Aeroporti e qualità dell’aria: una sintesi critica della letteratura scientifica
È stata redatta una sintesi della letteratura scientifica relativa all’impatto delle attività aeroportuali sulla qualità dell’aria ambiente che vuole mettere in luce le novità introdotte dagli studi degli ultimi anni, presentare le conoscenze che emergono grazie all’uso di nuove metriche e allo sviluppo di metodi semiempirici di analisi e mostrare le questioni ancora aperte.
Le campagne di monitoraggio, opportunamente integrate con le informazioni ottenute da modelli deterministici ed empirici, permettono di stimare i livelli di inquinamento, la variabilità spazio-temporale e il contributo relativo delle diverse sorgenti.
Dagli studi emerge che il contributo degli aeroporti non è trascurabile, sebbene in molti casi non risulti dominante rispetto alle altre sorgenti contemporaneamente presenti, ed è osservabile in un raggio ridotto a 2-3 km dal sedime, con ampia variabilità spaziale.
Il contesto specifico in cui l’aeroporto si colloca e i volumi di traffico aereo sono elementi decisivi sull’impatto potenziale dell’infrastruttura e i risultati delle valutazioni sono difficilmente esportabili.
Le sorgenti aeroportuali si caratterizzano per modalità non comuni di emissione di inquinanti gassosi (ossidi di azoto, ossidi di zolfo, monossido di carbonio), composti organici volatili e materiale particolato (in particolare le emissioni in fase di decollo); le misure ad alta risoluzione temporale evidenziano caratteristiche uniche in relazione alla dispersione e alla trasformazione chimico-fisica degli inquinanti che gli strumenti di monitoraggio routinario non possono evidenziare adeguatamente. Avendo come obiettivo la valutazione dell’esposizione della popolazione residente in prossimità degli aeroporti, questi aspetti non possono essere trascurati.