%), i tumori del sistema nervoso simpatico (CPA =2,3%; IC 95% 1,0%-3,5%) e le leucemie (CPA =1,0%; IC 95% 0,4%-1,6%), segnatamente le LLA (CPA =1,2%; IC 95% 0,2%-2,3%). Nella Provincia di Trieste, invece, gli LH (CPA =12,7%) costituiscono l’unica categoria diagnostica che ha mostrato un incremento statisticamente significativo dell’incidenza, seppur basato su un numero molto piccolo di casi. In Piemonte, il tasso degli LH è cresciuto in modo significativo nei maschi (CPA =2,4%; IC 95% 0,4%-4,4%). Un recente studio dell’Associazione italiana registri tumori,9 effettuato aggregando i dati dei registri di Ferrara, Firenze e Prato, Genova, Latina, Marche, Modena, Parma, Piemonte, Ragusa, Romagna, Varese e Veneto, ha rilevato una crescita annua dell’incidenza totale delle neoplasie infantili pari al 2,0% (IC 95% 1,3%-2,8%) nel periodo 1988-2002. L’aumento è risultato significativo per i linfomi (CPA =4,6%; IC 95% 2,6%-6,6%), in particolare gli LH (CPA =6,3%; IC 95% 3,1%-9,7%), i tumori renali (CPA =3,6%; IC 95% 0,1%-7,2%), le neoplasie del sistema nervoso simpatico (CPA =3,4%; IC 95% 0,6%-6,3%), i tumori dell’SNC (CPA =2,0%; IC 95% 0,2%-3,7%) e le leucemie (CPA =1,6%; IC 95% 0,3%-2,9%), segnatamente le LLA (CPA =1,8%; IC 95% 0,4%-3,4%). Il presente lavoro evidenzia anche un aumento annuo statisticamente significativo dell’incidenza totale delle neoplasie maligne nella fascia d’età 15-19 anni (CPA =4,4%) e 20-24 anni (CPA =5,1%) nella Provincia di Trieste tra il 1972 e il 2003. In particolare sono cresciuti il tasso dei melanomi e carcinomi cutanei in entrambe le classi d’età (CPA15-19 =9,9%; CPA20-24=7,2%) e il tasso delle neoplasie dell’SNC nei giovani adulti (CPA =9,9%). I dati concernenti l’età adolescenziale si accordano con quanto rilevato nel sud dell’Europa,12 dove l’incidenza per tutti i tumori nel loro complesso è cresciuta del 2,42% all’anno (IC 95% 1,46%-3,39%) nel periodo 1978-1997. Lo studio europeo ha messo in luce un significativo incremento annuo per le seguenti categorie diagnostiche: carcinomi e altri tumori maligni epiteliali (CPA =3,1%), specialmente melanomi (CPA =4,1%) e carcinomi della tiroide (CPA =2,5%); linfomi (CPA =3,0%), in particolare LH (CPA =3,5%); tumori delle cellule germinali (CPA =2,5%), segnatamente quelli delle gonadi (CPA =2,5%); neoplasie dell’SNC (CPA =1,7%), in particolare astrocitomi (CPA =2,3%); leucemie linfatiche (CPA =1,9%). Negli Stati Uniti, l’incidenza totale negli adolescenti e nei giovani adulti è aumentata in modo significativo rispettivamente dello 0,5% e dello 0,8% all’anno tra il 1976 e il 2005.11 I tumori il cui tasso è cresciuto maggiormente sono stati i melanomi e carcinomi della cute (CPA15-19 =1,3%; CPA20-24=1,6%), le leucemie (CPA15-19 =1,0%; CPA20-24 =1,1%), i tumori delle cellule germinali (CPA15-19 =1,0%; CPA20-24 =0,8%). Inoltre, è aumentato negli adolescenti il tasso dei carcinomi di tutte le sedi tranne la cute (CPA =0,7%), e nei giovani adulti il tasso dei tumori maligni ossei (CPA =1,7%) e delle neoplasie dell’SNC (CPA =0,9%). In conclusione, riteniamo che l’aumento dell’incidenza descritto in questo lavoro non sia stato influenzato dal diverso modo di operare dei due registri che si sono succeduti nella Provincia di Trieste. Al contrario, pensiamo che tale andamento temporale possa essere stato influenzato dal piccolo numero di casi accertati e, marginalmente, dal miglioramento delle tecniche diagnostiche; tuttavia, non si può escludere che esso sia reale. Data la rilevanza dell’incremento osservato e dal momento che resta ancora esiguo il numero dei fattori ereditari e ambientali per i quali è stata accertata l’associazione con i tumori che insorgono in giovane età,13-15 è imperativo proseguire nella sorveglianza epidemiologica e nella conduzione di studi analitici al fine di giungere a un’efficace prevenzione primaria.

Conflitti di interesse: nessuno.

Ringraziamenti: si ringrazia la dott.ssa Angela De Paoli (IRCCS CRO, Aviano) per il contributo all’analisi statistica. Questa ricerca ha fruito di un finanziamento da parte dell’Associazione genitori malati emopatici neoplastici, Friuli-Venezia Giulia.

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