E&P 2022, 46 (4) luglio-agosto Suppl. 1

Mortalità per COVID-19 nella popolazione immigrata in sette Regioni italiane da inizio pandemia a metà luglio 2021

Chiara Di Girolamo, Letizia Bartolini, Letizia Bartolini, Alessandra Vincenza Allotta, Laura Cacciani, Achille Cernigliaro, Achille Cernigliaro, Anteo Di Napoli, Nicola Gennaro, Olivia Leoni, Giovanni Maifredi, Raffaella Rusciani, Francesco Profili, Teresa Spadea, Francesco Vairo, Manuel Zorzi, Martina Ventura, Nicola Caranci, Gruppo di lavoro INMP Covid19 e immigrati

OBIETTIVI: quantificare la variabilità della mortalità per COVID-19 dall’inizio della pandemia fino a metà luglio 2021, in relazione alla condizione di immigrato e distintamente per Regione e periodo.
DISEGNO: studio osservazionale di incidenza.
SETTING E PARTECIPANTI: la popolazione in studio è costituita dai residenti a inizio 2020 in sette Regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia) di età ≤74 anni.
PRINCIPALI MISURE DI OUTOCME: frequenze assolute dei decessi avvenuti nei soggetti positivi al SARS-CoV-2, tassi grezzi e standardizzati (standard: popolazione italiana a inizio 2020) e rapporti tra tassi di mortalità (ottenuti tramite modelli di Poisson) per status di immigrato, distinti per genere, Regione di residenza e periodo. Il periodo in studio è stato suddiviso in 5 sottoperiodi: 22.02.2020-25.05.2020, 26.05.2020-02.10.2020, 03.10.2020-26.02.2021, 27.02.2021-16.07.2021.
RISULTATI: lo studio include più di metà della popolazione italiana e la maggior parte degli immigrati, che hanno una struttura per età più giovane e subiscono un minor numero relativo di decessi per COVID-19. Le morti tra i soggetti positivi variano molto tra Regioni e periodi; i tassi standardizzati fanno rilevare nel tempo incrementi cospicui tra gli immigrati. I rapporti tra tassi mostrano eccessi tra i maschi immigrati nel terzo periodo (MRR: 1,46; IC95% 1,30-1,65) e nel quarto periodo (MRR: 1,55; IC95% 1,34-1,81), mentre tra le femmine nel terzo periodo vi è una indicazione di minor rischio (MRR: 0,79; IC95% 0,65-0,97) e nel quarto di maggior rischio (MRR: 1,46; IC95% 1,21-1,77). Infine, l’effetto risulta modificato dalla Regione di residenza sia nel terzo sia nel quarto periodo per i maschi e solo nel quarto periodo per le femmine.
CONCLUSIONI: i rischi di mortalità prematura per COVID-19 risultano legati allo status di immigrato e con un’intensità variabile per genere, Regione e periodo. Strumenti di prevenzione, diagnosi e presa in carico precoce più accessibili possono supportare le comunità di immigrati nel gestire i fattori di rischio legati alla diffusione delle infezioni, in particolare per contrastare una loro evoluzione in esiti di malattia più gravi.