E&P 2014, 38 (3-4) maggio-agosto

Scienza e diritto in tribunale

Mariachiara Tallacchini

Nelle società basate sulla conoscenza la scienza e il diritto rappresentano i principali creatori di regole e ordine. Le relazioni tra conoscenze e norme sono particolarmente delicate negli ambiti in cui l’incertezza scientifica e la causalità probabilistica sono più frequentemente coinvolte, come ambiente e salute.
La decisione del Tribunale di Firenze – presa qui in esame – ha a che fare con le correlazioni incerte tra PM10 e salute.
Questo caso penale coinvolge alcuni amministratori pubblici della Regione Toscana, accusati di non aver adottato misure adeguate a mantenere i livelli di PM10 nei limiti stabiliti dalla direttiva europea 2008/50/EC sulla qualità dell’aria. Nell’argomentare l’infondatezza delle accuse, il tribunale, se da un lato invoca la validità della scienza, dall’altro sceglie deliberatamente le prove scientifiche a sostegno di ben precise implicazioni giuridiche. Le condizioni meteorologiche vengono considerate l'unico determinante degli alti livelli di PM10; la loro incertezza è inquadrata come imprevedibilità e non governabilità assolute; ne consegue la non responsabilità.
Il concetto di coproduzione viene utilizzato come strumento critico per mettere a nudo le complesse relazioni tra scienza e diritto mostrando che concetti giuridici e scientifici si generano e si influenzano a vicenda anche quando la legge dichiara di basarsi sulla scienza in modo neutrale e oggettivo.