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E&P 2016, 40 (1) gennaio-febbraio, p. 29-32
DOI: https://doi.org/10.19191/EP16.1.P029.011
Ambiente
Inquinamento atmosferico ed effetti sulla salute a Roma nel mese di dicembre 2015
Health effects of air pollution in Rome in December 2015
Riassunto
INTRODUZIONE: durante il mese di dicembre 2015 a Roma si è verificata una peculiare condizione metereologica caratterizzata da assenza di precipitazioni, persistente alta pressione e poco vento. Questi fattori, in combinazione con le elevate fonti emissive tipiche del periodo invernale prenatalizio (aumentato traffico veicolare e uso degli impianti di riscaldamento), hanno determinato un innalzamento costante delle concentrazioni di PM10.
OBIETTIVI: descrivere l’andamento giornaliero delle concentrazioni di PM10 e stimare eventuali effetti sulla salute umana nella città di Roma durante il mese di dicembre 2015.
DISEGNO: sono state analizzate le serie temporali di inquinamento da PM10 a Roma per i mesi di novembre e dicembre 2015. Sono stati stimati gli effetti del PM10 sulla mortalità per cause naturali e cardiorespiratorie e sui ricoveri e accessi in Pronto soccorso (PS) per cause cardiorespiratorie a Roma nel periodo 2001-2014 con modelli di serie temporale di Poisson aggiustati per trend temporali, meteorologia ed epidemie influenzali. Tali stime di rischio sono state utilizzate per calcolare i casi di decesso/ricovero/accesso attribuibili ai superamenti di PM10 a Roma rispetto ai limiti di legge nel periodo 29 novembre-30 dicembre 2015.
SETTING E PARTECIPANTI: Roma, mesi di novembre e dicembre 2015; popolazione residente a Roma e deceduta o ricoverata in strutture della città.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: mortalità giornaliera per cause naturali o respiratorie (età 0+ anni) o cause cardiache (età 35+ anni); ricoveri ospedalieri urgenti o accessi in PS per patologie cardiache (35+ anni) o respiratorie (0+ anni).
RISULTATI: nel mese di dicembre, si sono registrati valori al di sotto dei limiti di legge per le concentrazioni di PM10 soltanto nei giorni 10, 11 e 26. Durante i 31 giorni considerati (dal 29 novembre al 29 dicembre), sono stati stimati 26 decessi per cause naturali dovuti ai superamenti di PM10. Analogamente, sono stati stimati come dovuti ai superamenti di PM10 20 ricoveri ospedalieri e 30 accessi al PS per cause cardiorespiratorie.
CONCLUSIONI: durante gli episodi di inquinamento sono necessarie continue misure di monitoraggio ambientale e il costante controllo delle emissioni inquinanti per evitare effetti sanitari sulla popolazione.
Parole chiave: inquinamento atmosferico, materiale particolato, misure legislative, valutazione di impatto sanitario
Abstract
BACKGROUND: in December 2015 Rome has been interested by a peculiar meteorological situation, with atmospheric stability, no rain and little wind. These factors, coupled with the high pollutant emissions typical of the winter pre-Christmas period (increased use of private cars and domestic heating), caused extreme peaks in air pollution concentrations persisting several weeks.
OBJECTIVES: describing daily trends in PM10 over two months, November and December 2015, and their impact on the health of the population of Rome.
DESIGN: we analysed PM10 time series in Rome for November and December 2015. We estimated the association between daily PM10 concentrations and daily counts of deaths for natural and cardiorespiratory causes, and urgent hospitalizations/emergency-room visits for cardiorespiratory diseases, by use of Poisson regression models adjusted for time trends, influenza epidemics, and meteorology. These risk estimates have been used to quantify attributable deaths/ admissions/visits due to exceedances of daily PM10 concentrations above EU-defined limit values in Rome for the period 29 November- 30 December 2015.
SETTING AND PARTICIPANTS: Rome, November and December 2015; population resident in Rome and deceased or hospitalized/ admitted to emergency rooms in hospitals within the city.
MAIN OUTCOME MEASURES: daily mortality for natural (0+ years), respiratory (0+) or cardiac (35+) causes; urgent (non-scheduled) hospitalizations or admissions to emergency room visits for respiratory (0+) or cardiac (35+) diseases.
RESULTS: in December 2015, only three days (10th, 11th, and 26th December) had PM10 concentrations below the EU-limit value of 50 μg/m3. Over the 31 days under analysis (from 29 November to 30 December) we estimated 26 natural deaths attributable to PM10 concentrations above 50 μg/m3. Similarly, we estimated 20 and 30 attributable cases of cardiorespiratory hospitalizations and admissions to emergency room visits, respectively.
CONCLUSIONS: monitoring and control of anthropogenic emissions are mandatory in order to minimize the adverse health effects of air pollution, especially during air pollution peaks.
Keywords: air pollution, particulate matter, legislative measures, health impact assessment
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1.
I limiti di legge
I limiti di legge non proteggono la salute umana: è quanto si ricava dall’articolo di Renzi M. ed altri proposto ai lettori di Epidemiologia e Prevenzione.
Nei 31 giorni considerati dagli autori, dove “si è verificata una peculiare condizione meteorologica caratterizzata da assenza di precipitazioni, persistente alta pressione e poco venti”… “sono stati stimati 26 decessi per cause naturali dovuti ai superamenti di PM10”, “20 ricoveri ospedalieri” e “30 accessi al Pronto soccorso”.
Il limite di legge considerato è stato di 50 ug/m3 di particolato. Tuttavia considerare questo “limite di legge” come base per il calcolo sminuisce grandemente la stima degli effetti dell’inquinamento. E’ questa una buona
occasione per riprendere un articolo pubblicato su E&P (Crosignani P. E&P 2010 34: 9-10) in cui la stima, effettuata con lo stesso algoritmo di Renzi et al. ma considerando per il calcolo il valore raccomandato dalla OMS di 20 ug/m3 conduce a stime, anche per gli effetti a breve termine, di almeno un ordine di grandezza superiori a quelle proposte dall’articolo di Renzi ed altri.
Tutto questo significa che se rimarremo “entro i limiti di legge” il guadagno di salute sarà del tutto trascurabile.
2.
Stufe a pellet
Esistono studi sulle microceneri generate dalle stufe a pellet? Da quando ne posseggo una, ho notato che nella stanza vi è un notevole aumento di polvere dato non solo dallo sversamento del pellet ma soprattutto dalle microceneri di combustione. Anche se la stufa si classifica a tenuta, nella realtà così non è. E lo si vede benissimo in prossimità delle "guarnizioni" di tenuta della porta. Non solo, anche con pellet di qualità
la stufa va pulita _da manuale_ tutti i giorni con l'apposito aspiracenere; quest'ultimo guarda caso si intasa in men che non si dica e "vaporizza" le microceneri nella stanza. In più la pulizia interna con panni umidi è quanto di più letale per la salute ci sia, in quanto alza nuvole di polveri, mentre la persona è li che ci respira sopra. Una semplice mascherina ovviamente non conta nulla. Per cui vorrei sapere cosa sto rischiando a utilizzare questa stufa. Grazie.