Presidente del Consiglio dei Ministri
Ministro della Salute
Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica
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Lettera aperta: perché ci opponiamo all’attacco alla proposta di Direttiva sulla qualità dell’aria presentata dalla Commissione Europea da parte delle Regioni della Pianura Padana e chiediamo l’immediato ritiro di tale iniziativa.

La posizione delle Regioni del bacino Padano

Il 17 maggio l’ANSA riportava che le “le Regioni italiane sono all'attacco della Direttiva UE sulla qualità dell'aria: - Quattro regioni italiane sono pronte alla controffensiva sulla revisione della direttiva UE sulla qualità dell'aria. Con una posizione comune, Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, insieme alle altre Regioni europee della Air Quality Initiative come Catalogna, Comunità di Madrid, Stiria e alcune province olandesi, chiedono obiettivi ambiziosi ma realistici con scadenze e misure fattibili, flessibilità che tenga conto delle caratteristiche specifiche delle Regioni e una migliore integrazione tra tutte le politiche dell'Ue che influiscono sulla qualità dell'aria. Il documento congiunto sarà presentato al Parlamento europeo il 24 maggio alla presenza dei tre presidenti Attilio Fontana, Alberto Cirio e Luca Zaia”.

La nostra posizione

In sintesi, i governatori delle regioni padane chiedono dei valori limite degli inquinanti meno stringenti rispetto a quanto proposto dalla UE, una deroga temporale e una condivisione delle responsabilità che non vogliono sostenere. I governatori ritengono in pratica che i provvedimenti di tutela della salute possano costituire una minaccia per l’economia e l’industria.

In qualità di medici ed esperti di discipline che si occupano del tema ambiente e salute crediamo si tratti di un’iniziativa irrispettosa del contesto europeo e della discussione tecnica in corso sulla proposta di Direttiva, che presume di basarsi su dati migliori e più aggiornati di quelli della Commissione, che è ingannevole laddove riporta come tutela del bene comune ciò che è, invece, il tentativo di mantenere il livello di inadeguatezza delle azioni messe in atto sino ad oggi boicottando il processo legislativo a livello nazionale ed europeo. Ogni ulteriore flessibilità e deroga nell’attuazione di misure, anche radicali ove necessario, per la riduzione delle emissioni di inquinanti non fa altro che aggravare i danni per la salute dei cittadini in termini di malattia e morte, acuire la crisi ambientale, quella del clima e degli eventi estremi che ne derivano e aumentare in modo insostenibile i costi sanitari (pandemie comprese) e i danni conseguenti agli eventi estremi (alluvioni, siccità, frane etc.). Infatti, è bene sottolineare che lo studio di impatto sui cui la proposta della Commissione Europea si basa, chiaramente dimostra che per tutte le opzioni considerate, inclusa quella selezionata, “i benefici netti complessivi dell’iniziativa sono notevolmente superiori ai costi (tra 29 e 38 miliardi di EUR)” 1.

Chiediamo il ritiro di tale iniziativa.

I fatti e i dati scientifici nel contesto

Gli effetti del cambiamento climatico sono drammaticamente evidenti e affliggono l’Italia in questo momento, colpita al contempo da siccità e alluvioni come l’IPCC aveva previsto da tempo. Le istituzioni Italiane nazionali e regionali sono chiamate a fornire risposte adeguate per proteggere la salute e la vita dei cittadini, consapevoli della complessità della risposta e della urgenza delle azioni da intraprendere. La FNOMCeO e numerose Associazioni e Società medico-scientifiche avevano già chiesto nell’aprile 2023 che le autorità politiche ascoltassero la voce del mondo scientifico e adottassero al più presto azioni utili a ridurre l’inquinamento atmosferico e a mitigare il cambiamento climatico2. La riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti, e quindi delle concentrazioni ambientali degli inquinanti atmosferici, è parte integrante della politica per il clima e ha profonde implicazioni sanitarie immediate.

In Italia, l’inquinamento atmosferico porta a morte prematura più di 50,000 persone l’anno (fonte: European Environmental Agency, 20223). All’inquinamento atmosferico sono associati esiti avversi per la gravidanza (basso peso e abortività spontanea), malattie nell’infanzia (asma bronchiale e infezioni respiratorie), e nell’età adulta (malattie cardiorespiratorie, diabete, demenza, cancro al polmone). La frequenza di tali malattie attribuibili all’esposizione ambientale è elevata secondo numerosi studi scientifici.

La risposta dell’Italia ai problemi legati all‘inquinamento atmosferico è del tutto insoddisfacente, tanto che l’Italia (in particolare a causa dei fallimenti delle regioni del bacino padano oltre a Lazio, Toscana, Liguria e Sicilia) è stata ripetutamente condannata dalla Corte Europea di Giustizia per aver violato la direttiva sulla qualità dell’aria (i cui standards minimi dovevano essere raggiunti entro il 2010), e ha ancora una procedura di infrazione aperta.
L’area più inquinata del Paese, e fra le più inquinate d’Europa, è la Pianura Padana. Sicuramente sono anche responsabili condizioni meteorologiche e geografiche, ma studi recenti condotti nell’ambito del progetto Life-Prepair confermano che sono tre i fattori responsabili dell’inquinamento da polveri sottili nella Pianura Padana: la combustione di combustibili fossili per riscaldamento (soprattutto legna e pellet), il trasporto stradale (con emissioni di NOx, precursori di particolato), l’agricoltura e gli allevamenti intensivi (emissioni di ammoniaca, precursori di particolato)4. Ovviamente, è da aggiungere il contributo degli impianti industriali alimentati con combustibili fossili.

La riduzione delle emissioni di tali inquinanti è possibile subito attraverso i seguenti interventi radicali:

  1. Potenziamento radicale del trasporto attraverso l’intensificazione delle corse, la realizzazione di orari cadenzati e riqualificando il materiale rotabile, ovvero privilegiando lo shift modale verso le linee del ferro già esistenti (da migliorare ed efficientare, anche investendo in parcheggi di interscambio). L’incremento del trasporto pubblico deve però accompagnarsi a rigorose politiche di riduzione del traffico su gomma e di blocco di qualsiasi finanziamento per nuove strade e superstrade.

  2. Cambiamenti radicali della mobilità entro le aree urbane con istituzione di ZTL, percorsi a 30Km e ciclo-pedonali sicuri (percorsi casa-scuola, piste ciclabili etc.) e contestuale riduzione delle strade per i veicoli e la sosta urbana. 

  3. Sostituzione dei sistemi di riscaldamento a legna con fonti e tecnologie sostenibili. 

  4. Soluzioni tecnologiche per la riduzione delle emissioni di ammoniaca in agricoltura e negli allevamenti, riduzione della componente proteica della dieta animale, riduzione del consumo di carne.

I dati scientifici del progetto Life-Prepair sottolineano che gli interventi di riduzione drastica delle emissioni dei precursori, specie nel settore dei trasporti e dell’agricoltura/allevamento, agiscono in modo sinergico quanto più sono radicali5.

In sintesi, il tema dell’inquinamento atmosferico nella Pianura Padana ha una sua diagnosi precisa, le conseguenze e i costi dell’inazione sono ben noti, le soluzioni sono individuate. Si tratta solo di non perdere altro tempo.


Nell’ottobre 2022, la Commissione Europea ha presentato la proposta di revisione della Direttiva per la qualità dell’aria. Ora il Parlamento Europeo, i Governi nazionali e le associazioni ambientali e di tutela della salute, sono impegnati nel processo di discussione di tale Direttiva per arrivare presto alla sua approvazione. Si tratta dello strumento base che regola la tutela dei cittadini europei nei confronti degli inquinanti dell’aria e l’azione degli Stati membri. Gli scienziati della salute hanno considerato tale proposta un grande passo in avanti per adeguare la normativa europea alle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) (2021) riguardanti i valori limite degli inquinanti ritenuti dannosi per la salute umana. Tale apprezzamento non ha impedito critiche per la relativa timidezza rispetto alla piena adesione alle raccomandazioni dell’OMS e l’auspicio di azioni più incisive6.

È questo il quadro in cui si colloca la suddetta opposizione delle regioni della Pianura Padana il cui annuncio è previsto per il 24 maggio 2023.

Questa iniziativa ha già ricevuto la forte critica di organizzazioni scientifiche e di cittadini7. Facciamo nostre le parole del Presidente della Associazione Cittadini per l’Aria, Anna Gerometta, «Le richieste sono irresponsabili sia rispetto al tema della salute dei cittadini che rispetto al tema dell’impegno di riduzione delle emissioni nella prospettiva del cambiamento climatico. L’impatto dell’inquinamento in Italia è il più elevato in Europa non solo per le condizioni orografiche della pianura padana, ma perché si sceglie quotidianamente di investire su azioni che generano inquinamento invece che sulle azioni che lo riducono. Il trasporto che deve consentire ai cittadini di muoversi nelle aree metropolitane con i mezzi pubblici, la combustione della legna che va eliminata e non incentivata invece come si sta facendo, l’agricoltura, e in particolare l’allevamento intensivo, è da ridimensionare e rendere sostenibile. Se non aderirà a una nuova Direttiva ambiziosa oggi l’Italia potrebbe determinare un autogol clamoroso perdendo la partita più importante per il futuro dei suoi cittadini».

Noi scienziati, ricercatori, medici e operatori della sanità pubblica chiediamo dunque l’immediato ritiro di tale richiesta.

Francesco Forastiere, medico epidemiologo, Direttore scientifico della rivista Epidemiologia e Prevenzione.
Anna Gerometta, Presidente dell’Associazione Cittadini per l’Aria
Carla Ancona, biologa, Presidente Associazione Italiana Epidemiologia
Lucia Bisceglia, medico, Dirigente dell’Unità Epidemiologia e Care Intelligence dell’ AReSS - Agenzia Regionale Strategica per la Salute e il Sociale Puglia
Maria Grazia Petronio, medico di sanità pubblica, già membro CT VIA-VAS Ministero Ambiente. Vicepresidente Associazione medici per l’ambiente ISDE-Italia Fabrizio Bianchi, epidemiologo, Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, Pisa
Giovanni Viegi, medico epidemiologo, Dirigente di ricerca in quiescenza, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), IFC Pisa e IRIB Palermo. Past President European Respiratory Society (ERS)
Paolo Crosignani, medico, già direttore UC Epidemiologia Ambientale e Registro Tumori, Istituto Tumori, Milano
Lorenzo Pagliano, fisico, Professore associato, Building Physics, Politecnico di Milano Sandra Vernero, medico, Cofondatrice di Slow Medicine ETS e Coordinatrice Choosing Wisely Italia
Rosella Ferraris Franceschi, già Docente economia aziendale Università di Pisa
Maria Angela Vigotti, epidemiologa, già Università di Pisa
Daniele Menniti, ingegnere, docente Sistemi Elettrici per l'Energia Università della Calabria
Tiziana Sampietro medico, già direttrice centro dislipimie ereditarie, Fondazione Monasterio Pisa
Palo Barberi, agronomo, Scuola Superiore Sant’Anna. Past-Coordinator, International PhD Programme in Agrobiodiversity
Simona Agger, architetta, Member of the Board of SIAIS (Italian Society of Architecture and Engineering for Healthcare)
Tommaso Luzzati, professore associato Dipartimento di Economia e Management Università di Pisa
Roberto Romizi, medico, president Associazione Medici per l’Ambiente ISDE-Italia
Gianni Tamino, biologo, già docente Università di Padova Paolo Lauriola, medico epidemiologo, coordinatore rete italiana medici sentinella RIMSA
Mauro Valiani, medico, già direttore Dip. di Prevenzione Az. USL 11 di Empoli
Liliana Cori, esperta in comunicazione ambientale, Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, Pisa
Luigi Montano, medico, coordinatore progetto EcoFoodFertility, past president Società Italiana della Riproduzione Umana
Federico Zanfi , architetto, Associate Professor in Urban Planning DAStU/Department of Architecture and Urban Studies Politecnico di Milano
Alfonso Senatore, ingegnere, Department of Environmental Engineering Università della Calabria
Eduardo Missoni, Medico, docente di salute globale e Sviluppo, Università Bocconi, Milano
Marco Talluri, giornalista scientifico, direttore “Ambientenonsolo”
Maria Teresa Maurello, medico, Presidente sezione ISDE Arezzo
Miriam Levi, medico, epidemiologa
Antonio Bonaldi, medico, già direttore sanitario Az. Ospedaliere/Universitarie Bergamo, Verona, Milano (ICP) e Monza
Pio Russo Krauss,medico, già responsabile del Settore Educazione Sanitaria ed Ambientale dell'ASL Napoli 1 Centro
Francesco Gonella, Full Professor of Physics Department of Molecular Sciences and Nanosystems Università Ca' Foscari Venezia Luigi Boeri, Ingegnere, già Presidente commissione VIA-VAS Ministero Ambiente
Paolo Vineis, medico, Chair in Environmental Epidemiology MRC Centre for Environment and Health School of Public Health Imperial College London
Paolo Pileri , ordinario di di pianificazione territoriale ambientale DAStU Politecnico di Milano
Vitalia Murgia, medico, Docente al Master inter-ateneo in Clinical Pharmacy Università Milano, Cagliari e Granada. Docente al Master in Nutrizione e Nutraceutica dell'età evolutiva Università degli Studi di Pavia
Ugo Bardi, chimico, già docente di Chimica fisica Università di Firenze
Carlotta Fontana, professoressa Ordinaria di Tecnologia dell'Architettura Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni Politecnico di Milano
Alberto Mantovani , tossicologo, già dirigente di ricerca Istituto Superiore di Sanità Angela Pasinato, pediatra, presidente Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche (SICuPP) Veneto
Paola Michelozzi, biologa, Direttore UOC Epidemiologia Ambientale, Occupazionale e Registro Tumori Dipartimento di Epidemiologia del S.S.R Lazio - ASL Roma 1
Umbero Agrimi, medico veterinario Lucia Miligi, epidemiologa, collaboratrice volontaria per il supporto professionale ai progetti di ricerca finalizzata, ISPRO Firenze
Francesco Romizi, giornalista ambientale, responsabile comunicazione ISDE, Associazione Medici per Ambiente
Aldo Di Benedetto medico, già dirigente Ministero della Salute
Lucia Toniolo, Ordinario di scienza e tecnologia dei materiali Politecnico di Milano
Maria Luisa Clementi, direttrice responsabile Epidemiologia & Prevenzione


Sostengono questa richiesta: 

Associazione Cittadini per l’Aria, Associazione Italiana Epidemiologia (AIE), Associazione Medici per l’Ambiente-ISDE-Italia, Rete Italiana Medici Sentinella (RIMSA), Direzione Scientifica della Rivista Epidemiologia e Prevenzione, Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche Veneto.

Per ulteriori adesioni alla lettera, scrivere a isde@isde.it

Questo documento non esprime necessariamente la posizione delle istituzioni di provenienza degli autori.

 

Referenze

  1. Documento di lavoro dei servizi della Commissione, sintesi della relazione sulla valutazione d'impatto. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TX/HTML/?uri=CELEX:52022SC0345
  2. Appello delle Associazioni e delle Società medico-scientifiche e della FNOMCEO partecipanti alle Giornate Italiane Mediche per l’Ambiente (GIMA), Pisa 21-22 aprile 2023. https://www.isdenews.it/le-societa-medico-scientifiche-e-la-federazione-nazionale-degli-ordini-dei-medici-chirurghi-e-degli-odontoiatri-fnomceo-sostengono-lappello-per-adottare-misure-urgenti-contro-linqu/
  3. https://www.eea.europa.eu/publications/air-quality-in-europe-2022/health-impacts-of-air-pollution.
  4. Marongiu, A.,Angelino, E., Moretti, M., Malvestiti, G.and Fossati, G. (2022) Atmospheric Emission Sources in the Po-Basin from the LIFE-IP PREPAIR Project. Open Journal ofAir Pollution, 11, 70-83. https://doi.org/10.4236/ojap.2022.113006
  5. Veratti, G.; Stortini, M.;Amorati, R.; Bressan, L.; Giovannini,G.; Bande, S.; Bissardella, F.; Ghigo,S.; Angelino, E.; Colombo, L.; et al.Impact of NOx and NH3 Emission Reduction on Particulate Matter across Po Valley: A LIFE-IP-PREPAIR
    Study. Atmosphere 2023, 14, 762. https://doi.org/10.3390/atmos14050762
  6. Boogaard H, Andersen ZJ, Brunekreef B, Forastiere F, Forsberg B, Hoek G, Krzyzanowski M, Malmqvist E, Nieuwenhuijsen M, Hoffmann B. Clean air in Europe for all: A call for more ambitious action. Environ Epidemiol. 2023 Mar 9;7(2):e245. doi: 10.1097/EE9.0000000000000245. PMID: 37064425; PMCID: PMC10097564.
  7. https://www.isdenews.it/regioni-padane-alla-carica-a-bruxelles-per-affossare-la-nuova-direttiva-sulla-qualita-dellaria/
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