2005 - Avvio dell'inchiesta

Rilevando le ripetute procedure d’infrazione mosse dall’Unione europea al nostro Paese per il superamento dei limiti di inquinamento atmosferico in alcune aree, tra cui la Piana fiorentina, la Procura di Firenze avvia le indagini sull’inquinamento da PM10 e biossido di azoto nel territorio di Firenze.

2007 - Luglio: avvisi di garanzia

Gli amministratori locali inquisiti ricevono gli avvisi di garanzia.

Ottobre: richiesta di rinvio a giudizio

La procura di Firenze chiede il rinvio a giudizio del presidente della Regione Toscana Claudio Martini, del sindaco di Firenze Leonardo Domenici e di altri quattro primi cittadini dell’area omogenea fiorentina (Comuni di Scandicci, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa e Calenzano), dell’ex assessore regionale all’ambiente Marino Artusa e dei suoi colleghi dei Comuni coinvolti nell’indagine.Secondo la Procura, gli amministratori non hanno attuato misure per la protezione della salute dei cittadini «malgrado il flusso dei dati di rilevamento della qualità dell’aria imponesse con urgenza e senza indugio di provvedere per rimanere nei limiti di emissione massima consentiti».Non solo, Regione e sindaci avrebbero posto in essere, «almeno a far data dal gennaio 2005, un indebito e concordato rifiuto di provvedere a rendere effettivi gli interventi di miglioramento della qualità dell’aria per i parametri delle polveri sottili e degli ossidi di azoto». E ciò «a fronte della gravità del fenomeno sanitario e ambientale che rendeva assolutamente evidente l’incoerenza e insussistenza delle misure fino ad allora adottate e decise negli accordi, rispetto agli obiettivi imposti dalla legge».

2008 - Maggio: rinvio a giudizio

Il GUP di Firenze Gaetano Magnelli rinvia a giudizio i 14 amministratori.Sindaci e assessori comunali sono imputati di «getto pericoloso di cose», per non aver impedito il superamento dei limiti di concentrazione delle polveri fini (PM10) e del biossido di azoto, per quanto riguarda sia gli sforamenti sia i limiti annuali medi.Il presidente Martini e l’ex assessore regionale Marino Artusa sono accusati anche di «rifiuto di atti d’ufficio» per non aver predisposto un piano di intervento vincolante per fronteggiare l’inquinamento. Le difese avevano chiesto il proscoglimento di tutti gli imputati, sostenendo che non ci fu rifiuto di atti, che i provvedimenti contro lo smog furono adottati e che la norma penale vincola a un’azione, non ai risultati.

Ottobre: il processo

Comincia il processo, che prende in esame le emissioni di inquinanti registrate tra il 2005 e il 2008.

2009 - Aprile: la perizia dell’accusa

Il perito di parte dell’accusa afferma: «Ogni anno, del 2003 al 2006, sono morte a Firenze e nell’hinterland 25 persone per malattie legate all’inquinamento atmosferico. Altro 347 decessi sono prevedibili, a lungo termine, per malattie cardiovascolari, cerebrovascolari, tumori al polmone o dovute a insufficienza respiratoria... Accedi per continuare la lettura

 

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