Per ogni aumento di 5 µg/m3 della concentrazione di particolato fine (PM2.5) il rischio di morire per cause non accidentali aumenta del 7%. Questo afferma lo studio ESCAPE pubblicato sull’ultimo numero di Lancet. Così, dopo aver dimostrato, nel luglio scorso, che le polveri sottili aumentano il rischio di tumore al polmone (link a Lancet oncology), ora i ricercatori di ESCAPE provano che il particolato causa anche un incremento dei decessi. E ribadiscono, come già anticipato a luglio, che gli effetti del PM sono rivelabili a concentrazioni ben al di sotto delle soglie attualmente stabilite dalla normativa europea.Se poi si considera che nel frattempo, lo scorso mese di ottobre, la IARC ha classificato l’inquinamento in generale e, nello specifico, il particolato (PM2.5 e PM10), come cancerogeni certi per l’uomo, diventa evidente l’urgenza di interventi drastici se si vuole davvero tutelare la salute dei cittadini europei.

PM e morti “per cause naturali”

Dello studio ESCAPE e dei suoi primi risultati si è già parlato in questa sede in occasione dell’uscita dell’articolo di Lancet Oncology... Accedi per continuare la lettura

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